In questa caldissima estate l’universo ci gira intorno – Emiliano Di Meo

SINTESI DEL LIBRO:
Pantalone aderente blu scuro, sneakers dai colori
f
luorescenti, e t-shirt bianca lunga non oltre la vita in
modo da lasciare il sedere in bella vista. Tutto come detta
la moda del momento. Daniele si guarda allo specchio,
prima di fronte poi di lato poi nuovamente di fronte, ma
non è affatto convinto.
«Sembro proprio un coglione» determina infine e corre
a cambiarsi.
Torna ad indossare i soliti jeans, che a detta dei suoi
amici sono del tutto anonimi, e una delle camicie
abituali, quella di oggi è a quadri beige. Quando se la
mette tutto il gruppo gli dà del taglialegna ma si è appena
accorto, una volta per tutte, che non gliene importa. Per
f
inire sostituisce anche le sneakers colorate con dei
mocassini marroni e finalmente si riconosce.
Ha provato innumerevoli volte ad adeguarsi ai gusti
degli amici, ad adattarsi alle tendenze dettate da qualcun
altro ma semplicemente non fanno per lui e ne ha preso
consapevolezza così, all’improvviso. Non fanno per lui i
capi troppo aderenti e i capelli col ciuffo, non fa per lui la
cresta. Gli piace il look dei suoi coetanei ed ogni volta si
chiede perché non posso essere come loro? ma dopo l’ultima
piroetta davanti allo specchio, quando già aveva
acquistato l’ennesimo capo d’abbigliamento che non
indosserà e di cui il suo armadio è ormai pieno, ha
accettato che quello che sta bene indosso a loro non fa
per lui. Non c’è un altro modo per dirlo.
«Non fa per me» decide «non sarei io».
Daniele non è un adone ma non lo si può considerare
neppure poi tanto male, solo che non ne è consapevole. È
uno di quei ragazzi che non colpiscono al primo sguardo.
Bisogna concentrarsi ed osservarlo per un po’ prima di
coglierne la piacevole normalità . Quasi un metro e
settanta, né magro né grasso, capelli color castano chiaro
tagliati da classico impiegato delle poste, come amano
sottolineare i ragazzi della sua compagnia, pallido, e
miope. Leggermente miope. Difficilmente indossa lenti a
contatto. Preferisce i suoi inseparabili occhiali da vista
con lenti sottili e montatura rettangolare. Per darsi un
tono e mitigare l’aria da paggetto che lo caratterizza si è
fatto crescere leggermente la barba. Rada, biondiccia, ma
ben tenuta. Mai più lunga di quattro o cinque millimetri.
Spalle regolari, fianchi appena un po' larghi per un uomo,
vorrebbe incrementare la massa muscolare ma la palestra
è un’altra di quelle cose che non considera per lui. Ha
provato ma niente da fare. Troppo sforzo, non si sente
capace di una simile dedizione per un puro tornaconto
estetico.
A breve passerà a chiamarlo Alessandro, il suo migliore
amico, ed insieme raggiungeranno a piedi, considerata la
breve distanza, una delle piazze principali della cittÃ
dove, per buona parte dell’estate, si tiene la Festa dei
Popoli. Un grosso raduno multirazziale che ha lo scopo
di far incontrare tutte le culture che convivono nello
stesso contesto urbano, troppo spesso ignorandosi l’un
l’altra. Vengono allestite bancarelle, piccoli ristoranti
all’aperto, esibizioni folkloristiche e spettacoli dal vivo.
«Non posso credere tu ti sia infilato ancora quei jeans.
Perché non indossi quelli che hai preso ieri in centro?»
chiede Alessandro con ostentato sgomento.
«Non fanno per me» risponde con disinteresse Daniele.
«E chi te lo ha detto?» chiede l’altro serrando un poco
gli occhi con fare inquisitivo.
«Lo specchio di casa».
«E così hai deciso di indossare i soliti pantaloni anche
in piena estate e per giunta hai scartato anche le scarpe
che abbiamo scelto insieme. Un genio» Alessandro
gesticola ostentando esasperazione.
«Esatto. Possiamo cambiare argomento adesso?»
Daniele ha imparato a tener testa all’amico senza perdere
la pazienza.
«Certo, tanto con te non c’è speranza. Mi ricordi
esattamente cos’è che stiamo andando a fare?»
Alessandro non è entusiasta del programma della
giornata e non intende nasconderlo.
«Diamo un’occhiata e mangiamo qualcosa. Eccitato?».
«Che te lo dico a fare. Non sto nella pelle» commenta
ancora privo di qualunque entusiasmo.
Gli stand sono sistemati tutt’intorno al perimetro della
piazza e il primo davanti al quale passano è quello della
Russia. Due belle ragazze distribuiscono volantini e
salutano i passanti ma Daniele ed Alessandro le notano
appena. Poi lo sguardo di entrambi si posa sull’aitante
giovane russo che fa compagnia alle ragazze e la loro
espressione cambia decisamente. Biondo, occhi di
ghiaccio, spalle larghe e vita stretta.
«Credo proprio tu abbia avuto un’ottima idea, amica.
Già mi piace questo posto! Lui è mio» dichiara
Alessandro con voce sibilante e sguardo concentrato.
«Sì, come no. Scommetto che ti stava aspettando»
anche a Daniele piace il ragazzo ma non si sofferma più
di molto, dà per scontato che il suo interesse non
verrebbe corrisposto.
«Puoi contarci, sister!» risponde l’amico con un
movimento della mano con il quale crede di ricordare
Beyoncé.
«Dai sbrigati che inizia uno spettacolo!» Daniele alza la
voce per sovrastare la musica mentre afferra Alessandro
per il braccio e lo traina di peso verso il palco.
I due prendono posto a pochi passi dalla pedana e
assistono prima alle esibizioni del Perù, poi a quelle
dell’Olanda ed infine, dopo aver mangiucchiato street
food qua e là , sul palco salgono cinque aitanti brasiliani
per presentare un numero di capoeira.
«Questo posto è fantastico!» esulta Alessandro.
«Io lui lo conosco» dice Daniele appena un po’ incerto,
pochi istanti dopo l’arrivo dei cinque atleti.
«Quale?».
«Il mulatto» lo sguardo di Daniele è fisso sull’uomo.
Tre dei cinque ragazzi hanno la carnagione chiara
mentre uno molto scura. Quello che rimane ha la pelle
del colore del cacao. Sono tutti belli ma in lui c’è qualcosa
che lo distingue dagli altri.
«Buongustaia! Ma sicuro che sia…?».
«Cos’hai capito? Non lo conosco in quel senso…
magari… però sì, sono sicuro che lo sia visto che stava con
Simone».
«Quella troiona della tua amica che si crede ‘sto cazzo?»
Alessandro sembra atterrito.
«Come sei delicato. Comunque sì, lei. E poi non è che
sia mia amica».
«Quindi sarà uno stronzo anche lui. Certo che è figo…
non si direbbe nemmeno gay…staranno ancora insieme?»
chiede Alessandro sempre più curioso.
«No e lo sono stati per poco poi lui deve aver capito con
chi stava uscendo e l’ha mollato».
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo