Il perdono – Ruth Clampett

SINTESI DEL LIBRO:
Il mio sguardo scivola lungo la solita folla che tiene in mano
bicchieri di plastica pieni di birra o vino economico, mentre i bassi
pesanti della musica rimbombano nella stanza buia. Con la
promessa della primavera nell’aria, andare a una festa era sembrata
una buona idea, quella sera, ma questa sta perdendo in fre a la sua
a ra iva.
Essendo uno studente di archite ura, questa vecchia casa con le
pareti di stucco e le finestre originali in legno, molte delle quali ro e
o con i vetri verniciati per oscurarli, mi rende nervoso. Le assi di
legno consumate del pavimento del pianterreno sono incurvate e
depresse in vari punti e molti dei muri sembrano pendere di lato.
È come se la casa fosse sul punto di cedere e crollare sulle
fondamenta, per non essere mai più abitata, se non fosse per gli
studenti che ci vivono e le danno la volontà di continuare a restare in
piedi. Ma nei miei sogni mi piacerebbe demolirla e ricostruirla con
un design all’avanguardia e contemporaneo.
Mi sfugge un sorriso, mentre Cassie mi si avvicina e si china
verso di me, sfiorandomi un braccio con il seno. I suoi capelli
schiariti dal sole sono raccolti in un nodo morbido sulla nuca, con
qualche ciocca che le incornicia il viso, e indossa una t-shirt stre a e
consumata con una foto di Einstein e la citazione “L’immaginazione
è
più importante della conoscenza” sul davanti. È una tale
contraddizione vivente, per me: una geniale studentessa di
ingegneria ossessionata dalla possibilità di o enere energia dalla
fusione nucleare, ma allo stesso modo ossessionata dal sesso
occasionale. Tanto, tanto sesso occasionale.
Mi rivolge un sorrise o malizioso, prima di sporgersi a
sfiorarmi il pe o con la punta delle dita. Pensa forse che non abbia
capito cosa vuole? Dopo qualche birra, scoparla in ogni modo
possibile fino a domenica mi sembra una buona idea, ma so che poi,
il giorno dopo, mi sento sempre in dubbio. È pronta a tu o e così
facile che non c’è nessuna sfida nell’averla. Ho apprezzato diverse
volte i suoi talenti, ma ormai comincia a stancarmi.
Ho sempre avuto un proge o per il mio futuro, nella mente, e la
mia ex, Julie, ne faceva parte. Perciò, dopo che mi ha lasciato, non mi
sono voluto legare a nessun’altra ragazza, per non rischiare di farmi
spezzare di nuovo il cuore. E adesso, se esco con una donna,
preferisco quelle dolci e non aggressive. Di recente, però, nessuna
delle ragazze del college mi sta piacendo. Forse ho bisogno di
cambiare gruppo. E la festa di stasera è così noiosa che sono già
pronto ad andarmene.
Mi giro verso Keith. «Ehi, dov’è Jason?»
Lui si stringe nelle spalle. «Lui e il ragazzo di Andrea, Ramon,
stavano parlando di moto, l’ultima volta che l’ho visto.»
«Già, credo siano andati fuori nel garage per dare un’occhiata
alla moto che sta ricostruendo,» aggiunge Kirk. Sorrido, pensando
all’ossessione di Jason per le moto e per tu o ciò che va veloce.
Quando eravamo bambini, ci divertivamo a fare gare intorno al
vicinato sulle nostre BMX. Di sabato andavamo da Rand’s
Motorsport e guardavamo le ultime moto in vetrina.
Ha sempre sognato di possedere una moto da corsa, ma sua
madre va nel panico solo a sentirglielo nominare. È incredibile che
non sia una mammole a, con una madre del genere, ma forse il fa o
di aver sempre avuto me come migliore amico gli ha permesso di
diventare un duro come si deve.
Mi rivolgo a Kirk. «Grazie, amico. Io vado.»
Lui annuisce, mollandomi un pugno amichevole sulla spalla.
«Ci vediamo dopo.»
Quando esco sul patio che dà sul retro della casa, vedo Cassie
chiacchierare con un altro ragazzo che non riconosco. Mi giro,
alzando gli occhi al cielo.
Il cortile è buio, mentre mi avvio verso il garage. So che non sarà
facile portare via Jason da lì. Scomme o che sta accarezzando quella
moto come una pu ana, al momento. A qualunque cosa si dedichi,
lo fa sempre in modo totalizzante, ma acce o le sue ossessioni e lui
acce a le mie. È per questo che siamo migliori amici e perfe i
coinquilini.
In tu a franchezza, sono felice che non voglia portarsi a casa
quella ragazza, Stacy. Prima gli stava davvero addosso. Le pareti
sono so ili e si dice che lei sia fin troppo rumorosa a le o. Non ho
voglia di roba del genere, stano e.
La porta laterale del garage è socchiusa e mi perme e di
scivolare all’interno. La stru ura è malandata e instabile come il
resto della vecchia casa. Do un’occhiata al luogo, so o la luce
giallastra della singola lampadina nuda che pende dal soffio. Vedo
la moto, la cui cromatura scintilla come se fosse stata appena
lucidata, ma non c’è traccia di Jason o Ramon.
