Polvere e sangue – Brian Freeman

SINTESI DEL LIBRO:
Sono arrivata a casa verso
mezzanotte. Dal vicinato
provenivano ancora fischi e scop
pi di fuochi artificiali. La pioggia
bàttente si era ridotta a
un’acquerugiola nebbiosa e
le strade erano animate da
festeggiamenti abusivi. I bengala si
aprivano sopra gli al
beri come fiori dai contorni sfocati.
Le girandole sibilavano. I petardi
tuonavano. La
notte estiva odorava di dolciumi e
fiammiferi bruciati, mentre io dal
cortile osservavo
l’arcobaleno di luci tutto intorno a
me. Dall’isolato accanto
provenivano le voci di ra
gazzini che urlavano come indiani
assetati di sangue. Io stessa mi
sentivo pervasa di
allegria ed eccitazione. Alzando lo
sguardo ho visto che la finestra della
camera di
Laura, al piano di sopra, era buia.
Nessun segno di vita. Sono entrata
in casa dalla
porta scorrevole e ho attraversato la
cucina a piedi nudi, per non far
rumore. Non vo
levo che mio padre mi sentisse e si
mettesse a farmi domande su dove
ero stata e cosa
avevo fatto quella sera. A parole
potevo mentire, ma il viso mi
avrebbe tradita. Se mi
avesse visto, mi avrebbe chiesto
anche di Laura. Dov’era? Con chi
era? Non volevo
rischiare che si ripetesse quello che
era successo la sera prima. Papà e
Laura.
Una brutta lite. Ho salito i gradini
due alla volta e mi sono fiondata in
camera da let
to, chiudendo la porta a chiave. Una
miriade di pensieri mi frullava per la
testa. Forse
era così che ci si sentiva sotto
l’effetto delle droghe. Senza
accendere la luce, mi sono
tolta i vestiti bagnati. La pelle era
sporca, i lividi sulle cosce mi
facevano male. Là
sotto ero appiccicosa, dove era
fuoriuscita un po’ di quella roba.
Una pulsazione sor
da pervadeva l’interno del mio
corpo, ma era una sensazione
piacevole. Un dolore da
prima volta. La mia festa
dell’indipendenza. Oddio, la pillola!
Non potevo certo di
menticarmela, non adesso. Ho
frugato nel cassetto della biancheria
e ho preso il con
tenitore di plastica rosa nascosto sul
fondo. Ho pensato di prenderne due,
tanto per
stare sul sicuro, ma era una
stupidaggine. Ho pensato anche di
spalancare la finestra
della camera e gridare al mondo:
“cindy Starr non È Più vergine! ”.
Che sciocchezza.
Mi sono messa un paio di mutandine
pulite, i pantaloni del pigiama e una
maglietta
dei Fleetwood Mac. Non ho fatto la
doccia né mi sono lavata i denti. Mi
sono stesa
sopra le coperte con gli occhi
spalancati Di sicuro non sarei
riuscita a dormire. Ero
troppo piena di Jonny. L’ho lasciato
a casa sua dopo che eravamo tornati
dal parco.
Sua madre lo aspettava alzata. Io
non le piaccio, ma so bene cosa ha
passato dopo
aver perso il marito. Tre anni fa,
quando è morta mia madre, a mio
padre è successa
la stessa cosa. La signora Stride ha il
terrore di perdere suo figlio, come se
Jonny fos
se l’ultima cosa che le ricorda suo
marito. E per lei io sono una
minaccia. Sa che lo
amo. Che ci sposeremo. Ancora non
so quando, ma lo faremo di sicuro.
Glielo
porterò via. Quanti pensieri per la
testa! Mi sono seduta sul letto e mi
sono sistemata i
capelli dietro le orecchie. Avevo
bisogno di parlare con qualcuno.
Non ho molte ami
che, perché a casa c’è sempre troppo
da fare e manca il tempo per
coltivare amicizie.
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