Summer Sky – Sara Frattini

SINTESI DEL LIBRO:
Ari diede un morso al sandwich che aveva appena acquistato e
infilò la chiave nella toppa della porta del negozio. Stava per aprire
quando venne fermato da qualcuno che si avvicinò e lui rimase
fermo in quella posizione a metà, come fosse un ladro colto in
flagrante.
«Scusa se ti disturbo durante la pausa pranzo» disse Davis
sorridendogli e appendendo gli occhiali al colletto della t-shirt bianca.
Ari si limitò ad accennare un sorriso non potendo parlare avendo
la bocca ancora piena. Masticò in parte il boccone e aprì il negozio.
«Non c’è problema» bofonchiò, entrando seguito dell’altro. «Di cosa
hai bisogno?» domandò andando dietro al bancone per prendere
dell’acqua dentro al piccolo frigo che teneva proprio lì sotto. «Vuoi
qualcosa da bere?» aggiunse prima di dare un altro morso al panino.
«No, grazie» rispose Davis. «Sono tornato qui perché mi
chiedevo se potessi venire con me» disse, sorprendendo l’altro.
Ari spuntò di nuovo da dietro il bancone e smise di masticare per
la seconda volta. Ingoiò il boccone quasi intero rischiando il
soffocamento. «Dove?»
«Al canile» asserì l’altro. «Hai detto che è gestito da un tuo
amico e in più credo tu conosca gli animali, così ho pensato potessi
darmi una mano a scegliere» spiegò, accennando di nuovo un
sorriso.
Ari bevve un lungo sorso d’acqua sentendosi un poco a disagio:
lo sguardo intenso di Davis lo scombussolava. Doveva decisamente
ricominciare a coltivare un po' di vita sociale e a fare del sano sesso,
anche senza alcun impegno, ma doveva farlo!
«Il problema è che non conosco te, che tipo di vita hai e… cioè,
con questo non voglio dire che devo sapere tutto di te, ma un cane si
sceglie anche in base al proprio stile di vita, così chi lavora al canile
potrà aiutarti nella scelta e…»
«Ok, capisco cosa intendi» lo interruppe l’altro avendo pietà del
suo impaccio. «Potrei dirti qualcosa di me mentre andiamo al
canile… sempre che tu abbia un po' di tempo da dedicarmi» sorrise
di nuovo.
“Dio santo! Se sorride di nuovo avrò un orgasmo!” pensò Ari
fissandolo negli occhi per qualche secondo.
«In cambio, ti prometto che verrò sempre qui a fare acquisti.»
«Beh, allora non posso dire di no!» rispose con tono scherzoso.
Poco dopo si ritrovarono nel fuoristrada nero di Davis, diretti
verso il canile.
«Dunque, cosa devi sapere di me?» domandò Davis mentre
guidava lungo la strada che costeggiava la costa dove sorgeva
Oceanside.
«Non so… bastano pochi dettagli. Come ad esempio il tuo stile
di vita, quanto tempo trascorri in casa… il cane è un animale
socievole che soffre la solitudine, sconsiglio sempre di adottarne uno
a chi non è mai in casa e non ha del tempo da dedicargli.»
«Mi sembra giusto» annuì l’altro fermandosi a un semaforo
rosso. Un gruppo di ragazze attraversò proprio di fronte a loro e Ari
notò che guardavano Davis in modo insistente, scambiando tra loro
commenti e sorridendo civettuole.
«Hai fatto colpo» sorrise il biondo rivolgendogli un sorriso da
cardiopalma.
«Come?» mormorò Ari convinto che prima della fine di quella
giornata avrebbe avuto bisogno di darsi sollievo chiuso in bagno!
«Quelle ragazze che hanno attraversato, hai fatto colpo su di
loro» spiegò Davis.
L’altro ridacchiò. «Credo tu abbia visto male: era te che
guardavano.»
«Mmmh, non credo» ribatté Davis poco prima di ripartire. Dopo
qualche minuto ripresero il vecchio discorso. «Comunque, devo dirti
qualcosa di me. Lavoro a Camp Pendleton…»
«Sei un marines» disse Ari senza nascondere la propria
sorpresa, scrutandone il profilo.
Davis annuì. «Supporto aereo, sono un pilota di caccia.»
«Oh…» riuscì semplicemente a dire l’altro. A Oceanside non era
di certo rara la presenza di militari considerato il fatto che la città
confinava proprio con la base dove lavorava Davis, ma era la prima
volta che Ari scambiava davvero due chiacchere con uno di loro.
Certo, ora nelle forze armate stava cadendo il luogo comune dei
militari etero e virili a tutti i costi, ma il giovane ne aveva conosciuti
solo un paio che vivevano liberamente la propria omosessualità.
Comunque la cosa era poco indicativa, visto che erano circa tre anni
che la sua vita sociale era ridotta ai minimi termini… se si
escludevano compleanni ai gonfiabili, pranzi al McDonald’s e gite al
luna park, dove l’età media non superava i quattro anni e il resto
erano adulti già abbondantemente impegnati, o semplicemente poco
interessanti.
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