Tra le pagine del cuore- Irene Pistolato

SINTESI DEL LIBRO:
Tutti nascondono qualcosa, solo che alcuni sono più bravi di
altri a mascherare le menzogne e a far sembrare che tutto
vada bene.
La vita non è mai perfetta, fingiamo solo che lo sia. Forse è solo
spirito di sopravvivenza.
Sono cresciuta in un paesino di poco più di novecento anime
nel Colorado, dove ci si conosce quasi tutti e non ci sono segreti.
Almeno è ciò che credono gli abitanti del posto. Sono tutti convinti
che nessuno nasconda qualcosa, ma non potrebbero essere più in
errore.
So per certo che Brian Longley ha una tresca clandestina con la
sorella del suo migliore amico. Se questa notizia trapelasse, Brian
avrebbe le ore contate. Il suo compagno di bevute ha un’azienda di
costruzioni e saprebbe far sparire un corpo in una semplice colata di
cemento prima di costruirci sopra una villetta. Conosco il nome del
fidanzato segreto di John Price. Come potrebbero reagire i suoi
genitori ultraconservatori e super religiosi al fatto che il loro figlio
prediletto sia innamorato di un altro uomo? Ne morirebbero,
soprattutto se sapessero che è il figlio dei loro amici più cari. Se il
padre di Alice Stone scoprisse che esce di nascosto quasi tutte le
sere per vedersi con gli amici per bere e farsi le canne, la
rinchiuderebbe nello scantinato per il resto della sua vita. E come la
prenderebbe l’intera cittadina se sapesse che il loro amato sindaco
ha davvero fatto ciò per cui è stato accusato? Be’, per loro è
innocente e tutto il resto non conta. Non importano le prove raccolte
e rese pubbliche in quell’inchiesta andata in onda qualche settimana
fa. Nossignore, Dirk Loss è un uomo dai sani principi e non
commetterebbe mai una cosa simile!
Falsi, tutti falsi!
E poi ci sono io, Violet Harris, figlia e studentessa modello.
Uscivo poco, studiavo tanto e non ho mai fatto parlare di me. I miei
genitori non hanno mai scoperto che uscivo con un ragazzo più
grande quando avevo sedici anni e nemmeno che con lui sono
andata oltre i semplici baci sui sedili posteriori della sua vecchia
Cadillac. Okay, ammetto che sono sempre stata brava anch’io a
nascondermi dietro alle piccole bugie. In fondo, chi sono io per non
approfittarne?
Fin da piccola desideravo diventare una giornalista, raccontare
storie da condividere con il resto del mondo. Non volevo però
limitarmi ai fatti, desideravo scoprire le verità nascoste, cercare
prove, smascherare i bugiardi. Ricordo ancora quando a quindici
anni seguii la figlia del preside per scoprire che cosa combinasse
una volta terminata la messa domenicale. Si allontanava sempre
furtiva, come se volesse combinare qualcosa che alla sua famiglia
non sarebbe piaciuta. Speravo di ritrovarmi con una notizia succosa
tra le mani e invece si limitava a portare del cibo ai gatti randagi. Già
all’epoca cercavo scandali nel mio piccolo paese, ma solo qualche
anno dopo fui in grado di scovarli davvero. Prima o poi tutto viene a
galla e, se finiscono in mani sbagliate, sono cavoli amari.
Entrare alla Columbia era ciò che avevo sempre voluto,
nessun’altra università sarebbe stata all’altezza. Ho studiato come
una pazza per anni per ottenere il massimo dei voti in ogni materia,
raggiungendo risultati degni di nota alla fine del mio percorso
scolastico. Mi sono preparata a lungo per il test standardizzato, ho
compilato in modo esemplare il modulo di domanda e ho risposto
accuratamente a tutte le domande. Ho scritto un saggio impeccabile
sotto ogni punto di vista. Non sono mancate nemmeno le lettere di
raccomandazione da parte dei miei professori e del direttore del
giornale per cui ho lavorato durante gli studi. Tutto questo mi ha
permesso di coronare il mio sogno e non è stata certo una
passeggiata.
E così eccomi a New York, ho ventisette anni e non ho ancora
accantonato l’idea di diventare giornalista d’inchiesta. Una volta
cresciuta, ho compreso che era proprio quella la mia vocazione.
«Ehi, Violet, sta iniziando il programma!» urla Carla, la mia
coinquilina italoamericana con la quale condivido un piccolo
appartamento da ormai tre anni. Ha lunghi capelli biondi, occhi
talmente chiari da sembrare di ghiaccio, pelle di porcellana e
lineamenti delicati: sembra più nordica che mediterranea. Tutte le
volte che glielo faccio notare si stringe nelle spalle e mi ricorda che
le italiane non sono tutte come le ho sempre immaginate.
