Un amore a senso unico – Lexi Ryan

SINTESI DEL LIBRO:
«È una pipetta per carne». Guardo male Teagan – l’amica alla
quale ho confidato il mio ultimo segreto, e che mi ha appena fatto il
regalo di compleanno più assurdo del mondo. Ride così forte che
quasi cade dalla panca. E tutto questo per averle raccontato il mio
grande piano. «Sei una stronza».
Siamo sedute tutt’e quattro – io, Teagan, Nicole e Veronica – su
una panca al Jackson Brews a festeggiare il mio compleanno, e
sono così felice che non riesco a smettere di sorridere: primo perché
voglio un gran bene alle mie amiche, alle quali sono legata da un
sentimento profondo e viscerale. E secondo, perché compio
trent’anni e se ieri la consapevolezza di aver raggiunto questo
traguardo mi ha un po’ turbata, oggi mi fa sentire euforica. Perché
oggi ho un piano, ho preso un’importante decisione.
Si potrebbe pensare che Teagan abbia voluto farmi uno
scherzo, regalandomi una pipetta per carne, ma io so che in realtà è
il suo modo per dirmi che mi sostiene.
«Immagino di dover fare un annuncio». Mi appoggio con una
mano sul tavolino per stare dritta. La tequila mi fa sempre
quest’effetto.
«Voglio sentire l’annuncio, Ava. Sputa il rospo», dice Nic,
sistemandosi una ciocca di capelli castano chiaro dietro l’orecchio.
Perfino lei si è concessa un drink stasera – una rarità per la brava
forestiera del gruppo che ha scelto di vivere qui – e ha le guance un
po’ accese.
«Siccome è il mio compleanno, ho deciso di farmi un regalo».
«Te lo meriti», dice Teagan. Solleva il bicchiere alla mia salute.
“Ma quanto sono fortunata ad avere amiche così straordinarie?”.
«Che regalo?», chiede Veronica.
«Un bambino», dico d’un fiato, e dall’emozione mi trema la
voce. Veronica e Nic mi fissano stupefatte, come se avessi appena
parlato in latino, così spiego: «Ho deciso di averne uno».
«Tipo immacolata concezione, o…», chiede Veronica.
Schiaccio l’estremità della pipetta e fisso la mia amica. «Okay,
stronzetta. So bene che manca un elemento all’equazione, ma ho
trent’anni e non sembra che la situazione cambierà presto. Non sono
riuscita a concepire nel periodo in cui ero sposata…».
«Non tutti i mali vengono per nuocere», dice Teagan.
«…quindi sento di doverci provare ora», finisco.
«Provare… a rimanere incinta?», dice Nic.
«Sì, perché a chi serve un uomo per una cosa del genere?»,
dice Veronica.
Scuoto la testa. Le mie amiche fanno apposta a non capire?
«Ascoltate. Vi giuro che non sono pazza». Osservo attentamente il
nostro gruppetto, e mi sento un po’ come il brutto anatroccolo in
mezzo a tre splendidi cigni. Accanto alla bellissima Nic è seduta
Veronica, la sua gemella omozigote. Veronica è la versione molto
incinta e meno allegra di Nic. Davanti a Veronica, Teagan, i lunghi
capelli neri, la pelle ambrata, e due tette incredibili, un dono del
cielo, che scambierei volentieri col mio braccio sinistro.
La mia amica Ellie non è riuscita a venire stasera – doveva
litigare di nuovo con mio fratello Colton – ma è altrettanto stupenda.
Non dico di essere poco attraente, ma senza una buona dose di
trucco agli occhi e un discreto impegno nel sistemarmi i capelli con
la piastra, risulto più “scialba” che “carina”. Aggiungete all’aspetto un
po’ deludente, tutto il bagaglio ingombrante che mi porto dentro e,
ta-da! Ricetta assicurata per restare zitella per sempre.
«Sono già stata sposata e non ha funzionato», spiego.
«Sarebbe bello trovare un ragazzo con cui passare il resto della mia
vita, però non è fondamentale. Ma una gravidanza e un bambino?
Quella è una cosa che voglio provare». Mi sento attraversare da una
scarica di adrenalina, e l’euforia aumenta. Forse dipende dall’alcol?
Difficile a dirsi, ma non mi importa. Onestamente, da quando ieri ho
messo a punto l’Operazione Gravidanza, l’unica vera domanda che
mi pongo è perché non ci abbia pensato prima.
Batto una mano sul tavolo come fossi il giudice che picchia il
martelletto per pronunciare la sentenza finale. «Voglio una famiglia e
non sto ringiovanendo, quindi me ne faccio una da me».
«Buon per te», dice Veronica alzando il bicchiere d’acqua. Mi
sorride raggiante, gli occhi che luccicano. Forse è fiera di me, o
magari è solo contenta perché non sarà più l’unica mamma single
del gruppo.
«Penso che sia grandioso», dice Nic. «Molto, molto coraggioso
ma grandioso».
«Allora…». Teagan scruta il bancone. «Scegliamo uno dei
ragazzi là o cosa?».
Alzo gli occhi al cielo. Teagan sa che ho intenzione di ricorrere
all’inseminazione artificiale – ecco il perché della pipetta – ma credo
che dovrei essere più precisa riguardo a dove trovare la materia
prima. «Ho già parlato con alcune banche del seme. Sto guardando i
donatori, ma il punto è: e se questi uomini fossero pazzi? Non c’è
una casella per questa domanda. Come sai se non ti stai infilando il
seme di un pazzo? Voglio amare mio figlio, non chiedermi se suo
padre avesse qualche feticismo per i guanti di gomma».
Teagan annuisce. «Mi sembra una preoccupazione legittima.
Per via della genetica».
«Sono confusa», dice Veronica. «Userai la banca del seme o
no?».
Sospiro. Okay, sono molto eccitata riguardo al mio piano. E
determinata. Non cambierò idea. Ma il pensiero di dover acquistare il
seme non mi entusiasma troppo. «Non ho ancora deciso.
Ovviamente è la soluzione più facile per avere un bambino nella mia
posizione, ma…». Sbuffo. «Da quando mi sono messa in testa
questa cosa del pazzo, nessuno dei profili va bene. Sono nervosa».
Teagan scrolla le spalle. «Perché non chiedi a un amico se ti dà
un po’ di sperma? La pipetta funziona anche se lo sperma è gratis,
sai».
“Sperma gratis da un amico?”. «Si può fare?»
«Certo», dice Teagan. «Mia cugina l’ha fatto. Era come te
voleva un bambino e non voleva aspettare –, perciò ha chiesto un
po’ di sperma al suo migliore amico e lui ha riempito un barattolino.
Nove mesi dopo, voilà! Un bambino tutto suo. Ed è certa che non
abbia il gene del feticismo per i guanti di gomma».
«Sarebbe l’ideale». A essere sincera, anche solo telefonare alla
banca del seme era stato imbarazzante. Inoltre, visti i precedenti,
temo che non farò centro al primo colpo, quindi… «Ma come decido
a chi chiedere?»
«Be’», dice Veronica, «non sono la persona più indicata per fare
una scelta del genere, visto che ho già preso delle pessime
decisioni». Fa una smorfia, e in quel momento mi si stringe il cuore
per lei. Ha combinato un gran bel casino: se l’è spassata con l’ex
fidanzato di sua sorella e quando ha capito di che pasta era fatto
davvero, ha passato gli ultimi quattro mesi a cercare di farsi
perdonare dalla gemella. E intanto si prepara a crescere da sola il
bambino che sta per nascere. Colgo il lampo malizioso del suo
sguardo quando finisce: «Ma se fossi in te mi orienterei sicuramente
sui geni dei Jackson».
«Fanno dei bei ragazzi», aggiunge Nic. «E con un bel cervello,
anche».
Bisogna ammettere che i Jackson possiedono un patrimonio
genetico davvero eccezionale. Ma trovo la cosa piuttosto
imbarazzante. «Sono amica dei Jackson da tutta la vita». Erano i
nostri vicini di casa. «Levi è probabilmente il più bello», dico,
riferendomi al più piccolo dei fratelli, «ed è alla mano e tutto, ma
sono sicura che anche con lui sarebbe una conversazione strana».
Abbasso la voce e mi guardo attorno per assicurarmi che nessuno ci
stia ascoltando. «E credo che provi segretamente qualcosa per la
mia amica Ellie».
«E poi pretenderebbe di scoparti sul serio», dice Veronica.
«Niente pipetta».
Levi non è il genere di ragazzo che si lascerebbe sfuggire
l’occasione di portarsi a letto una donna, ma penso che le mie
amiche sottovalutino l’effetto “sorella” che esercito sui fratelli
Jackson.
«Jake è il tuo migliore amico, vero?», dice Teagan. «Se
chiedessi a lui? Scommetto che lo farebbe per te».
Arriccio il naso. Jake? «È un po’ strano, no?». D’istinto scruto
tra la folla, e il mio sguardo si posa su Jake dietro al bancone, sui
suoi capelli scuri e su quegli occhi che le ragazze definiscono
incantevoli. Sbavano per le sue spalle larghe e per i tatuaggi che si
intravedono sotto le maniche della camicia attillata. Farebbe di tutto
per me. Senza contare che è davvero un ottimo ragazzo. Non
sarebbe un sollievo sapere che mio figlio ha un patrimonio genetico
di quel tipo?
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