Promettimi che sarà per sempre – Lisa Destiny

SINTESI DEL LIBRO:
Sì, so chi è il padre di Jason.
Non concepivo altro che quelle parole.
La signora Thompson era di fronte a me. Mi guardava con
un’espressione di sofferenza mista a una di colpevolezza.
Il ticchettio dell’orologio da parete e il rumore del battito del mio
cuore riempivano la stanza.
Io non parlavo e lei non mi toglieva gli occhi di dosso.
Quando, per puro caso, mesi prima mi ero ritrovata davanti la
signora Thompson, le avevo chiesto se sapesse chi fosse il padre di
Jason. Era stata la migliore amica della madre dell’uomo che amavo,
e quella volta avevo pensato che lei poteva essere a conoscenza di
quel nome che Jason aveva desiderato sapere per anni. Ma la
signora Thompson mi aveva risposto di non conoscere chi fosse
l’uomo che poteva essere il padre di Jason.
Ed io ci avevo creduto… come una sciocca.
Tre mesi dopo, eccola che bussava alla porta di casa mia per dirmi
di avermi mentito.
Lei conosceva il nome di quell’uomo.
La speranza e l’incredulità cozzavano l’una contro l’altra, finché non
capii che quell’espressione che aveva sul viso suggeriva che il nome
di quell’uomo mi avrebbe sconvolta maggiormente.
Perciò, col respiro affannoso chiesi: «Qual è il nome del padre di
Jason?»
La signora Thompson mi si avvicinò, gli occhi azzurri fissi su di me.
«Il nome di quell’uomo è… Gabriel Thompson. Il colonnello
Thompson. Mio marito»
L’aria mi uscì dai polmoni tutta in una volta.
La bocca mi si seccò e mi salì un nodo alla gola. Non ho idea di
quanto tempo passai a fissarla cercando di metabolizzare quello che
aveva appena detto. Mi sembrava che non avesse alcun senso.
«No… non è possibile» Indietreggiai, cercando di frapporre un po’ di
distanza fra me e le sue parole. «Il colonnello Thompson non può
essere il…»
«Dottoressa Biel, non le sto mentendo»
Scossi la testa, stordita.
Mi sembrava tutto così assurdo. «Ma il colonnello Thompson…
non… non può…»
«Gabriel è il padre di Jason, che lei ci creda o no»
La fissai negli occhi e… oh mio Dio, i suoi occhi dicevano tutto.
Cassandra Thompson non stava mentendo.
Lei sapeva. Era sicura di quel che stava dicendo.
Mi ricordai della prima volta che, lì in Iraq, Jason mi aveva parlato
del colonnello. Dell’affetto sincero che quel superiore provava per lui.
Del modo in cui il colonnello gli era sempre stato vicino in quegli
anni. Di quanto fosse orgoglioso di quel suo soldato.
Mi ricordai di quella volta in cui, fissando gli occhi ambrati del
colonnello, ci avessi visto il mio Jason.
Come avevo potuto non farci caso?
Ma, soprattutto, il colonnello sapeva la verità? Sapeva che Jason era
suo figlio?
Il mio cuore sussultò e saltò un battito. «Lei… lei come fa a
saperlo?» Presi un bel respiro. «È stata la madre di Jason a dirle
tutto quando eravate migliore amiche? Lei lo ha detto a suo marito
o…»
«È stato mio marito a dirmi tutto»
Spalancai gli occhi. «Quindi il colonnello lo sapeva?» dissi,
sconvolta. «Sapeva che Jason era suo figlio? Lo sapeva e in tutti
questi anni non ha mai…»
«Ha taciuto la verità per il bene di Jason»
«Per il suo bene?» domandai, con una risata amara. «La cosa giusta
sarebbe stata dire tutto a Jason. Fargli sapere che l’uomo che tanto
ammirava e stimava era in realtà suo padre!»
Qualcosa di simile al dolore le balenò sul viso. «Dottoressa Biel, so
che è difficile da comprendere»
Scossi la testa. Non riuscivo a capire. Le sue parole, quel suo
discorso, non avevano alcun senso per me.
Mi sentivo intrappolata in quella stanza, con quella donna per me
sconosciuta che mi stava confessando una verità che avrebbe fatto
soffrire l’uomo che amavo.
Deglutii forte, cercando di sciogliere l’enorme groppo che avevo in
gola e di far rallentare il cuore che mi batteva all’impazzata. «Il
colonnello Thompson l’ha sempre saputo?»
Lei mi fissò in silenzio.
Si vedeva che ci stava male, forse quanto me. Dopotutto stavamo
parlando di suo marito e di quella che era stata la sua migliore
amica.
