Confezioni Giovanardi – Laura Pezzotti

SINTESI DEL LIBRO:
«Nelly, ti prego. Stasera non ho proprio voglia di uscire.» Ines si sdraiò
sul letto affondando il viso nel cuscino.
«Ma se non vieni con me, la mamma non mi lascerà mai andare da
sola!» Rovistando nell’armadio alla ricerca di una camicetta che si
intonasse alla gonna, Nelly era decisa a convincere la sorella a uscire con
lei.
«E come mai, proprio stasera, ci tieni tanto ad andare a ballare? Non sarÃ
forse per quel bel giovanotto col quale ti ho vista parlare l’ultima volta?»
«Io? No, guarda che sicuramente ti stai confondendo con Alma.» Iniziò a
infilarsi la camicetta correndo davanti allo specchio per giudicare il
risultato.
Ines la guardò alzando leggermente un sopracciglio.
«Uffa! E va bene» cedette Nel «c’è un ragazzo che mi piace e vorrei
rivederlo. Allora, che te ne pare?»
«Non mi sembra una buona idea, se mamma lo scopre sei fritta.»
«Ma, no! Intendevo, come sto vestita così?»
Ines sospirò e, scuotendo la testa, si costrinse ad alzarsi dal letto «Sei un
vero disastro. È mai possibile che tu non riesca ad abbinare due capi?»
«Oh, insomma... Sei tu l’esperta di tessuti e vestiti, non io.»
«Già , per tua fortuna hai una consulente personale. Tieni, mettiti
quest’abito. È mio, però a te che sei mora sta molto meglio.»
«Ma... allora uscirai con me?»
Un sorriso si allargò sul viso di Ines mentre Nelly saltava di gioia
prendendole le mani «Diotestradòra! Sei la migliore sorella del mondo!»
«Ehi, c’è una condizione però.»
«Tutto quello che vuoi.»
«Lo sai vero quanto io detesti fare il bucato con l’acqua fredda? Mi
fanno sempre male le mani. Beh, i prossimi due toccano a te.»
Nelly spalancò la bocca «Altro che migliore sorella, questo è un ricatto
bello e buono!» Poi, alzando gli occhi al cielo, acconsentì.
Corse emozionata alla toeletta per arricciarsi i capelli e già il pensiero
volava alla serata che stava per cominciare.
Il Tersicore, dove andavano solitamente, era il ritrovo prediletto dei
modenesi. Il salone da ballo non era molto grande, però aveva una bella
terrazza all’aperto, ideale per le serate estive. Sul palco l’orchestra stava giÃ
suonando mentre i camerieri, dietro al lungo bancone, miscelavano i liquori
e li servivano ai signori che, galantemente, li portavano alle proprie dame. I
toni del bordeaux e del beige rendevano il locale estremamente elegante e
raffinato.
Le giovani fanciulle, sempre rigorosamente accompagnate da solerti zie
il cui unico scopo era di controllare le loro protette, cercavano di attirare
l’attenzione di qualche bel giovane, purtroppo fortemente disincentivato
proprio dagli sguardi truci delle suddette zie.
La signora Dolores, anche detta il Generale, era bassa, tozza e con i
capelli raccolti stretti sulla nuca. Tuttavia l'aspetto, apparentemente
innocuo, non ne sminuiva la sicurezza. Entrò nella sala a passo di marcia e
si diresse, come sempre, verso il tavolo d’angolo che lei considerava meno
in vista e quindi più consono a due giovani fanciulle in età da marito.
L’attenzione di Irmo era stata catturata dal primo istante in cui l’aveva
vista arrivare. Alta, bionda, con due splendide gambe messe in risalto
dall’abito verde che fluttuava leggero mentre camminava. La ragazza al suo
fianco, dall’aria simpatica e sbarazzina, si guadava attorno probabilmente
alla ricerca di qualcuno, mentre lei si limitava a sorridere e salutare i
presenti con un lieve cenno del capo.
L’unico problema era ovviamente rappresentato dalla rigida scorta che
accompagnava le ragazze, eppure era sicuro che avrebbe trovato il modo
per aggirare l’ostacolo.
Non appena si furono accomodate, Dolores iniziò a scambiare
convenevoli con le altre signore e Nelly ne approfittò per avvicinarsi
all’orecchio di Ines. «Sai, ho pensato una cosa: siccome noi siamo in due
mentre il Generale è da sola, non può certo sorvegliarci
contemporaneamente.»
«Ma dai, e quindi cosa suggerisci? Io la distraggo e tu la colpisci?»
«Sciocca! No, però ho un piano perfetto: mentre lei controlla te sulla
pista da ballo, io posso andare indisturbata alla toilette e cogliere
quell’occasione per avvicinarmi a Enzo.»
«Ah, Enzo! È così che si chiama? Siamo già ai nomi propri, eh?»
«Mhmm, quanto sei antica. Siamo negli anni Quaranta ormai!»
«Sì, da meno di due mesi. E va bene signorina piano perfetto, c’è un
piccolo particolare però, io non sono quella che si dice una grande ballerina.
E lo sai.»
«È un dettaglio del tutto irrilevante, limitati a seguire e il gioco è fatto.»
«E secondo te chi dovrei seguire? Un fantasma?»
«No, ma quel gran bel figliolo che ti sta fissando da quando siamo
entrate nella sala.»
«Nel! Ma cosa dici?»
«Te lo giuro! Non ti ha tolto gli occhi di dosso per un solo istante.»
«Per essere interessata a Enzo, direi che ti sei guardata parecchio
intorno.»
«Ma è proprio per lui che mi sto dando tanto da fare. Tu non devi far
altro che collaborare. A proposito, ti vuoi decidere a voltarti? Altrimenti
non si avvicinerà mai per chiederti di danzare.»
Ines rimaneva sempre stupita e ammirata dall’intraprendenza di sua
sorella, lei si considerava più timida e introversa. «D’accordo. Dov’è?»
«Appoggiato al bancone, alto, divisa militare, capelli neri.»
Con un respiro profondo Ines si decise ad alzare gli occhi e lo vide... Il
suo sguardo era fisso su di lei. Magnetico, intenso. Se non avesse indossato
la divisa ma un normale completo, avrebbe potuto pensare che fosse un
divo di Hollywood.
Le sorrise e un dolce brivido le si diffuse lungo la schiena. Non poté fare
altro che sorridergli a sua volta. Una leggera gomitata da parte di Nelly la
riportò sulla terra. «Molto bene! Noto con piacere che il ragazzo non ti è
indifferente.»
«Ma ti diverti a mettermi a disagio?»
«Decisamente. Dunque, adesso deve solo invitarti a ballare.» Gettò uno
sguardo furtivo alla signora Dolores e, notando che era distratta dall’intenso
spettegolare con le altre comari, agì velocemente. Con un piccolo gesto
attirò l’attenzione di Irmo, gli indicò sua sorella e mimò un ballo.
Irmo non se lo fece ripetere due volte. Appoggiando il calice sul
bancone, strinse l’occhiolino a Nelly e lentamente iniziò ad attraversare il
locale avvicinandosi al tavolino.
«Oh mio Dio. Sta venendo qui!» esclamò Ines toccandosi istintivamente
i capelli.
«Eh già … è bastato giusto un piccolo invito.»
Ines si girò di scatto verso la sorella «Cosa diavolo hai fatto senza che io
me ne accorgessi?»
«Chi? Io? Assolutamente nulla, non mi sono mossa di qua.»
«Come se non ti conoscessi vè. Non ho tempo per pensare a te in questo
momento, ma ne riparleremo a casa.»
Irmo nel frattempo era giunto da loro e si era presentato al Generale.
«Buonasera signora, potrebbe concedermi il permesso di ballare con la
signorina?»
Dolores lo squadrò da capo a piedi. Di regola non avrebbe acconsentito
che uno sconosciuto ballasse con una delle sue ragazze, ma si trattava di un
militare e sembrava pure una persona a modo. «Juvnot, le concedo un solo
ballo, purché non vi allontaniate dalla sala. E si ricordi: la tengo d’occhio!»
«Certamente signora.»
«Signorina mi presento: Irmo Giovanardi della Regia Guardia di
Finanza.» Porse la mano a Ines che, dicendo il proprio nome con un filo di
voce, si alzò e lo seguì.
Cosa le stava succedendo? Era già stata innamorata in passato però non
si era mai sentita così a disagio prima d’ora.
Non appena la coppia si fu inoltrata sulla pista Nelly, consapevole di
avere a disposizione solo il tempo di un ballo, si alzò rapida annunciando
che sarebbe andata alla toilette. Dolores, troppo intenta a osservare i due
fringuelli, quasi non vi badò.
Mentre le note di Un’ora sola ti vorrei iniziavano a diffondersi nella sala,
Irmo prese Ines tra le braccia iniziando a muoversi dolcemente. Il Generale
li
osservava con occhio vigile e lui, per evitare che intervenisse a
interrompere il ballo, tenne la distanza che poteva ritenersi consona.
Imbarazzata Ines non osava alzare gli occhi, ma era sempre più
consapevole della mano appoggiata sulla schiena e dello sguardo che le
sfiorava il viso.
«Posso chiederle a cosa sta pensando?» domandò Irmo.
«Oh, mi sto solo concentrando sui passi. Non vorrei pestarle i piedi.»
«Non si preoccupi di questo, è talmente leggera. Chiuda gli occhi e
assapori la musica. Al resto penso io.»
E così fece. Si lasciò avvolgere dalla melodia e dalla delicatezza del
ballo che li trasportava lontano in un mondo tutto loro.
«Viene spesso al Tersicore?» le chiese.
«Più o meno una volta a settimana. A mia sorella piace danzare e io
l’accompagno.»
«Quindi ho la speranza di rivederla ancora?»
«Certamente. Adesso ho anch’io un motivo per aver voglia di venire
qui.» Ma l’aveva detto davvero? A giudicare dal sorriso che gli illuminava
il viso e dalla pressione della mano che si era fatta d’improvviso più
intensa, probabilmente sì. Nelly aveva davvero una pessima influenza su di
lei, non era mai stata tanto sfacciata! A proposito, chissà se era davvero
riuscita ad approfittare della distrazione del Generale per sgattaiolare
indisturbata... Gettò un occhio al tavolino e vide che non c’era. Quella
ragazza era proprio tremenda.
Irmo notò la direzione del suo sguardo e chiese preoccupato «Qualcosa
non va?»
«No, è solo che, prima o poi, mia sorella si metterà nei guai.»
«La ragazza che è con lei è sua sorella? Dovrò trovare il modo di
ringraziarla, è per merito suo se adesso stiamo ballando.»
Ines sgranò gli occhi «Oh no! Cos’ha fatto?»
«La cosa più bella del mondo, darmi un pretesto per conoscerla.» Le fece
fare l’ultima piroetta e la condusse dalla signora Dolores.
«È stato un piacere» disse accennando un baciamano.
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo