Dark Truth – Seli Raven

SINTESI DEL LIBRO:
Vivere o morire?
Cosa siamo pronti ad affrontare per la persona più importante della
nostra vita?
Lesley Taylor non ha idea di cosa sta per capitarle. Le sue migliori
intenzioni la condurranno nelle peggiori situazioni.
Entrata in un nightclub di Chicago alla ricerca disperata di suo
fratello, si imbatterà in quello che ben presto diventerà il suo incubo
peggiore: Raven.
Non esisterà più giusto o sbagliato, né legge e giustizia, ma solo
oscurità, terrore e il male puro, concentrato in un unico uomo.
Il corpo di Lesley diventerà lo strumento di Raven. Verrà usato,
bramato e umiliato. La purezza che emana verrà corrotta e
cancellata per sempre.
Pietà, limiti e speranze, sono parole che non esistono in quel mondo
e Lesley lo scoprirà sulla sua pelle.
La sua lucidità verrà messa così a dura prova che inizierà a
distorcere la realtà e confondere i sentimenti, il suo aguzzino non
sembra più così crudele, chi era disumano sembra conservare un
pezzetto di cuore nascosto da qualche parte.
Ha bisogno di scoprire la verità prima di impazzire… Sempre che
riesca a rimanere in vita.
«Una volta che si entra all’inferno, la strada della redenzione è quasi
impossibile.»
CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE E VIOLENTE. SI ASTENGA CHI NON
CONOSCE IL DARK ROMANCE.
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Pablo Neruda
Premessa.
Questo Dark Romance, è nato per caso ora dopo ora e giorno dopo
giorno, i capitoli cambiavano, si evolvevano e si mescolavano nella
mia mente.
Non erano previste certe scene, ma la mano scriveva e non riusciva
a fermarsi. Per questo, per me, il libro finisce al 36esimo capitolo.
Chi la penserà come me, si fermerà e sospirerà. Chi ne vorrà di più,
leggerà l’epilogo con altrettanto entusiasmo.
Buona lettura.
Grazie da Seli.
Prologo
Lesley
Ho sempre pensato che nella vita avrei fatto solo ciò che avrei
voluto, senza avere mai rimpianti e senza angosciare le mie giornate
con la classica frase “E se invece?”.
Ma tutto e dico tutto, nella vita cambia. Non c’è niente di statico, tutto
muta, incessantemente. Il nostro corpo, i nostri pensieri, il nostro
essere. In un millesimo di secondo ogni cosa può cambiare, può
rivoluzionarsi e diventare nera, può precipitare in un batter d’occhio.
Tutto può finire… E adesso ne ho la prova lampante.
Tutto ciò che vedo è il buio più assoluto mentre una strana puzza
invade le mie narici.
Non sento nessuna voce, nessun rumore, avverto solo la pelle dei
miei polsi e delle mie caviglie strette talmente forti, da percepire il
freddo delle catene che si uniscono al gelo delle mie vene che si
stanno congelando. Una goccia di sangue scorre giù dalla fronte,
mentre percorre lenta e delicata il mio viso, fino ad arrivare nel
pezzo di tessuto che serra la mia bocca con violenza. Il mio corpo è
debole e tumefatto, lo percepisco ogni qualvolta cerco di
divincolarmi.
Sento il dolore delle mie ossa avvolgermi come un manto di spine,
mentre il panico si impossessa della mia anima.
Inizio a intuire qualcosa mentre cerco invano di liberarmi da queste
catene.
«Я буду заботиться о ней», sento dire da una voce cupa e ostile,
quando la porta di fronte a me si apre lentamente e ciò che ne viene
fuori è solo una luce che riflessa sul pavimento accompagna
un’ombra possente e tremendamente minacciosa. Non riesco a
vedere chi ho di fronte, la luce è talmente abbagliante da farmi
lacrimare gli occhi.
Il mio corpo inaspettatamente viene liberato, mentre delle mani
stringono forte i miei polsi, e vengo buttata come uno straccio, su
una sedia.
Ormai sono una presenza inutile, non riesco più a pensare né ad
agire, sono totalmente e consapevolmente distrutta, annientata e
annullata, su questa maledetta sedia. Tremo in attesa di ciò che
accadrà, il terrore mi avvolge e si insinua in me, come la morte
seduce e ammalia il suo condannato.
Una luce mi abbaglia improvvisamente, quando una torcia mi viene
puntata contro.
Le uniche cose che riesco a intravedere sono del fumo e
quell’ombra.
Quell’ombra che mi blocca il respiro.
«Hai ficcato quel cazzo di naso dove non dovevi, Lesley, ti avevo
avvertito». Riesco a malapena a sentire la sua voce. È tutto così
immediato, confuso e irreale.
«Ora morirai.»
Capitolo 1
Lesley
Quello che ci manca ci attira.
Nessuno ama la luce come un cieco
(Victor Hugo)
«Lesley siamo in ritardo ti vuoi sbrigare?»
«Arrivo, arrivo.»
È mercoledì mattina e come tutte le mattine, mi preparo per andare
all’università. Lavinia, la mia coinquilina, strilla da più di mezz’ora e
io come sempre sono in ritardo. Da quando mi sono trasferita in
questo appartamento, le mie abitudini sono cambiate. Non mi
sveglio più all’alba, non mi preparo con calma e soprattutto, non
esco mai di casa puntuale.
Abbasso lo sguardo sul mio cellulare e controllo se ci sono messaggi
o chiamate. Sono parecchio preoccupata. Chiamo mio fratello da
una settimana e trovo sempre il telefono spento. Non è la prima volta
che sparisce, mai per così tanto tempo però. Da quando sono morti i
nostri genitori, Chris si è occupato di me. Dopo l’incidente di mamma
e papà, mi sono trasferita a New York per studiare, invece Chris è
rimasto a Chicago nella nostra vecchia casa. Ogni mese mi manda
dei soldi per mantenermi e mi chiama due o tre volte alla settimana.
Questo mese ha mancato tutte e due le cose, ed è molto strano.
«Lesley, è arrivato Mark.»
Mark è il mio ragazzo da un anno. Frequentiamo la stessa università
e lo stesso corso di psicologia. Lui e Lavinia, sono le uniche persone
che frequento e con cui ho un rapporto che va oltre il ciao.
«Eccomi.»
Mi avvicino e lo bacio.
«Sempre in ritardo…»
«Hai ragione», prendo un biscotto e inizio a masticarlo «ormai
dovresti conoscermi.»
«Andiamo.» Mark sbuffa avvicinandosi alla porta.
Prendo la borsa, i libri e mi avvio dietro di lui.
New York in questo periodo è fredda, le temperature si sono
abbassate e l’inverno è alle porte. Uscendo di casa un forte vento
freddo, aggredisce il mio viso provocandomi un intenso brivido, che
improvvisamente mi penetra nelle viscere. Cerco di scacciare uno
strano presentimento che mi coglie di sorpresa, togliendomi il fiato.
Non so cosa mi stia capitando, so solo che sono ferma davanti alla
macchina con il cuore a mille e le vene ghiacciate.
«Ehi, che ti prende? Vuoi salire in macchina?», mi domanda Mark,
aprendomi la portiera dall’interno.
Scuoto la testa cercando di far svanire questa sensazione di disagio
che mi ha colpita improvvisamente.
Entro in macchina ancora scossa da un non so cosa, che mi sta
sconvolgendo.
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