In giro per la città –  Guido Wandrey

SINTESI DEL LIBRO:

«Dieci minuti prima che accadesse, Laurie Kenyon, quattro anni,
sedeva a gambe incrociate sul pavimento del salottino, intenta a
disporre i mobili nella sua casa di bambole. Era stanca di giocare da
sola e voleva andare in piscina. Dalla sala da pranzo le giungevano
le voci della mamma e delle signore che erano state sue compagne
di scuola a New York. Chiacchierava-no e ridevano mentre
pranzavano insieme.
Poiché Sarah, la sorella maggiore, era a una festa di compleanno di
amici coetanei, sarebbe stata Beth, una ragazza che a volte si
occupava di lei la sera, ad accompagnarla in piscina. Ma Beth, non
appena era arrivata a ca-sa, si era attaccata al telefono.
Sentendo caldo, Laurie scostò dal viso i lunghi capelli biondi. Era
passato ormai un po' di tempo da quando era salita di sopra a
infilarsi il nuovo costume da bagno rosa. Forse doveva rammentare
nuovamente a Beth...
Beth era acciambellata sul divano, la cornetta incastrata tra la spalla
e l'orecchio. Laurie la tirò per una manica. «Io sono pronta.»
Beth replicò in tono seccato: «Tra un minuto, tesoro. Sono
impegnata in una discussione molto importante». Laurie la sentì
sospirare al telefono:
« Detesto fare la baby sitter».
La bambina si avvicinò alla finestra. Una lunga automobile stava
passando lentamente davanti alla casa. La seguì una seconda,
scoperta e piena di fiori, poi molte altre con i fari accesi. Per Laurie,
qualunque fila di macchine era una sfilata, ma ogni volta la mamma
la correggeva spiegandole che si trattava di un corteo funebre diretto
al cimitero. Comunque fosse, a Laurie faceva pensare a una sfilata e
le piaceva correre fuori nel vialetto e salutare le persone a bordo. A
volte qualcuno ricambiava il saluto.
Beth agganciò. Laurie era sul punto di chiederle se potevano uscire
a guardare le auto che passavano quando la vide sollevare di nuovo
il ricevitore.
Beth era antipatica, pensò allora. In punta di piedi raggiunse
l'ingresso e sbirciò all'interno della sala da pranzo. La mamma e le
sue amiche stavano ancora chiacchierando: «Ve lo immaginate?
Sono passati trentadue anni da quando ci siamo diplomate al Villa!»
stava dicendo la mamma.
«Be', Marie», sospirò la signora che le sedeva accanto, «tu almeno
puoi mentire e farla franca. Hai una bambina di quattro anni. Ma io
ho una nipote della stessa età!»
«Ma siamo ancora tutte molto carine», esclamò una terza; e tutte
risero.
Non degnarono Laurie neppure di un'occhiata. Anche loro erano
antipa-tiche. Il grazioso carillon che un'amica della mamma le aveva
regalato era sul tavolo. Laurie lo prese. Era solo a pochi passi dalla
controporta. L'aprì senza fare rumore, attraversò in fretta la veranda
e corse giù per il vialetto, fino alla strada. Le auto stavano ancora
sfilando. Agitò la mano.
Rimase a guardarle finché non furono scomparse, poi sospirò
auguran-dosi che le signore radunate in sala da pranzo se ne
andassero al più presto.
Caricò il carillon e sentì le note tintinnanti di un piano e un coro di
voci che cantava: «Nell'East Side, nel West Side...»
«Bambina.»
Laurie non si era accorta dell'auto che si era fermata. Al volante
c'era una donna. L'uomo che le sedeva accanto scese, prese Laurie
tra le braccia
e prima che lei si rendesse conto di quanto stava accadendo si
ritrovò stretta fra i due. Era troppo sorpresa per dire qualcosa.
L'uomo le sorrideva, ma il suo non era un sorriso simpatico. La
donna aveva capelli diritti e spio-venti e non portava il rossetto.
L'uomo aveva la barba e un'infinità di peli ricciuti sulle braccia.
Teneva Laurie così stretta che lei li sentiva sulla pelle.
L'auto si rimise in moto. Laurie strinse forte il carillon. Ora le voci
cantavano: «In giro per la città... ragazzi e ragazze insieme...»
«Dove andiamo?» domandò. Si era ricordata che non avrebbe
dovuto uscire in strada da sola. La mamma si sarebbe arrabbiata.
Sentì le lacrime riempirle gli occhi.
La donna sembrava furiosa. L'uomo rispose: «In giro per la città,
bambina. In giro per la città».

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