Pronto soccorso cinematografico per cuori infranti- 70 film per scoprire quanto il cinema faccia bene, anche all’amore – Manlio Castagna

SINTESI DEL LIBRO:
Gli amori finiti ci disarmano. Ci denudano e ci rendono inermi. Una
strategia per ritrovare la propria corazza e la propria “forza” è
staccarsi da quella persona che ci ha lasciati, facendo del nostro
amore carta straccia. “Dimenticarlo”, qualcuno direbbe.
A essere onesti, nessuno si dissolve completamente dalla nostra
memoria, in special modo se quel qualcuno ha scritto con noi pagine
importanti della nostra storia personale.
Quello che si può fare è svuotarlo di tutto il senso emotivo di cui è
impregnato. Farlo diventare trasparente e irreale come uno spettro
innocuo. Distante come un incendio che, visto da lontano, è poco più
che un falò con cui non ci si può bruciare. Facile a dirlo, ma come si
fa?
Un film in soccorso:
UN BACIO ROMANTICO
del regista Wong Kar-wai
Con Norah Jones, Jude Law, Natalie Portman e Rachel Weisz. Elizabeth, una ragazza
newyorkese sulla soglia dei 30 anni, rompe dolorosamente con il suo fidanzato. Uno di
quegli uomini che non hanno nemmeno la decenza di lasciarti guardandoti negli occhi, ma
si affidano a un telefono e alla sparizione dalla tua vita. Elizabeth parte da un bar, gestito
dall'affascinante Jeremy (anche lui vittima dei colpi mortali della delusione amorosa), per
cominciare un viaggio attraverso l'America, che la porterà lontana dalla sua vita, dalla sua
città e da quella separazione che l'ha lacerata.
Solo dopo 300 giorni di pausa – liberarsi di un amore fallito ha bisogno di mesi di
elaborazione, non dimentichiamolo mai – dopo il confronto con solitudini più abissali della
sua e dopo aver guardato con occhi sbarrati il fondo dell'infelicità umana, ritornerà sui suoi
passi, libera dal dolore e pronta a ricominciare davvero.
UN BACIO ROMANTICO
Regia: Wong Kar-wai
Cast: Norah Jones, Jude Law, Dvid Strathairn, Natalie Portman, Rachel Weisz
Titolo Originale: My Blueberry Nights
Anno: 2007.
Produzione: Francia, Cina, Hong Kong
Durata: 111’
Note: Film d'apertura al 60° Festival di Cannes (2007)
UN BACIO ROMANTICO è un film che aiuta davvero se si è disposti
a lasciarsi andare all'effetto ipnotico del suo racconto, fatto di suoni e
di movimenti al ralenti, di calore bruciante e di brividi sotto pelle.
Il
viaggio non è mettere semplice distanza fisica da colui che
vogliamo dimenticare. Inteso così sarebbe inutile. Il dolore ci segue,
perché ha piantato le sue tende in fondo al nostro petto. È un
compagno di viaggio scomodo e petulante. Infido. Andare via deve
essere, invece, un modo per avvicinarsi a se stessi. Al nuovo “se
stesso”. Il tragitto di Elizabeth ha come punto di arrivo il
cambiamento, appunto. E non a caso Jeremy, il suo amico del bar,
quando lei ritorna a New York dice: “O lei è diversa, oppure noi
siamo cambiati...”.
La cura che ti propongo con questo film è efficace e duratura. A
prova di ricadute. Perché se da questa storia riesci a estrarre il
succo e a sposare il percorso di Elizabeth vedrai che la sofferenza
d'amore diverrà per te un'occasione.
E qual è il succo? Taglia con quello che eri. Non farti fregare dal
passato. Guarda avanti. Mettiti in movimento. Rischia il
rinnovamento. Alla fine della strada potrai trovare il tuo sacrosanto,
dolcissimo, meritato “bacio al mirtillo” (chi vedrà il film capirà cosa
intendo).
Posologia
Guarda questo film da sola. Trova una posizione comoda. Trova due ore di silenzio e
guardalo senza fretta (non intendo dire che di solito vedi i film col tasto di forward
premuto, ma che talvolta facciamo scorrere le immagini davanti ai nostri occhi senza
fermarci a considerare quello che stiamo vedendo, senza abbandonarci alla visione
tagliando tutto il mondo fuori). Spegni il cellulare. Spegni le luci e piazza i tuoi occhi
all'altezza di quelli di Elizabeth.
Principio attivo
Elizabeth entra nel bar di Jeremy e finisce per gustare la sua deliziosa torta di mirtilli,
che però nessuno vuole. “Non c'è niente che non va nella crostata di mirtilli, è solo che
la gente sceglie altro. Non puoi dire che la colpa è della torta, è solo che nessuno la
vuole”. Una metafora di come deve sentirsi una persona dopo essere stata lasciata.
