Wallpaper Girl 1 – Silvia May

SINTESI DEL LIBRO:
Quel pensiero le attraversò la mente sbattendo contro il muro di
gomma che teneva in ostaggio la sua volontà.
In effetti in quel momento non ne aveva più una, ovvero da ferrea e
determinata si era completamente annichilita, assumendo la consistenza di
un budino e, mentre lui continuava a tenere gli occhi fissi nei suoi, con un
sorriso divertito sulle labbra, un tremore sottile la percorse.
“Maledette fossette!” pensò stizzita cercando di recuperare un briciolo
di auto controllo mentre il naso di Simon sfiorava il suo.
Eleanor … mmm … sono felice di vederti.
Le sussurrò mentre qualcosa di sfacciato le palesava la sua presenza
sul ventre.
Deglutì provando a sottrarsi al suo sguardo ma sapeva che non ci
sarebbe riuscita, sapeva che lui era la sua unica debolezza, il suo tallone
d’Achille, la sua sola follia in una vita perfettamente organizzata, dove
tutto era sotto controllo.
Ciao Simon.
Mormorò con voce roca mentre tentava di tenere a bada le emozioni
che riusciva a scatenarle.
Ogni volta. Ogni maledetta volta.
Spostò il volto e vestì lo sguardo di freddezza.
Non dovresti essere in Amazzonia?
Non ci credo che non sei contenta di vedermi.
Le rispose lui impertinente, muovendo le labbra sulle sue gote in cerca
di una resa.
Jamie, sua sorella, solo due giorni prima, le aveva detto che non erano
riusciti a rintracciarlo e che non sarebbe stato presente al matrimonio ed
invece eccolo lì, bello come il sole, abbronzato, con i capelli scompigliati e
più lunghi di quanto avrebbero dovuto essere, con la solita barba incolta,
vestito con una t-shirt verde militare, un bermuda beige, ai piedi un paio
di AllStars e un sorriso da far accapponare la pelle a illuminargli il volto.
Era irresistibile. Semplicemente irresistibile.
Era arrivata su quell’isola sperduta nell’oceano Indiano da pochi
minuti e per ritagliarsi quei due giorni aveva dovuto fare i salti mortali.
Qualche settimana prima Jamie l’aveva chiamata nel cuore della notte.
Eleanor si trovava a Bruxelles e il suo cellulare aveva preso a squillare
svegliandola di soprassalto.
Con il cuore in gola, aveva cercato tastoni l’apparecchio nel buio della
stanza, aveva sfiorato lo schermo e la voce della sorella aveva spezzato il
silenzio.
Mi sposo! Mi sposo!
Aveva esordito con tono squillante.
Eleanor, con tutti i sensi in allerta, si era lasciata cadere sui cuscini,
rilassando i muscoli tesi.
Di nuovo?
Era stata la sua risposta ironica mentre sorrideva pensando a tutte le
volte che le aveva annunciato un suo matrimonio.
Sì e questa volta sarà per sempre!
Allora immagino che il fortunato sia di nuovo Denzel.
Era la terza volta che Jamie si sposava.
Sempre con lo stesso uomo. Denzel Jones.
Stavano insieme da quasi un ventennio, da quando erano due ragazzini
appena usciti da una pubertà turbolenta e tra loro era scoccata una
scintilla che ancora infuocava la loro storia fatta di grande amore e litigate
furiose, di rotture catastrofiche e ricongiungimenti appassionati.
-Verrai al matrimonio, vero?
Le aveva chiesto alla fine di un monologo entusiasta e lei era rimasta in
silenzio.
La sua vita era programmata nel dettaglio e riuscire a ritagliare anche
solo un giorno tutto per sé era impossibile.
-Non starai pensando di non venire!
Le aveva detto con tono minaccioso ed Eleanor aveva sospirato
pensando a cosa dirle: in fondo era già stata a due dei matrimoni con
Denzel… il terzo era pura formalità.
Quando sarebbe questo matrimonio?
Le aveva domandato solo per prendere tempo.
Esattamente tra tre settimane.
Dove?
-A St. Christofer, nell’arcipelago delle Isole Amirantes, nelle Outer
Islands, nell’oceano Indiano. È un posto meraviglioso, incontaminato,
quasi primitivo.
Ho capito: una giungla sperduta.
-Naaa! - L’aveva scimmiottata Jamie. - C’è una struttura di accoglienza
gestita dagli indigeni, con delle capanne dignitose e l’acqua corrente. Ti
ho stupita?
-Se mi vuoi stupire davvero sposati al Four Seasons a Londra!
-E invece mi sposerò lì, secondo il rito della tribù dei Malayang, con il
loro abito tradizionale e tu sarai la mia testimone.
Eleanor aveva pensato che era arrivato il momento di usare tutta la
diplomazia di cui era capace.
Cercherò di essere presente ma…
…ma?
Il tono aggressivo della sorella non le aveva lasciato dubbi su quali
sarebbero stati gli scenari: lacrime, urla, parenti che l’avrebbero bistrattata
ancora una volta.
-…ma la mia agenda è davvero piena, c’è il G20 e un incontro
importante per l’econom…
Non me ne frega niente del tuo lavoro!
Era sbottata senza darle modo di continuare.
-Sei la mia testimone e la zia del tuo primo nipote quindi muovi il
culo, prendi un aereo, usa i servizi segreti, lanciati col paracadute ma vedi
di arrivare in tempo! Sono stata chiara?
Eleanor era rimasta interdetta con la bocca aperta mentre il suo cuore
aveva accelerato i battiti e una gioia improvvisa le aveva invaso il respiro.
…Sei incinta?
Le aveva chiesto incredula.
Siii!
La sorella era esplosa in un grido di esultanza.
Erano anni che cercava una gravidanza ed era arrivata proprio nel
momento in cui non se lo aspettava, scombinando i suoi progetti e la sua
vita.
-Sei incinta… sei incinta ….
Aveva continuato a ripetere Eleanor lentamente, cercando di afferrare
quella realtà mentre Jamie non aveva smesso un attimo di parlare.
È meraviglioso …
Aveva mormorato aprendosi in un sorriso che le aveva illuminato gli
occhi.
-Sì! È fantastico!
Aveva replicato l’altra continuando il suo fiume di parole che non
aveva ascoltato, accarezzando, invece, quella sensazione di calore che
l’aveva avvolta.
-Devi tornare a casa, non puoi rimanere sulla SeaDream…
Jamie era una biologa marina che da tempo lavorava in un progetto di
ricerca dell’università di Parigi, nei mari del nord Europa.
- Ma mi ascolti Eleanor? Ti ho appena detto che non mi imbarcherò
più e che stiamo per ristabilirci a Londra.
Le aveva risposto leggermente sconcertata: non era da Eleanor
distrarsi, lei era quella alla quale non sfuggiva mai nulla, che coglieva e
registrava ogni dettaglio.
Quindi? Verrai vero?
L’aveva incalzata e lei, ancora sorridendo, le aveva risposto.
-Certo. Verrò.
Il giorno dopo Eleanor aveva riorganizzato la sua agenda.
-Annulla tutti i mie impegni per l’ultimo weekend del mese.
Aveva detto ad Alec, il suo fidato capo dello staff.
L’uomo stava sorseggiando un caffè che, a quelle parole, gli era andato
di traverso, facendolo tossire ripetutamente.
C’è il G20!
Aveva replicato cercando di contenere il panico che era esploso nei
suoi pensieri.
Jamie si sposa.
Gli aveva risposto laconica mentre spulciava le decine di missive
posate sulla sua scrivania.
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