Mi spiegai meglio. «Jason mi ha detto che sua madre, quando lui era
soltanto un bambino, gli aveva confessato di non aver mai detto
della gravidanza al suo vero padre e…»
«Ed è così» ribatté lei, prontamente. «Io e Gabriel non ne sapevamo
nulla. Non sapevamo che Mary avesse avuto un bambino. E che
quel bambino fosse… il frutto nato dalla relazione tra lei e Gabriel»
Fece un passo avanti. Il suo sguardo era sincero. «Le giuro,
dottoressa Biel, che non sapevamo che Mary avesse avuto un figlio.
Gabriel non ne aveva idea… fino a quando un giorno non ha visto
Jason per la prima volta al campo di addestramento di Fort
Benning» Cassandra Thompson si girò e prese a camminare per la
stanza vuota. «Gabriel ha subito riconosciuto qualcosa di familiare in
lui e quando Jason gli si è presentato, quel cognome che conosceva
bene gli ha fatto tornare alla mente tutti i ricordi passati» Prese una
pausa e mi lanciò un’occhiata da sopra la spalla. «Per i mesi
successivi il pensiero di quel ragazzo che aveva conosciuto al
campo di addestramento diventò come un’ossessione per Gabriel.
Fece ricerche su di lui. Si documentò. Assunse un investigatore
privato. Fu così che venne a conoscenza della morte di Mary, di
qualche anno prima. Il dolore fu molto, straziante. Gabriel l’aveva
amata tanto» Mi si avvicinò, abbassando la voce. «Grazie a quelle
ricerche mio marito riuscì a scoprire tante cose su Jason. Ma furono
la data e l’anno della sua nascita a confermare tutto. A confermare
ciò che Gabriel già sentiva. Jason era suo figlio. Era un Thompson»
Ero rimasta senza parole.
Sentirle dire tutto quello fu stranissimo ma anche meraviglioso
perché finalmente sapevo la verità.
Jason avrebbe saputo la verità.
Mi si strinse il petto. «Ed è stato il colonnello Thompson a…
confessarlo a lei?»
«Sì» La sua espressione si fece distante al ricordo di un passato che
io non conoscevo. «Ricordo ancora quando Gabriel mi raccontò tutto
quello che aveva scoperto. Di Mary. Del figlio che avevano avuto. Mi
mostrò subito una foto di Jason e mi bastò guardare gli occhi di quel
ragazzo per rivederci dentro mio marito».
Cassandra Thompson sorrise e si voltò. Si diresse verso una delle
lampade che dovevo ancora impacchettare, e scosse la testa. «Mary
ha sbagliato a non dire nulla. Non doveva nasconderci… »
«Signora Thompson, lei era la sua migliore amica e ha sposato il
padre del suo bambino… forse Mary aveva nascosto la verità perché
si era sentita tradita da… »
«Non è andata come pensa, dottoressa Biel» rispose, con un sorriso
triste. «Gabriel era un soldato quando lui e Mary stavano insieme.
Quando lui seppe che sarebbe stato mandato in Europa, lo riferì
subito a Mary e lei lo lasciò» Si voltò, incrociando le braccia esili
all’altezza della vita. «In seguito io e mio marito abbiamo capito il
perché: Mary non voleva che Gabriel rinunciasse alla sua carriera
per lei e per il bambino. Così aveva deciso di tacere sul suo stato e
lasciare libero l’uomo che amava. Per lui voleva solo il meglio»
Respirò pesantemente «Gabriel soffrì molto per quella rottura, ma
cercò di lasciarsela alle spalle partendo per l’Europa. Io ero la
migliore amica di Mary e sapevo che c’era qualcosa che lei non mi
aveva detto. Che non aveva detto a nessuno. E ne ebbi la conferma
quando, da un giorno all’altro, non la vidi più. Mary scomparve nel
nulla. Neanche i suoi genitori seppero mai dove fosse, che fine
avesse fatto. I mesi passarono e di lei non ebbi più notizie»
Il modo in cui la signora Thompson parlava di Mary, il modo in cui la
voce le tremava, mi fece capire quanto le fosse stata affezionata e
quanto avesse sofferto per la sparizione improvvisa della sua
migliore amica. «Un anno dopo Gabriel ritornò a casa, per le sue tre
settimane di licenza. Corse subito a cercare Mary e quando i suoi
genitori gli dissero che la loro figlia era scappata, lui corse da me.
Pensava che io sapessi, che potessi dirgli dov’era la sua Mary.
Passammo quelle tre settimane insieme, io e lui, rievocando tutti i
ricordi della nostra infanzia, della nostra adolescenza. Ci demmo
forza a vicenda. Io e Gabriel stavamo bene insieme: parlavamo,
ridevamo e alla fine…
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