Il collezionista – James Patterson

SINTESI DEL LIBRO:
Da tre settimane il giovane killer
viveva praticamente dentro le pareti
di una stupenda villa di quindici
stanze sull'oceano. Sentiva il
sommesso sciabordio dell'Atlantico,
ma non era mai tentato di guardare
l'oceano o la spiaggia privata di
sabbia bianca che si allungava per
un centinaio di metri. C'era troppo
da esplorare, da studiare, da fare nel
nascondiglio dentro quella casa di
Boca in stile mediterraneo. Da
giorni il sangue gli pulsava forte
nelle vene.
Nella villa vivevono quattro
persone: Michael e Hannah Pierce e
le loro due figlie. Il killer spiava la
famiglia nei suoi momenti più
intimi. Amava ogni piccolo oggetto
della casa, soprattutto la delicata
collezione di conchiglie di Hannah,
e l'intera flotta di barchette di tek
che pendeva dal soffitto di una delle
stanze degli ospiti.
Osservava la figlia maggiore,
Coty, giorno e notte. Frequentava il
liceo St. Andrews, come lui. Era di
una bellezza travolgente. A scuola
non c'era un'altra ragazza bella e
intelligente come Coty. Osservava
anche Karrie Pierce. Aveva solo
tredici anni, ma era già un tipino
sexy.
Anche se era molto alto, il killer
riusciva senza problemi a infilarsi
dentro i condotti del condizionatore
d'aria della casa, perché aveva un
fisico magro, asciutto. Era anche un
bel ragazzo; il suo aspetto era quello
tipico dei liceali di buona famiglia
nell'Est.
Dentro il suo nascondiglio aveva
alcuni romanzi pomo, libri altamente
erotici che aveva trovato nei suoi
frenetici giri nelle librerie di Miami.
Histoire d'O, Studentesse parigine e
Iniziazioni voluttuose erano diventati
per lui una specie di droga. Dentro
le pareti teneva anche una
Smith&Wesson.
Entrava e usciva attraverso una
finestra della cantina che aveva un
gancio rotto. A volte ci dormiva
anche, lì in cantina, dietro a un
vecchio frigorifero Westinghouse
che emetteva un debole ronzio e
dove i Pierce tenevano la scorta di
birra e di liquori per i party di gala,
che spesso finivano con un falò sulla
spiaggia.
A dire il vero si sentiva un po' più
strano del solito, quella notte di
giugno; niente di preoccupante
comunque. Nessun problema. Poco
prima si era dipinto tutto il corpo a
strisce e chiazze coloratissime: rosso
ciliegia, arancione e giallo. Lui era
un guerriero, un cacciatore. Con la
sua calibro 22, la torcia elettrica e i
libri porno, se ne stava rannicchiato
nel soffitto sopra la camera da letto
di Coty. Esattamente sopra di lei, per
così dire.
Questa era la sua notte. L'inizio di
tutto ciò che importava veramente
nella vita.
Si sistemò e cominciò a rileggere i
suoi brani preferiti di Studentesse
parigine. Era eccitante, ma anche
molto ridicolo. Raccontava di un
«rispettabile» avvocato francese che
pagava la formosa direttrice di un
esclusivo collegio femminile per
poter passare le notti lì dentro. Il
racconto era costellato di espressioni
assurde come «il suo bastone dalla
punta d'argento», «il suo perfido
manganello», «richiedeva coiti orali
alle ragazze sempre vogliose».
Dopo un po' si stancò di leggere e
guardò l'orologio. Quasi le tre del
mattino; era ora. Gli tremavano le
mani mentre metteva da parte il
libro e spiava attraverso la griglia
del condizionatore.
Quasi gli si mozzò il respiro alla
vista di Coty a letto. L'avventura,
quella reale, adesso era lì davanti a
lui. Proprio come l'aveva
immaginata.
Assaporò un pensiero: la mia vera
vita sta per cominciare. Davvero sto
per farlo? Sì, sto per farlo!...
Stava effettivamente vivendo
dentro le mura domestiche della casa
dei Pierce. Tra poco quel fatto
terrificante, simile a un incubo,
avrebbe dominato la prima pagina di
tutti i più importanti giornali degli
Stati Uniti. Non vedeva l'ora di
leggere il «Boca Raton News».
IL RAGAZZO NASCOSTO NEL
MURO!
IL KILLER CHE VIVEVA
DENTRO LE PARETI!
UN MANIACO OMICIDA, UN
PAZZO FURIOSO, POTREBBE
NASCONDERSI IN CASA
VOSTRA!
Coty Pierce dormiva come una
splendida bambina. Indossava la T
shirt dell'Università di Miami, di
qualche taglia più grande; ma le si
era un po' sollevata e lasciava
scoperte le mutandine di seta rosa.
Era sdraiata supina, con le gambe
color bronzo accavallate. La bocca
carnosa, leggermente dischiusa,
formava una piccolissima o; come
gli appariva innocente e pura vista
da lassù!
Adesso era quasi una donna fatta.
L'aveva osservata mentre si rimirava
allo specchio poche ore prima.
L'aveva spiata mentre si toglieva il
reggiseno a balconcino di pizzo
rosa; mentre si guardava i seni
perfetti.
Coty era insopportabilmente
altezzosa e intoccabile. Ma questa
notte lui avrebbe cambiato tutto
questo. L'avrebbe presa.
Piano, senza fare rumore, tolse la
griglia di metallo dal soffitto. Poi
strisciò fuori e si calò nella camera.
Sentiva una stretta al petto, aveva il
respiro veloce, affannoso. Sudava, e
subito dopo tremava di freddo.
Aveva avvolto i piedi dentro due
sacchetti di plastica della spazzatura
e se li era legati attorno alle caviglie,
poi aveva infilato i guanti di gomma
blu che usava la cameriera dei
Pierce per fare le pulizie.
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