Usiamo la testa – Tony Buzan

SINTESI DEL LIBRO:
Da quando scrissil capitolo introduttivo sul cervello
lrcr f a prima edizione inglese di Usiamo la testa (1974),le
ricerche in questo campo hanno portato a nuove ed emozionanti scoperte. lnvece di sottolineare, come feci allora, che i risultati piu importanti erano stati conseguiti nelI'ultimo secolo, potrei ora dire che solo negli ultimi dieci
anni si d registrato un vero e proprio progresso nell'ambito degli studi sul cervello. Per quanto questo ritardo possa apparire straordinario se si considera che la comparsa
sulla terra dell'homo sapiens risale a tre milioni e mezzo
di anni fa, d solo da cinquecento anni che il genere umano
conosce I'ubicazione del cervello. Immaginiamo per un
istante di ignorare dove si trovi il nostro cervello; se un
amico ci domandasse: << Dov'd il centro dei tuoi sentimenti.
delle tue emozioni, dei tuoi pensieri e ricordi, dei tuoi impulsi e dei tuoi desideri? >, potremmo rispondere come tanti altri (tra cui Aristotele) che il nostro cervello e ubicato
ruell'area del cuore e dello stomaco, perchd d li che registriamo in modo regolare e acuto la diretta manifestazione fisica dell'attiviti mentale.
Anche se computer e microscopi ci permettono oggi
di raccogliere informazioni fino a poco fa considerate ir- Figura I. ll cervello.
raggiungibili, le conoscenze acquisite corrispondono tuttavia a nreno dell'uno per cento di tutto quello che dovremnlo s.lpcrc. Proprio quando i test in uso sembrano dimostrarc che la mente funziona in un determinato modo, si
scoprc un nuovo test che prova esattamente il contrario
o si trova un soggetto il cui cervello funziona in modo complctamentc diverso.
Crazie alle nostre ricerche ci siamo resi conto che la
mcnte d infinitamente piu complessa di quello che avevamo precedentemente supposto, e che un individuo con una
mente < normale > ha potenziali e capacitd maggiori di
quello che pensavamo.
Alcuni esempi chiariranno il concetto.
La maggior parte delle discipline scientifiche, anche se
riguardanti campi diversi, ruota attorno allo studio della
mente. I chimici hanno un particolare interesse per le complesse strutture chimiche che esistono e interagiscono nelle nostre menti; i biologi sono sempre in lotta con Ie funzioni biologiche del cervello; i fisici trovano paralleli con
le loro ricerche sulle estreme possibilitd dello spazio; gli
psicologi stanno tentando di comprendere la mente in modo completo e trovano I'esperienza frustrante come se tentassero di mettere un dito su una piccola goccia di mercurio; matematici che hanno elaborato modelli per i pii sofisticati computer e per I'universo intero ancora non hanno trovato una formula per le operazioni che hanno luogo
nelle nostre menti, regolarmente, giorno dopo giorno.
Quello che siamo riusciti a scoprire in questi ultimi dieci
anni d che il nostro cervello e diviso in due parti, ciascuna
delle quali svolge attivitd mentali molto diverse; i modelli
potenziali del cervello sono risultati inoltre molto piu estesi
di quanto si pensasse alla fine degli Anni Sessanta e abbiamo anche capito che il cervello ha bisogno di tipi dialimenti molto differenti, se lo si vuole mantenere in vita (v.
fig. 2).
Nei laboratori della California, fra la fine degli Anni
Sessanta eI'inizio degli Anni Settanta, furono avviate delle
4
Figura 2. Prospetto frontale delle due parti del cervello e delle relative
funzioni.
ricerche che avrebbero cambiato la storia della nostra comprensione del cervello umano; quelle stesse ricerche avrebbero condotto Roger Sperry, del California Institute of
Technology, al Premio Nobel e avrebbero recato a Robert
Ornstein fama mondiale per il suo lavoro sulle onde del t
cervello e sulla specializzazione delle funzioni. I4'
Furono proprio Sperry e Ornstein a scoprire che le du6"
parti del cervello, o i nbstri due cervelli, collegati da un
sistema straordinariamente complesso di fibre nervose chiamato Corpus Callosum, hanno a che fare con tipi diversi
di attivitd mentale.
Nella maggior parte delle persone la parte sinistra del
cervello riguarda Ia logica, il linguaggio, il ragionamento,
la consequenzialitit, I'analisi e tutte quelle attivita cosiddette << accademiche >. Quando questa parte d al lavoro";l
quella destra si trova nell'<i-onda alfa)'o.stato <ti iiposo.4 -
La parte destra, a sua volta, ha a che fare con il ritmo,
la musica, le immagini e I'immaginazione, il colore, la cantmo
musica
immagini
immaginazione
iantasticherie
colore
dirnensioni
lingua
logica
numeri
sequenze
linearitd
analisi
pacite di confrontare le fantasticherie, la fisiognomica, il
riconoscimento di esempi e di mappe.
Successive ricerche dimostrarono che, quando il soggetto veniva incoraggiato a sviluppare un'area mentale che
aveva precedentemente considerato debole, questo sviluppo, invece che sottrarre energie alle altre aree, sembrava
produrre un effetto sinergetico di miglior rendimento mentale in tutte le aree.
La storia sembrava tuttavia negare una conclusione di
questo genere, in quanto, relativamente a questo aspetto,
le < grandi menti >> apparivano in maggior parte piuttosto
squilibrate: Einstein e altri grandi scienziati avevano tutte
le caratteristiche di individui in cui la parte sinistra del cervello risultava dominante, mentre valeva esattamente i[contrario per personaliti artistiche come Picasso o C6zanne.
Un'indagine piu dettagliata svelo alcune affascinanti
veritir: a scuola Einstein venne bocciato in matematica e
tra le sue varie attivitd figuravano la passione per I'arte,
lo studio del violino, la pratica della vela e i giochi di immagihazione.
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