Sto per uscire dal garage quando sento un basso gemito, così
roco e affamato da farmi accelerare i ba iti. Il mio sguardo si sposta
di sca o verso la parete più lontana, dove infine noto Jason
appoggiato a un palo di legno, con gli occhi chiusi come se stesse
soffrendo.
Faccio per avvicinarmi, temendo che qualcosa non vada, ma mi
blocco di colpo quando abbasso appena lo sguardo. In quel
momento capisco che Ramon è in ginocchio davanti a Jason, e che lui
ha i jeans abbassati sulle cosce.
Ma che diavolo…?
Sono così sconvolto da non riuscire a respirare e il nuovo gemito
che sfugge alle labbra del mio amico mi paralizza del tu o. È quello
che penso? Vedo la testa di Ramon che si muove avanti e indietro e
sento strani suoni umidi, e la mia folle idea viene confermata. Subito
dopo, Jason porta le mani sulla testa di Ramon e, invece di spingere
via quello stronzo, come pensavo che facesse, lo a ira ancora di più
sul suo uccello.
«Ramon,» ansima, in tono roco. Quel tono dice che vuole di più,
non di meno, e ciò mi stordisce.
Ramon annaspa come se stesse soffocando. E ci credo, stronzo…
Ho visto Jason nudo ed è dotato come un a ore di film porno.
Mi ritrovo lì, paralizzato a guardare Ramon che succhia Jason, e
la mia mente è un flipper di pensieri folli. Jason non può essere gay.
Si è portato a le o almeno metà delle ragazze scopabili del nostro
anno. Qualcuno gli ha forse fa o scivolare nel bicchiere una di quelle
sostanze strane? Dev’essere così. Sento l’adrenalina schizzarmi nel
sangue e sono già pronto a lanciarmi su Ramon. E dire che, secondo
la sua ragazza, Andrea, quello doveva essere un latin lover.
Mi si rivolta lo stomaco al vedere le mani di Ramon scivolare
sulle cosce di Jason prima di insinuarsi tra le proprie gambe. E
quando eme e un gemito più forte di quello di Jason, torno di sca o
alla realtà.
«Ehi!» urlo.
Jason spalanca gli occhi di colpo e Ramon si gira, senza mai
lasciar andare l’erezione del mio amico. Da quella nuova
angolazione, la circonferenza del suo cazzo è ancora più
impressionante.
Lo sguardo di Jason si posa su Ramon e poi su di me, prima che
si porti le mani alla fronte, rovesciando indietro gli occhi. Dalla sua
espressione, è difficile dire se sia strafa o. E se invece vuole davvero che
quel tizio gli succhi l’uccello? Ma che diavolo!
Ramon torna a girarsi, oscillando la testa più veloce di prima,
mentre la sua mano libera si muove tra le sue gambe. Quel bastardo si
sta davvero masturbando davanti a me?
Nel fra empo, Jason non l’ha ancora allontanato, anzi, i suoi
f
ianchi cominciano a sca are in avanti, spingendogli l’uccello fino in
gola. Sento il sangue pulsare rapido tra le mie gambe e rischio di
cedere al panico. Se dovessi eccitarmi adesso, sarebbe la fine di tu o
quello che credevo di sapere. Il mio migliore amico è un perfe o
sconosciuto… e lo sta per diventare anche il mio uccello.
Sento i jeans sempre più stre i, lancio a Jason un altro sguardo
rovente, e lui me lo restituisce. Stringe gli occhi, intanto che i suoi
f
ianchi si muovono più in fre a, più a fondo. Il suo sguardo
penetrante sembra una sfida.
Sa quanto questa cosa mi sta sconvolgendo? Gliene importa qualcosa?
O gli importa solo di quel ragazzo inginocchiato davanti a lui, adesso?
Prima che gli volti le spalle, geme piantandomi addosso uno
sguardo intenso e poi si morde un labbro. I suoi occhi mi
a raversano da parte a parte… è come se stesse desiderando che
fossi io quello in ginocchio davanti a lui.
Vaffanculo, Jason.
Ha forse sempre desiderato che fossi io a succhiarglielo? Tu i
quei discorsi sulle ragazze erano solo una finta? Lo sa che adoro le
ragazze, e pensavo che per lui fosse lo stesso.
Girandomi, punto verso la porta, e mentre ne supero la soglia,
lui bu a fuori quel suono soffocato che ho sentito altre volte quando
si masturba nella sua stanza. Sta venendo nella bocca di quel
ragazzo. È forse impazzito? Stringo i pugni fino a farmi male e
a raverso quasi di corsa il prato per raggiungere la macchina.
Quello stronzo può trovarsi un passaggio per tornare a casa.
Anzi, a ben pensarci, potrebbe anche restare con quel succhiacazzi di
Ramon, perché non penso proprio di riuscire a tra enere la rabbia, al
momento. È sempre stato il mio migliore amico, quello a cui affiderei
la vita e tu i i miei segreti. Ma cos’altro potrei concludere, ora, se
non che la vita di Jason sia sempre stata soltanto una menzogna, e
che io non sia altro che la sua copertura? Mi sento tradito, ma anche
furioso per aver fa o parte delle sue bugie.
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