Sola, non scelta, abbandonata.
Prendi il tuo momento. Prepara la tua “crostata ai mirtilli”. Metti dentro tutto l'amore
che hai. Guarda nascere la tua torta. E assapora una bella fetta. L'odore ondivago che
riempie la casa, il sapore pieno e morbido, la consistenza fragrante del dolce fatto da
te: sarà questo il momento giusto per prendere una decisione. Per partire per il tuo
viaggio in cui ritrovare i pezzi sparpagliati del tuo cuore infranto.
Avvertenze e precauzioni d'uso
Questo film è da sconsigliare a chi:
• può essere considerato uno spettatore indifferente: cioè colui/colei che vuole dal film
solo evasione e non riesce a entrare nella sua atmosfera
E se volessi cancellarlo dalla mia vita?
“Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”.
— ISABEL ALLENDE
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita ha sognato di poter
cancellare dalla sua mente, definitivamente, tutti i ricordi di una
storia d'amore finita male. Ok, ora potete abbassarle tutte!
La nostalgia è una pesantissima ancora gettata sul fondo del
mare del tempo. Non ci fa muovere dal passato. Ci stringe alle
memorie e al ricordo doloroso per ciò che non c'è più – il dolore sta
proprio nell'impossibilità di vivere ciò che era e ormai è alla deriva
dal presente.
SE MI LASCI TI CANCELLO
di Michel Gondry
(andrebbero denunciati per oltraggio al buon gusto coloro che hanno scelto questo titolo
demenziale nella traduzione italiana per un film invece complesso e magnifico) è la pellicola
che fa per voi.
Joel – interpretato da Jim Carrey – è un uomo docile e sensibile che ha vissuto una storia
d'amore intensa con Clementine (la perfetta Kate Winslet). Purtroppo le storie d'amore
hanno la cattiva abitudine di finire. Non sempre, ma troppo spesso. E nel peggiore dei modi,
cioè soffocate da litigi continui e recriminazioni reciproche.
Il peggio che capita a questi due non è che si lasciano, che già sarebbe grave di per sé.
Joel scopre infatti che Clementine ha fatto ricorso a un'azienda (Lacuna INC.) per estirpare
dalla sua memoria tutto ciò che ha a che fare con lui. Urge vendetta. Così anche lo straziato
Joel, che ancora ama la sua ex, decide di ricorrere allo stesso bizzarro dispositivo inventato
da uno scienziato geniale. Ma qualcosa va storto. E la mente dell'uomo si ribella al
processo di formattazione dei ricordi. Il suo cervello non vuole dimenticare Clementine.
SE MI LASCI TI CANCELLO
Regia: Michel Gondry
Cast: Jim Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst
Titolo originale: Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Anno: 2004
Produzione: USA
Durata: 108’
Note: Oscar 2005 per La migliore sceneggiatura originale (Charlie Kaufman, Michel
Gondry, Pierre Bismuth)
Noi siamo la nostra memoria. Ovvero, detto con Platone:
“Conoscere è ricordare”. Cancellare dalla nostra mente i ricordi di chi
ci ha lasciato non servirebbe a nulla, se non forse ad alleviare
temporaneamente dolori che ci sembrano insopportabili.
Quello che il film ci aiuta a capire, e da qui il suo potere altamente
terapeutico, è che, per quanto struggenti e laceranti siano le
nostre memorie sentimentali, non possiamo rinunciarvi, perché
rappresentano il bagaglio prezioso della nostra identità. Perché
dentro il fango della sofferenza ci sono le pietre preziose
dell'esperienza, necessarie a costruire il nostro futuro e ad affrontare
con maturità le stagioni del nostro essere adulti.
Alla fine della storia Joel e Clementine capiscono proprio questo:
che una relazione di coppia è un percorso che non ammette
scorciatoie.
C'è un verso di una poesia di Dylan Thomas che fa al caso
nostro: “Anche se gli amanti si perdono, l'amore non si perderà”.
Vivere i propri ricordi significa non perdere l'amore, quell'amore
inteso come sentimento che lega gli individui e che li rende unici.
Significa fare a pezzi il racconto stesso della nostra esistenza.
Quando un amore finisce e lei/lui ci ha fatto soffrire affidiamoci
solo al Tempo, capace di depurare tutte le tracce dei gesti, degli
sguardi, delle azioni, dei colori e dei sapori dalla componente
dolorosa e da quella patina di nostalgia. A restare sarà l'amore, la
memoria pura, e quel catalogo di situazioni che a sfogliarlo ci fa
rendere conto di essere vivi.
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