Si è già sistemata sul divano a gambe incrociate con una
ciotola colma di patatine fritte tra le mani. Mi siedo accanto a lei e ne
rubo subito una, infilandomela in bocca. Dovrei uscire con David, il
mio ragazzo, ma non ne ho voglia. Stiamo insieme da sei mesi, ci
vediamo quando capita e litighiamo un giorno sì e l’altro pure.
Spesso mi viene la tentazione di strangolarlo, ha sempre da ridire su
tutto e questo mi dà sui nervi perché vuole avere ragione anche
quando non ce l’ha. Non abbiamo nemmeno molte cose in comune,
in effetti. A volte mi chiedo perché ho accettato di mettermi con lui.
Forse la mia era solo voglia di non restare sola, non saprei.
«Christopher Spencer è un figo da paura» commenta la mia
amica fissando il giornalista che sta salutando il suo numeroso
pubblico.
Come darle torto? Christopher Spencer è un uomo affascinante,
vestito sempre in modo impeccabile quando va in onda e i suoi occhi
verdi sono uno spettacolo. Lo ammiro soprattutto per il suo lavoro,
anche se ammetto di aver fatto parecchi sogni erotici su di lui.
Secondo me è il miglior giornalista d’inchiesta in circolazione e il suo
programma è visto da milioni di americani. È sempre elegante,
professionale, serio e ha charme da vendere. Mi taglierei un braccio
per poter lavorare per lui! So che imparerei molto da un fuoriclasse
del suo calibro, ma entrare nel suo team non è semplice. Ho già
provato a presentare il mio curriculum qualche mese fa, ma non
l’hanno nemmeno preso in considerazione, mi hanno liquidata con
un cenno della mano poco carino. Forse non sono abbastanza
qualificata per ciò che cercano, ma sarei disposta a lavorare per lui
anche gratis solo per imparare dal migliore. Ho paura, però, che il
mio rimarrà un sogno.
«Hai visto come sta tartassando il suo ospite?» continua Carla,
ridacchiando. «Non gli dà il tempo di pensare a come ribattere, così
non può mentire. Chiunque se ne accorgerebbe altrimenti.»
«Vero, è un asso a far dire alle persone ciò che vuole»
commento continuando a fissare l’uomo sullo schermo.
Come vorrei avere le sue capacità! Ha smascherato molti
politici corrotti negli ultimi due anni, alcuni di loro sono finiti persino in
carcere e si è inimicato parecchie persone.
E a lui sembra non importare.
Fare la cosa giusta è l’unica che conta e io sono pienamente
d’accordo con lui.
Rimaniamo in silenzio per un po’, continuando a seguire
l’inchiesta e a pendere dalle labbra di Spencer. Carla però non
riesce a non commentare.
«Chissà che cosa sa fare con quella bocca!»
«Carla!» la ammonisco, roteando gli occhi.
«Cosa? Non dirmi che non ti faresti fare qualsiasi cosa da uno
come lui!»
«Certo che no!» Niente di più falso, ma non è che posso
ammettere il contrario. Cose simili accadono solo nei sogni!
«La tua faccia bordeaux dice il contrario» mi prende in giro
ridacchiando.
Bastarda!
In fondo sa che ho una cotta per lui da anni. C’è chi sbava
dietro al Ryan Gosling di turno e chi a Christopher Spencer. Io faccio
parte del secondo gruppo.
«Sai, vero, che quello che dici non ha comunque senso? Anche
se, dico se, mi farei fare qualsiasi cosa da uno come lui, non vuol
dire che poi accada davvero. Non siamo mica in un film romantico!»
«Che c’entra! In fin dei conti sognare non ha mai fatto male a
nessuno. E poi se continui a stare con David …»
«Ti prego, non proseguire» le dico, sbuffando subito dopo.
«Eh no, ciccia, continuo eccome. Molla quel cretino e ricomincia
a guardarti in giro. Uno che non apprezza ciò che fai o come ti vesti
non ha il diritto di stare con te.»
Carla odia David. David odia Carla. Non si sopportano e cerco
di tenerli lontani il più possibile. La mia amica continua a dirmi che
non fa per me, forse ha ragione, ma in fondo mi piace stare con lui.
Sempre meglio che stare da sola. Non so se tutto questo abbia
senso, ma sono stata single troppo a lungo e trovare ragazzi decenti
non è facile. Le storielle di poco conto non hanno mai fatto per me,
sono più per le relazioni serie e durature. Non che ne abbia avute
molte finora e nemmeno questa sembra rientrare nella categoria.
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