Il cuore dell’assassino – James Patterson

SINTESI DEL LIBRO:
Quando Marcus Sunday arrivò alla libreria Whodonit Books di Philadelphia
verso le sette di quella sera, la responsabile gli disse di non aspettarsi una
gran folla. Era il martedì dopo Pasqua e molta gente era ancora in vacanza; in
più, pioveva.
Ma Sunday e la responsabile rimasero piacevolmente colpiti nel vedere che
alla presentazione del controverso volume Il perfetto criminale erano
intervenute ben venticinque persone.
La responsabile presentò l’autore: «Marcus Sunday, PhD in filosofia alla
Harvard, ha raggiunto le vette delle classifiche con quest’opera,
un’avvincente analisi di due casi irrisolti, condotta in maniera originale e
attenta alle più piccole sfumature della mente criminale».
Durante l’applauso che seguì, Sunday si sistemò dietro il leggio. Alto e
muscoloso, dimostrava meno di quarant’anni e indossava giacca di pelle nera,
jeans e camicia bianca perfettamente stirata.
«Vi ringrazio di essere venuti nonostante la pioggia» esordì. «Mi fa molto
piacere essere qui alla Whodonit Books.»
Ciò detto, cominciò a parlare delle due stragi.
Sette anni prima, l’antivigilia di Natale, i cinque membri della famiglia
Daley erano stati barbaramente assassinati nella loro casa in un sobborgo di
Omaha. Erano tutti nel loro letto a parte la moglie, sgozzati con un rasoio o
un bisturi. Anche la signora Daley aveva la gola tagliata, ma si trovava nel
bagno ed era completamente nuda. Non vi erano segni di effrazione: o i
Daley avevano lasciato una porta aperta, oppure l’assassino era entrato con le
chiavi. Durante la notte era nevicato e le impronte erano state cancellate.
Quattordici mesi dopo, durante un forte temporale, la famiglia Monahan di
Fort Worth aveva subito un analogo destino: il padre e i quattro figli, tutti
sotto i tredici anni, erano stati ritrovati nel loro letto con la gola tagliata e la
madre sul pavimento del bagno, senza niente addosso. Anche in quel caso,
non c’erano segni di effrazione e, a causa del maltempo e della meticolositÃ
dell’assassino, la polizia non aveva trovato indizi utili.
«A incuriosirmi è stata proprio l’assenza di tracce» spiegò Sunday al
pubblico attento.
In un primo tempo la cosa lo aveva lasciato perplesso, raccontò. Aveva
parlato con gli investigatori, che però brancolavano nel buio, e così aveva
adottato un approccio filosofico per calarsi nei panni del perfetto criminale.
«Sono giunto alla conclusione che la sua è una radicale forma di
nichilismo» spiegò. «Per lui la vita è priva di significato e di valore. Non
crede in Dio, non crede nella legge, non crede nella morale.»
Proseguì nella descrizione, leggendo brani del libro e citando elementi a
conferma delle proprie controverse teorie. A rendere l’assassino un «perfetto
criminale» era il mancato riconoscimento della validità di concetti quali bene
e male che, con la risultante assenza di sensi di colpa, gli consentiva di
commettere stragi efferate con millimetrica precisione.
Un uomo alzò la mano. «Mi sembra di cogliere una certa ammirazione per
l’assassino da parte sua» disse.
Sunday scosse la testa. «Ho semplicemente provato a descrivere la sua
visione del mondo, lasciando che i lettori traessero le loro conclusioni.»
Una donna dai capelli biondo scuro, più affascinante che bella, alzò un
braccio coperto da un tatuaggio raffigurante una pantera nella giungla.
«Ho letto il suo libro» disse. Aveva l’accento del Sud. «E mi è piaciuto.»
«Buon per lei» replicò Sunday.
Dal pubblico si alzò qualche risatina.
La donna sorrise. «Ci può parlare dell’antagonista del perfetto criminale, e
cioè il poliziotto perfetto?» disse.
Sunday ebbe un attimo di esitazione. «Ho ipotizzato che per un assassino
perfetto l’unica possibilità di cadere in trappola sia per mano di un poliziotto
che rappresenti la sua diretta antitesi, ovvero un uomo che crede in Dio, nel
significato dell’esistenza, nella legge e nell’etica. Il problema è che un
poliziotto così non esiste. Non può esistere.»
«E perché?» chiese la donna.
«Perché i poliziotti sono esseri umani, mentre il perfetto criminale è un
mostro» rispose Sunday.
Percependo le perplessità del pubblico, sorrise e continuò: «Mettiamola
così: secondo voi, un assassino freddo e calcolatore, un serial killer, può
trasformarsi di colpo in un uomo giusto, retto e bendisposto nei confronti del
prossimo?»
Quasi tutti fecero di no con la testa.
«Esattamente» continuò Sunday. «L’assassino perfetto è una bestia, e una
bestia sempre tale resta.»
Piccola pausa a effetto.
«E un poliziotto nobile e retto può trasformarsi in un bruto, a furia di vivere
nella brutalità ? Può perdere la fede, essere fiaccato dalle avversità al punto di
perdere di vista il senso della vita e trasformarsi in un mostro, in un criminale
perfetto a sua volta? Questo è possibile, no?»
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