Il cadavere nel bosco – Stuart MacBride

SINTESI DEL LIBRO:

Dove diavolo era finito Syd?
La canzone sfumò fino a svanire e il DJ tornò alla carica. «Non era
fantastica? Tra un minuto, avremo con noi J.C. Williams, che ci
parlerà del suo ultimo libro, L’agente Munroe e il gatto
dell’avvelenatore, ma prima c’è Stacy, con il notiziario e il meteo
delle undici. Stacy?».
Logan aprì il tappo del termos, posò quest’ultimo sul cruscotto e
chiuse le mani intorno alla tazza di plastica. Il calore gli raggiunse le
dita, arrivando quasi alle ossa congelate. Nastri di fumo misti al
vapore prodotto dal suo respiro andarono a oscurare il parabrezza.
«Grazie, Bill. Continuano oggi le ricerche dell’imprenditore di
Fraserburgh scomparso, Martin Milne…».
Lui si agitò sul sedile, infossandosi ancora di più nel giubbotto
antiproiettile, come una tartaruga. Le ginocchia unite, a sfregarsi
leggermente l’una contro l’altra per ottenere il massimo del ruvido
dai pantaloni dell’uniforme della polizia scozzese. Prese un sorso dal
tappo del termos.
Tè: caldo e con latte. Una manna dal cielo. Be’, dalla mensa della
stazione di polizia, ma comunque ci andava vicina.
«…preoccupati per la sua incolumità, dopo che la sua auto è stata
ritrovata abbandonata in una piazzola di sosta fuori da Portsoy…».
Logan strofinò una mano sul finestrino dal lato del passeggero,
creando un oblò nella condensa.
Alberi scheletrici si allungavano da entrambi i lati della strada
sterrata. Pozzanghere color canna di fucile nelle buche irregolari
sulla via. Gli steli nudi di vecchie ortiche sporgevano dall’erba
ingiallita come le lance di un esercito ormai morto da tempo. E tutto
sbiadiva nell’abbraccio triste e grigio della pioggia sottile di febbraio.
Qualcosa di luminoso si mosse in lontananza, dove querce e faggi
lasciavano il posto a tipiche file di pini. Una macchia giallo
fluorescente proveniente da un giubbotto catarifrangente. Poi il
bosco la inghiottì di nuovo.
«…che avessero delle informazioni sono pregati di chiamare l’unozero-uno. Un adolescente alla guida che si è schiantato contro la
vetrina del Poundland di Peterhead è risultato avere un tasso di
alcolemia sei volte superiore al limite imposto dalla legge…».
Accanto al termos, il cellulare emise un pigolio, muovendosi di
qualche centimetro a destra per la vibrazione. Lo prese prima che
finisse giù dal cruscotto. Premette il pollice sull’icona dei messaggi.
Laz, richiamami subito!
Niente scherzi, è urgente!
Dove diavolo sei?!?
Il fottuto ispettore capo Steel. Ed era la terza volta, oggi.
«E lasciami in pace, una buona volta. Sto lavorando, okay? Non ti
sta bene?».
Cancellò il messaggio, lanciando un’occhiataccia allo schermo
vuoto.
«…otto pinte di sidro alla festa di diciotto anni di un amico…».
Un paio di fari lampeggiarono nello specchietto retrovisore: era
arrivata la cavalleria. E, con un po’ di fortuna, forse avevano pure
portato i biscotti.
«…in custodia. Il corpo della giovane donna trovato dieci giorni fa
nei boschi intorno a Inverurie è stato formalmente identificato…».
Logan prese un altro sorso di tè, poi aprì lo sportello, uscendo dalla
macchina mentre un’ammaccata auto verde avanzava di qualche
metro ancora, prima di fermarsi, con i tergicristalli che cigolavano sul
parabrezza.
Tutto sapeva di fango e muffa e vegetazione.
«…Emily Benton, studentessa diciannovenne di filosofia
dell’Aberdeenshire…».
Lo sportello della Renault si aprì e un uomo ne uscì, vestito con un
paio di consumati cargo neri e un maglione trapuntato dello stesso
colore. Un gran sorriso stampato in faccia. Corti capelli grigi
circondavano un’ampia chierica di cuoio capelluto rosa. Il respiro gli
si condensava a sbuffi nell’aria umida del mattino. «Una bella
giornata per questa roba». Prese un berretto da baseball dalla tasca
posteriore dei pantaloni: era nero, con la scritta POLIZIA ricamata
sopra una striscia a scacchi bianchi e neri. Lo indossò, proteggendo
la chierica dalla pioggia.
Logan gli rivolse un brindisi con la tazza del termos. «Syd. Hai
portato i tuoi amici pelosi?».
«Emily era stata vista l’ultima volta mentre usciva dal Formantine
House Hotel sabato sera…».
Syd si infilò di nuovo in macchina e recuperò uno spesso guinzaglio
di cuoio, che si mise sulle spalle, facendoselo passare sotto le
braccia e agganciandolo dietro la nuca, come delle bretelle
improvvisate. «Pensavo che tu e i tuoi sottoposti aveste già
controllato quest’area».
«…stanno cercando di rintracciare il guidatore di una Ford Fiesta
rossa vista nelle vicinanze».
«Non abbiamo trovato nulla». Logan si strinse nelle spalle. «Grazie
per essere venuto».
«Non ci pensare». Syd sventolò una mano. «Il signore degli anelli
non si può rivedere più di un certo numero di volte». Si avvicinò al
retro della macchina e aprì il bagagliaio. Un Golden Retriever saltò
giù sul sentiero, scodinzolando e girando intorno al padrone, il muso
sollevato verso di lui e la bocca aperta. «Sei pronto, Lusso? Sì? Sì
che sei pronto. Certo che sì». Grattò le orecchie al cane. «Ti fa bene
muoverti un po’ e lavorare, tanto per cambiare, grassone».
«…appello ai testimoni. E ora, siete pronti per San Valentino?
Ebbene, un intraprendente adolescente sta mettendo all’asta la sua
prenotazione per una cena per due al ristorante Silver Darling di…».
Logan spense la radio e buttò giù quel che restava del tè. Si infilò
un giubbotto catarifrangente sopra la protezione e cercò qualcosa
nella borsa degli attrezzi sistemata sotto al sedile posteriore. Ne tirò
fuori una busta di carta marrone, di quelle per le prove. «Ecco,
tieni».
«Cosa sono, calzini?»
«Meglio». Logan aprì la busta e tirò fuori una t-shirt rossa. Il nome
della compagnia era macchiato di vernice: “GEIRRØD – GESTIONE
E LOGISTICA CONTAINER”.
«Be’, non si sa mai. Da quando siamo andati in pensione, Lusso
non ha più annusato niente di più complicato che il sedere di altri
cani». Syd srotolò un piccolo tubo giallo fluorescente di quelli da
mettere intorno alla vita e lo fece passare sopra la testa del Golden
Retriever, allacciandoglielo dietro le zampe anteriori. Poi prese la tshirt e la appallottolò. Si chinò e la mise sotto il tartufo scuro e umido
di Lusso.

SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :

Commento all'articolo

Potresti aver perso questo