Il buongiorno si vede dal mattino – Federica Leone

SINTESI DEL LIBRO:
Avvertivo distintamente i colpi contro la parete.
Ormai era più di un’ora che andava avanti.
Chissà quanto sarebbe stato in grado di durare, quel
maledetto.
Stavo cercando di lavorare a un importante progetto sul quale
stavo perdendo il sonno da mesi, ma quell’infernale baccano non
riusciva a farmi concentrare.
Arrivata al massimo della sopportazione, dopo giorni e giorni di
tortura, uscii inviperita dal mio appartamento e andai a picchiare
violentemente contro la porta del mio vicino, interrompendo
bruscamente i mugolii di piacere di chi si stava trombando.
Appena l’uscio si aprì, noncurante di chi potessi trovarmi
davanti, urlai a pieni polmoni: «Quanto cazzo di tempo ancora pensi
di andare avanti a scopartela?! C’è gente che ha altro da fare che
sentire voi che ci date dentro come conigli!»
Appena finii di sbraitare, i miei occhi si focalizzarono sulla
persona che mi aveva aperto, più precisamente sul suo pene che
svettava arrogantemente in alto, dimostrandomi che, fino a quel
momento, mi ero accontentata di ben poco, a suo confronto.
Iniziai a sudare, non sapendo che fare.
Lentamente alzai lo sguardo da quell’enorme coso e incontrai il
bellissimo volto del suo proprietario che mi stava fissando con fare
annoiato.
«Dici così solo perché non ti trovi al suo posto, perché se lo
fossi, tesoro, ti assicuro che non ti lamenteresti affatto.»
Inorridita, lanciai un’occhiata oltre alle sue possenti spalle,
riuscendo a sbirciare all’interno della camera con la porta
spalancata, dove finalmente diedi un volto alla donna mugolante e,
vedendo che poteva avere almeno il doppio dei suoi anni, sbiancai.
«Ma...» balbettai, tornando a concentrarmi sul pervertito che
avevo davanti.
Di tutta risposta, lui fece scricchiolare il collo con nonchalance
e sul suo viso si allargò un sorriso strafottente che rivelò una fila
perfetta di denti bianchissimi.
“Che nervoso che mi dà!”
Oltre a essere molesto si era rivelato uno degli esemplari di
maschio più belli sul quale avessi mai posato gli occhi e ciò mi aveva
mandata in confusione.
E io ero ancora lì impalata a fissarlo sgomenta come un’ebete.
Sbuffando girai sui tacchi e mi avviai nuovamente verso il mio
appartamento, cercando di ignorare il suo sguardo che mi stava
letteralmente mandando a fuoco.
«Nonostante tu sia un’isterica, hai davvero un bel culo, lo sai?»
Avvampando, mi paralizzai, ma non volendo dargli ulteriore
attenzione, non mi voltai, limitandomi a mostrargli un dito medio e a
dire: «Puoi scoparti l’intero mondo, ma ti pregherei di inserire delle
pause tra un amplesso e l’altro e di cercare di fare un po’ meno
rumore, visto che la tua camera da letto confina con la mia, e io ho
cose ben più importanti da fare che raggiungere un orgasmo»
conclusi con tono acido.
«Ne riparliamo quando sarai dalla mia parte del muro, tesoro.»
Trattenni l’insulto che mi era salito alle labbra e strinsi con forza
i pugni, costringendomi a entrare in casa per porre fine a quella
situazione assurda, mentre la sua risata sarcastica riecheggiava nel
pianerottolo e si infiltrava nelle mie orecchie, andando a svegliare
parti del corpo che avrei preferito restassero sopite.
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