La ricetta della felicità – Grazia Cioce

SINTESI DEL LIBRO:
Mamma, qual è la ricetta della pazienza?» La vocina di Beatrice mi
arriva delicata all’orecchio, pur nel frastuono del traffico milanese
che penetra nella macchina che sto guidando per portare la piccola a
scuola.
«La ricetta della pazienza?» le faccio eco per prendere tempo,
perché ho capito perfettamente la sua domanda.
Facciamo questo gioco, io e Beatrice, da un paio di anni a questa
parte: costruiamo ricette per ogni cosa, un po’ per capire come sono
composte le emozioni e le cose, un po’ per sdrammatizzare sulla vita.
O meglio, io lo faccio sicuramente per sdrammatizzare sulla vita, ma
lei, che ha solo sei anni, per ridere con la sua mamma e capire
qualcosa in più sui meccanismi che alimentano le emozioni e le
decisioni. È una bambina molto curiosa e sempre sorridente,
nonostante la buona dose di tristezza che la vita ci ha riservato in
maniera del tutto inaspettata e crudele.
«Sì, la ricetta della pazienza, mamma! Ti ricordi Emiliano, il mio
compagno di banco?» chiede sporgendosi appena verso di me.
Dallo specchietto retrovisore vedo che si porta un dito sulle
labbra, come fa sempre quando è pensierosa. Bofonchio un «sì»
mentre parcheggio a un isolato dalla scuola e lei riprende a parlare
con quel suo modo allegro e concitato che la caratterizza.
«Ecco, devo avere molta pazienza con lui, perché è un bimbo un
po’ birichino!» dice slacciandosi la cintura una volta che siamo
ferme, ma restando ferma nel seggiolino in attesa che io scenda e le
vada ad aprire la portiera della macchina. Mi volto a guardarla,
reprimendo un sorriso, perché lei che dà del «birichino» a un altro
bambino è decisamente esilarante.
«Allora, la pazienza ha molti ingredienti» le rispondo sfiorandole
il ginocchio scoperto e facendole il solletico.
Beatrice ride e il mio cuore gorgoglia di vita in maniera così
immediata che mi commuovo, imbambolata a guardarla. Ha gli occhi
azzurri come quelli del suo papà e i capelli castani come i miei, solo
che lei li porta lunghi e pieni di boccoli, i miei sono lisci come
spaghetti.
«E quali sono gli ingredienti, mammina?» chiede ancora.
Mi slaccio la cintura e vado dal suo lato per tirarla fuori dalla
macchina. Mentre metto il suo zaino sulle spalle penso alla risposta.
Già, quali sono gli ingredienti della pazienza? Sospiro pensando alle
mie notti in bianco e ai conti in rosso del negozio.
«Allora…» e le prendo la mano e cominciamo a incamminarci
verso la scuola «per prima cosa, ci vuole una dose abbondante di
calma, aggiungiamo qualche stretta di mano affettuosa e tante parole
buone. Infine, condiamo il tutto con un pizzico di sospiri» concludo
guardandola e strizzandole l’occhio.
«Sospiri?» solleva la sua testolina bruna per guardarmi e i suoi
boccoli castano scuro le ricadono sulle spalle come onde che si
infrangono su una spiaggia tropicale.
«Sospiri, certo, perché non sempre troverai la tua dose di pazienza
pronta per l’uso, oppure non sempre andrà come ti aspetti, potrebbe
capitare che ti sfuggano dei sospiri» le spiego.
Bea annuisce mentre trotterella saltellando al mio fianco, come se
avesse perfettamente capito di cosa sto parlando.
«Eh, sì, avrò bisogno di tanti sospiri» ammette.
Mi fermo davanti al cancello della scuola, dove c’è già ressa, e mi
abbasso per abbracciarla. Lei ricambia la mia stretta con le sue
braccine sottili.
«Ti voglio bene, fa’ la brava» le dico passandole lo zaino.
«Ti voglio bene, fa’ la brava anche tu, mamma!» risponde allegra.
«Ci proverò, tesoro» e le spettino i capelli con una mano. Poi la
vedo correre verso l’ingresso della scuola con quella felicità che i
bambini hanno per ogni cosa.
Vederla così, piccola e minuta con il suo enorme zaino sulle spalle,
mi stringe il cuore. Ce la faremo, mi dico. Ce la faremo anche questa
volta. La meritiamo anche noi, la felicità, in fondo. Poi ripeto tra me
e me la ricetta per la felicità, correggendo la versione precedente. La
troverò, prima o poi, la ricetta giusta, mi dico. Ieri pensavo che la
felicità fosse fatta da stabilità economica, solidità emotiva e
quotidianità. Oggi credo che la ricetta contenga tanto amore,
parecchi sorrisi e un milione di baci e abbracci. Abbiamo tutto quello
che ci serve per essere felici, dobbiamo solo imparare ad amalgamare
bene gli ingredienti e attendere che il lievito del tempo faccia il resto,
facendoci dimenticare cosa abbiamo perso, ma ricordandoci ogni
giorno quello che ancora abbiamo. Quello per cui essere felici.
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