Due o tre cose che avrei dovuto dirti – Joyce Carol Oates

SINTESI DEL LIBRO:
«Congratulazioni, Merissa!»
Hannah era davvero contenta per
lei. Si capiva che la sua emozione
era sincera.
Merissa aveva temuto – solo un
po’, mettendosi nei suoi panni (i voti
di Hannah Heller alla Quaker
Heights School erano leggermente
inferiori
a quelli di Merissa
Carmichael, per non parlare del fatto
che Merissa era vicedirettrice
dell’annuario scolastico, oltre che
presidente del Circolo di Teatro,
nonché uno dei capitani della
squadra femminile di hockey della
scuola; e praticamente Hannah
aveva fatto domanda alle stesse
università di Merissa) – che Hannah
ci restasse male o provasse invidia,
se non addirittura rancore. È molto
più facile gongolare (segretamente)
per gli insuccessi della tua migliore
amica che rallegrarsi per le buone
notizie che la riguardano.
Ma non era il caso di Hannah. Se
anche in cuor suo celava una
minima traccia di risentimento,
insicurezza o disprezzo di se stessa,
fece in modo di non darlo a vedere.
«Ammessa alla Brown! Non ci
posso credere!»
Hannah non aveva – non ancora– ricevuto alcuna buona notizia.
«È fantastico, Merissa! La tua
prima scelta!»
Le due ragazze si abbracciarono,
esultanti.
Hannah avvertì le protuberanze
ossute della colonna vertebrale di
Merissa sotto la felpa, e Merissa
percepì la morbidezza di Hannah
sotto l’elastico teso del reggiseno.
Entrambe si affrettarono a ritrarsi,
come se in quell’istante ciascuna
avesse svelato troppo di sé all’altra.
«Congratulazioni, Merissa!»
Chloe Zimmer si precipitò verso
Merissa per stritolarla in un
abbraccio. Poi fu la volta di Anita
Chang, che le diede una stretta al
braccio così forte da farle male. Poi
arrivarono
Shelby Fredman e
Martine
Hesse.
Infine
Nadia
Stillinger, che con le lacrime agli
occhi
l’abbracciò
goffamente,
lasciandosi sfuggire un singhiozzo
strozzato: «Ohhhh, Merissa…». Lei
non aveva avuto la fortuna di essere
stata
ammessa
alla
Brown
University, o in nessuna delle più
prestigiose
università,
ma non
provava né invidia né gelosia per la
sua formidabile amica. Molto
infantilmente, era triste al pensiero
di perderla.
Era l’ultimo anno di liceo, ed era
già dicembre.
L’ultimo insieme. E quest’anno
senza Tinni.
«Congratulazioni, Merissa!»
«Che notizia favolosa, Merissa!»
«Siamo fieri di te, Merissa!»
«Come ci si sente, Merissa? Hai
l’impressione di aver vinto alla
lotteria?»
Il professor Trocchi si congratulò
con una formale stretta di mano. La
professoressa Conway le diede un
freddo abbraccio accademico. Il
professor Doerr approvò con il suo
classico sorriso “minimalista”. Altra
stretta di mano e un untuoso sorriso
a
trentadue
denti
da parte
dell’insegnante di ginnastica, la
professoressa Svala. Poi toccò a
Dana Crowley – «Ben fatto,
Merissa!». Quindi fu la volta della
signora Jameson, psicologa della
scuola
e
l’orientamento,
consulente
e
del
per
preside
Nichols, in brodo di giuggiole. E
infine
del
professor
Kessler,
l’insegnante di scienze che, con i
suoi modi incoraggianti, era stato
quello che l’aveva motivata più di
chiunque altro.
«Chissà che sollievo, Merissa,
sapere dove andrai il prossimo anno.
Fine dell’incertezza!»
Peccato che – e Tinni lo sa bene!
nella vita l’incertezza non finisca
mai.
2
Buone notizie! Il seguito
Che settimana fantastica!
Per cominciare, il professor
Trocchi, l’insegnante di recitazione,
comunicò a Merissa che era stata
scelta per interpretare l’ambìto ruolo
di
Elizabeth
Bennet in un
adattamento teatrale del romanzo di
Jane Austen Orgoglio e pregiudizio– «Congratulazioni, Merissa! Hai
colto
la
tipica
commistione
austeniana di ironia pungente e
dirittura morale.»
(Fingere di non notare, per
svariati giorni di fila, l’espressione
afflitta e contrariata che appariva sul
viso di Brooke Kramer ogni volta
che non potevano evitare di
incrociarsi – Brooke, che aveva
preso parte a una mezza dozzina di
recite dall’età di quindici anni, si era
presentata anche lei per il provino e
c’era
rimasta
malissimo
nell’apprendere che la parte era stata
assegnata a Merissa Carmichael, che
lei
non riteneva assolutamente
all’altezza.)
Il
giorno seguente, ora di
matematica! Nel consegnare i
compiti corretti della settimana
precedente, il professor Doerr aveva
commentato, con il suo caratteristico
modo di fare tra il burbero e il
sardonico, che Merissa Carmichael
aveva
“riscattato”
femminile
nel
il
campo
genere
della
matematica, avendo ottenuto un
punteggio di 96/100, il più alto di
tutti (a eccezione di Virgil Nagy, che
aveva fatto l’en plein come al
solito).
(Fingere di non accorgersi del
lampo di delusione e vergogna che
aveva attraversato il viso di Shaun
Ryan dopo che aveva preso visione
del proprio compito, come pure del
fatto che, al termine della lezione,
invece di aspettare Merissa come
faceva sempre, l’aveva evitata per
trattenersi a scherzare amaramente
con un altro compagno che, a quanto
pareva, non era andato troppo bene
nemmeno lui.)
Il giorno dopo, alla riunione della
redazione dell’annuario scolastico!
Stranamente, era stato l’incontro più
costruttivo dell’intero trimestre. Per
una
volta,
Alex
Wren,
il
caporedattore, aveva abbandonato
l’abituale spirito caustico-sardonico
provocatorio per mostrarsi allegro,
complimentoso e gentile nei
confronti di Merissa, nonostante lei
lo avesse “battuto di dieci punti” nel
compito di matematica; Dana
Crowley, direttrice didattica e
insegnante di lettere e giornalismo,
si era trattenuta per poco, evitando
di intromettersi con i soliti modi
bonariamente
autoritari
che
facevano alzare a tutti gli occhi al
cielo non appena si voltava; e la
bellissima copertina alla quale
Merissa e Chloe avevano dedicato
ore di lavoro – a decidere colori,
impaginazione, caratteri – era stata
accolta tra l’entusiasmo generale.
(«Chissà che cosa diranno» aveva
detto Merissa a Chloe «quando
vedranno Tinni & Co. nei
ringraziamenti per la realizzazione
della copertina!» Entrambe avevano
riso nervosamente. A distanza di sei
mesi dalla sua m***e, Tinni
Traumer
restava
ancora
un
argomento delicato da affrontare alla
Quaker Heights School. Il progetto
grafico che era tanto piaciuto agli
altri
membri della redazione
consisteva
in
sfolgorante
una magnifica,
fotografia
della
costellazione di Orione, tratta dalla
serie di scatti Cieli notturni di Tinni.
Ingegnosamente
intrecciate
all’immagine, spiccavano le lettere
oblunghe della scritta QUAKER
HEIGHTS YEAR ’12. L’effetto era
onirico e accattivante. Chloe aveva
mormorato: «Secondo te Tinni è là,
adesso?» riferendosi al cielo stellato
della fotografia. Merissa aveva
distolto lo sguardo, affrettandosi a
rispondere: «No, Tinni è qui».
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo