Scars – Frammenti di noi – Virginia Henley

SINTESI DEL LIBRO:
Lentamente, lady Diana si sentì pervadere dall'eccitazione. Sebbene
fosse molto presto, la giovane si lasciò andare, tra le lenzuola, al
passatempo preferito del momento. Il suo atteggiamento era negli
ultimi tempi drasticamente cambiato, e Diana era sempre più
insofferente. Un sospiro delizioso le sfuggì dalle labbra nel momento
in cui capì chiaramente le intenzioni dell'uomo. Non avrebbe mai
accettato un suo rifiuto, e al contempo Diana doveva confessarsi,
con un fremito di eccitazione, che non aveva alcuna intenzione di
rifiutarglisi. L'uomo era scuro di capelli e di carnagione, era
esattamente come doveva essere un vero uomo, e lei si sentiva
sciogliere dinanzi alle sue profferte sempre più spinte. I capezzoli di
Diana si irrigidirono, iniziarono a dolere, nello stesso momento in cui
l'essenza della sua femminilità cominciava a fremere nel più
piacevole dei modi. La mano infilatasi sotto la sua camicia da notte
si chiuse intorno a uno dei suoi seni e il suo respiro accelerò
immediatamente. Sebbene Diana si sentisse molto dissoluta, in quel
momento, decise di allontanare il lieve senso di colpa che l'aveva
pervasa e, girandosi su un fianco, si inarcò lasciandosi andare al
piacere che l'uomo aveva fatto nascere in lei. Si lasciò sfuggire dalle
labbra un'imprecazione nel momento in cui la candela
improvvisamente si spense, proprio nel bel mezzo della parte più
avvincente del capitolo. Si tolse la mano dal seno ancora dolente e
chiuse rabbiosamente il libro che stava leggendo sulla vita di re
Carlo II, narrata anche nei suoi particolari più intimi. La giovane
riaccese la candela, terminò il capitolo, poi sospirò colma di
nostalgia.
Avrebbe preferito vivere in qualsiasi altro periodo della storia, purché
non nell'epoca georgiana. Ai suoi giorni, infatti, tutti gli uomini erano
soltanto dei damerini, amavano indossare ridicole parrucche
incipriate, si celavano dietro ventagli, mettevano persino il rossetto.
Perché non aveva avuto la possibilità di nascere agli inizi del
Medioevo, quando cavalieri bruni assediavano e conquistavano
castelli seducendo anche le donne che li abitavano, o in epoca
elisabettiana, che per gli inglesi segna l'inizio dell'Età Moderna,
quando i temerari navigatori della regina rapivano donne e tesori
assieme? Ma anche durante la Restaurazione, cavalieri vanitosi
emulavano i sistemi arditi usati da re Carlo con le donne, così che la
vita di una giovane di diciassette anni doveva essere molto
divertente, eccitante, decisamente degna di essere vissuta. Ora
invece i dandy emulavano il principe George, soprannominato
"Prinny". Ma che razza di nome era quello? Già quel vezzeggiativo
era di per sé tutto un programma... dolce, sciocco, stupido che di più
non si poteva. Mentre Diana si allungava per spegnere la candela,
colse l'immagine di sé nello specchio a bilico. Era chiara di
carnagione come una rosa pallida che stava per sbocciare. I capelli
d'oro chiaro le ricadevano sino ai fianchi in ricci serici, gli occhi viola
brillavano di attesa e voglia di vivere, il suo corpo era molto
aggraziato, con gambe lunghe e slanciate e seni forti... e tuttavia
quello che lei riusciva a vedere allo specchio era soltanto l'ampia
camicia da notte che indossava. Fece una smorfia, non perché la
camicia di per sé fosse brutta, ma perché era troppo rispettabile. Mio
Dio, ormai aveva iniziato a disprezzare chiunque e qualsiasi cosa
fosse rispettabile. Quel concetto era la forza che governava
l'esistenza di sua zia Prudence e il metro di giudizio che utilizzava
per tutto quanto era connesso alla vita di Diana. Due anni prima,
quando sir Thomas Davenport era morto, aveva lasciato a sua figlia,
Diana, tutti i suoi averi, la sua stupenda biblioteca, la casa di
Grosvenor Square. La giovane sarebbe rimasta sotto la tutela degli
zii fino a quando non avesse compiuto il diciottesimo anno d'età,
così che Richard, lo zio, il fratello minore del padre di Diana, e sua
moglie, Prudence, si erano immediatamente trasferiti a Grosvenor
Square per prendersi cura di lei. All'età di quindici anni, Diana era
una ragazzina docile, con il naso sempre tra i libri, ma ora, a
diciassette anni, il suo carattere aveva preso un'aria di selvaggia
ostinazione che ovviamente preoccupava la zia. La giovane sospirò,
spense la candela, quindi si rannicchiò tra le coperte, nella speranza
che il sonno le portasse sogni deliziosi di epoche più libertine. La zia
Prudence si stava preparando per coricarsi, e sperava di non
suscitare nel proprio consorte la minima velleità amorosa. Il collo dal
bordo arricciato della sua camicia da notte era rigorosamente chiuso
sotto il triplo mento, mentre la sua cuffietta da notte, doverosamente
inamidata, le scendeva sino alle sopracciglia. Tanto meglio, pensò
dal canto suo Richard, ricacciando un brivido al pensiero che lei gli
mostrasse la sua carne opulenta tutta in una volta. "Lungi da me
l'idea di criticare la tua pupilla, Richard, ma ancora una volta Diana
ha rifiutato un invito da parte di lady Sefton soltanto per portare con
sé a letto uno dei suoi libri infernali. Tutto questo leggere non è bello
per una fanciulla... Solo il buon Dio può sapere quello che si
nasconde in quei libri... Leggere potrebbe darle informazioni...
disgustose."
Richard si disse che il comportamento di Prudence, la sua ritrosia
verso qualsiasi forma di intimità, il mettere i piaceri della carne in
cima alla lista dei propri tabù erano un vantaggio per lui. Mentre
osservava quell'oceano di cotone bianco che avvolgeva sua moglie,
pensò acido come fosse un miracolo che Prudence non si spingesse
a indossare guanti bianchi a letto, nel caso dovesse prendere in
mano la cosa bestiale! La sua mente tornò rapidamente
all'argomento della conversazione. "La biblioteca di mio fratello vale
una fortuna. Sì, penso anch'io che i libri possano avere su di lei una
cattiva influenza. Sto cercando di trovare un acquirente per tutta la
raccolta."
Sir Thomas Davenport era stato primo giudice e barone dello
Scacchiere, uno studioso molto colto, nominato cavaliere dal re.
Richard sapeva che Diana aveva ricevuto un'ottima educazione
nelle materie classiche e che suo padre le aveva insegnato
francese, italiano e latino. "Mio caro Richard, che idea brillante! I libri
non l'aiuteranno certamente a trovare il marito adatto a lei. Se in giro
si sapesse che ama soltanto leggere e stare china sui libri,
rimarrebbe per sempre zitella.
Cercherò di convincerla ancora una volta a tenere più celata la
propria intelligenza, a tutti i costi. Non riesco proprio a capire che
cosa volesse tuo fratello, che scopo avesse scegliendo di istruire
una ragazza superando il limite della decenza. Non è proprio un
atteggiamento rispettabile."
Sentendo nominare il proprio fratello, Richard strinse le labbra,
contrariato. La vita era stata maledettamente ingiusta con lui. Come
era possibile che Thomas avesse fatto una carriera simile, mentre
lui, Richard, era rimasto un povero avvocato che lottava per
sbarcare il lunario? E perché aveva lasciato tutto a Diana e niente al
proprio fratello? Niente di niente! Aveva pensato a mille e mille modi
per poter sottrarre a Diana una parte del denaro che aveva ereditato,
ma la ragazza era così furba che avrebbe dovuto studiare un piano
molto ben congegnato per evitare che in lei nascessero sospetti.
Prudence si mosse lentamente verso il letto per rivoltare le coperte,
ma vedendo che Richard si stava slacciando la cravatta si fermò di
colpo, osservandolo con timore. "Non verrai a letto, vero?"
"No, no, mia cara. Mi cambio ed esco. Devo vedere un cliente,
questa sera."
prudence emise un sospiro di sollievo, anche se sapeva
perfettamente - e Richard era ben conscio di questo - che razza di
cliente stesse per incontrare suo marito e che tipo di rapporto di
lavoro avrebbero avuto.
Anzi, proprio di questo era grata a suo marito, che pensasse di
soddisfare i piaceri della carne altrove... Sì, doveva proprio essergli
molto grata per le sue attenzioni, e in effetti lo era. Due ore dopo,
Richard scendeva le scale che conducevano dalla Vaulting Academy
alla sala da gioco conosciuta con il nome di Pharaoh's Tables. Aveva
molto apprezzato le attenzioni che gli aveva dedicato una giovane
donnina che lui si era divertito a chiamare per tutto il tempo
"Imprudence", mentre lei lo chiamava "Dick"."
Un bel giovane stava scendendo le scale nello stesso momento,
così Richard attaccò discorso. "Ma chissà che cosa è successo in
una delle stanze, questa sera. Ho sentito un urlo che mi ha quasi
sconvolto.
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