L’oro di scozia – Suzanne Barclay

SINTESI DEL LIBRO:
Il rombo di un tuono si fece udire sulle Grampian Mountains e nell’angusta
fenditura costituita da Finglas Glen, ripercuotendosi contro le mura della
fortezza che sorgeva sul margine della piccola valle.
Nei sotterranei del castello, intanto, si stava svolgendo una cerimonia della
massima importanza.
L’assaggio della uisge beatha. L’acqua di vita. La linfa vitale del clan dei
Boyd.
Avvolta in un abito di lana di un bianco virginale, con i capelli castano
ramati che le arrivavano fino alla vita, Catlyn Boyd entrò nella stanza
dall’alto soffitto a volta. Era giunto il momento al quale si era preparata per
quasi tutta la vita, ma la soddisfazione che avrebbe dovuto provare era
offuscata dal dolore.
«Babbo» sussurrò. «Vi hanno strappato a noi troppo presto.» Santo cielo,
come le mancava suo padre! Aveva nostalgia della pazienza con la quale
aveva risposto a centinaia di domande nel corso degli anni, del sapere che
aveva condiviso con lei senza restrizioni, del coraggio che aveva dimostrato
insistendo affinché lei fosse nominata erede dopo la morte del fratello.
«Ho bisogno di voi, babbo, più che mai.»
Silenziosamente osservò la stanza, cercando di trarre forza da ciò che le era
familiare. Non era un ambiente molto grande, ma era ricco di storia.
Alle pareti erano appesi gli arazzi tessuti da sua madre, da sua nonna e
dalle loro antenate, tornando indietro di sei generazioni. Due colonne di
pietra sostenevano il soffitto a volta dal quale pendeva un cerchio di ferro con
dodici candele di sego. Una luce morbida cadeva sull’unico mobile, un tavolo
di quercia vecchio quasi quanto la fortezza. Al centro del tavolo era posato un
cimelio ancora più antico. Il calice.
Le piccole conchiglie alla sua base erano bianche e rese lisce dall’uso. La
coppa ricavata dal cristallo di rocca era così trasparente che la luce di una
torcia riusciva ad attraversare il liquido ambrato che vi era contenuto.
Secoli prima un antenato irrequieto, Henri di Boyd, era tornato dai suoi
viaggi nel Mediterraneo con il calice e la ricetta per distillare alcol dai cereali.
Ogni successiva generazione aveva apportato migliorie alla ricetta originaria.
Catlyn guardò coloro che erano riuniti attorno al tavolo. Ogni uomo era lì
perché così voleva la tradizione, e perché aveva un ruolo nella produzione del
whiskey. Il volto di Roland, il capo distillatore, era teso. Se il whiskey non
fosse stato all’altezza, avrebbe potuto perdere la posizione che era stata di suo
padre e di suo nonno prima di lui. Suo figlio nonché apprendista, Wesley, le
sorrise con la spensieratezza della gioventù. Gordie, il bottaio, fissava il
barilotto posato per terra accanto al tavolo, senza dubbio sollevato che non
perdesse.
Per ultimo Catlyn guardò Adair, il capitano che era stato grande amico di
suo padre e ora suo consigliere.
Oh, babbo. Catlyn sentì una stretta al cuore. Anche dopo un mese era
difficile accettare il fatto che suo padre se ne fosse andato.
«È il momento, figliola» disse gentilmente Adair. Anche lui era addolorato
per la morte di Thomas.
Catlyn annuì, fece un respiro profondo e si avvicinò al tavolo. Senza
alcuna esitazione sollevò il calice e lasciò che i vapori pungenti le salissero
nel naso. L’odore era così forte che quasi le tolse il respiro, com’era normale
per il whiskey invecchiato un solo anno.
Accostò il calice alle labbra e prese un piccolo sorso. Il liquore le bruciò la
bocca. Catlyn gettò indietro la testa e lo lasciò scivolare in gola. Una vampata
ardente le si diffuse nello stomaco e nel ventre. Il calore perdurò un poco
sulla lingua e poi svanì, lasciandole in bocca un vago sentore di terra, di fumo
e di fuoco. E una punta di dolcezza che meritava un secondo assaggio.
«Come fate a dire se va bene?» domandò Roland aggrottando la fronte.
Catlyn sussultò, inghiottì il secondo sorso troppo in fretta e si mise a
tossire, cosa che non aveva più fatto da quando aveva assaggiato il whiskey
per la prima volta, all’età di cinque anni.
«È così forte?» Adair le tolse di mano il calice e le diede delle pacche sulla
schiena.
«Il whiskey è una bevanda da uomini» borbottò Roland. «Thomas avrebbe
dovuto nominare uno di noi come suo successore.»
A quell’insinuazione Catlyn sollevò il mento. «Ho lavorato a fianco di mio
padre da quando ho cominciato a camminare.»
«Guardare e fare sono cose diverse.» Roland riempì una semplice tazza di
corno e bevve. Gli altri, compresa Catlyn, trattennero il fiato. «Può andare.»
Wesley lanciò un urlo di gioia e prese anche lui una tazza. La riempì e la
bevve d’un fiato, poi chiuse gli occhi. «Mio Dio, toglie il respiro.»
«Com’è giusto.» Roland gli portò via la tazza. «Dovresti mostrare più
rispetto per il mio liquore, invece di tracannarlo come un marinaio ubriaco.»
«Sì, babbo.»
«Sarà migliore fra qualche anno, direi.» Adair prese un altro sorso, lo tenne
sulla lingua e poi lo inghiottì.
«E perché no? Thomas sapeva quello che stava facendo. Aveva la capacità
e l’esperienza.» Roland guardò Catlyn, come a insinuare che a lei mancavano
entrambe le cose.
«So di essere giovane» disse Catlyn incontrando a turno lo sguardo di
ciascun uomo. «Ma il babbo diceva che ho il naso e il palato giusto per fare
questo lavoro.»
«Avrete bisogno di ben altro se volete impedire ad Hakon Fergusson di
portarci via tutto quello che abbiamo» ribatté Roland.
Adair lanciò un’occhiataccia al capo distillatore.
«Kennecraig non è mai stato preso e non lo sarà finché io avrò fiato in
corpo.»
«Parole coraggiose. Thomas disse la stessa cosa quando Hakon venne a
fiutare qui attorno. E guardate com’è finito» mormorò Roland.
«Morto» sussurrò Wesley.
Catlyn rabbrividì, cercando di tenere a bada il dolore e la paura. «Abbiamo
messo Hakon con le spalle al muro. Non può attaccarci per paura che
distruggiamo la distilleria e il whiskey dei quali vuole impossessarsi.»
«Per il momento ha le mani legate» ammise Roland. «Ma...»
«Come diceva il babbo, quando si renderà conto di non riuscire a
sopraffarci andrà a cercarsi una preda più facile.»
Roland grugnì. «Bene, il whiskey dell’anno scorso è pronto per i barilotti e
quello di quattro anni è pronto per il mercato. Ma come faremo a portarlo
laggiù con Hakon che sta in agguato?
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo