Passeggiate ed escursioni in Sardegna – Gianmichele Lisai

SINTESI DEL LIBRO:
Quando si parla di cammini la mente corre inevitabilmente a quello
emblematico di Santiago, senza dubbio tra le mete di pellegrinaggio
più gettonate dei nostri tempi. Per l’occasione, milioni di visitatori,
mistici, viandanti, coppie ed esploratori solitari raggiungono la
maestosa cattedrale di San Giacomo, ognuno per una ragione
propria, intima, o anche senza una ragione precisa oltre quella di
trovare risposte, come accaduto per esempio allo scrittore e medico
francese Jean-Christophe Rufin, che nel suo libro Il cammino
immortale. La strada per Santiago (2013) ha raccontato di essere
partito senza cercare niente, cogliendo il senso del suo viaggio lungo
la strada. Spesso la vera ragione si scopre, infatti, “riportando tutto a
casa”, il Bringing It All Back Home di Bob Dylan per tornare,
concedeteci la semplificazione, in contatto con sé stessi quando si
riprende in mano la vita quotidiana. Affidandosi a simili esperienze,
molti riscoprono il valore delle cose essenziali, e si fermano, altri
invece proseguono, intraprendendo nuovi cammini sconosciuti. È
questo uno dei presupposti con cui, alla fine del 2009, alcune
persone che avevano già percorso il cammino europeo per
eccellenza, tra Francia, Spagna e Portogallo, hanno avviato sull’isola
il
progetto del cammino dedicato a Santiago, in spagnolo, o San
Giacomo, in italiano, o più precisamente, in sardo, Santu Jacu, che
potremmo definire come la spina dorsale della rete in divenire dei
cammini regionali. Il merito di questa operazione geografica e
culturale va all’associazione Amici del Cammino di Santu Jacu, che
ha individuato un percorso per unire tutti i comuni della Sardegna in
cui si trovano chiese, rovine o altri elementi legati alla figura di santu
Jacu, senza tralasciare altre aree di interesse fondamentale come siti
archeologici e minerari, foreste e parchi naturali, zone vulcaniche e
rocciose, centri maggiori e piccoli borghi isolati, mettendo in raccordo
i sentieri già esistenti tra la costa e l’interno, il mare e la montagna, in
una commistione non solo meramente fisica, ma anche etnico
tradizionale, in quanto capace di ricostruire il fitto mosaico di usi e
costumi dell’isola-continente. L’impresa si può affrontare, zaino in
spalla, a piedi, come previsto da questo libro, ma anche in bici se si è
amanti delle due ruote o, perché no, a cavallo se si hanno gli
strumenti e le competenze necessari. L’itinerario in questi anni è stato
continuamente studiato e migliorato, con modifiche alle tappe più
impervie per dare modo di affrontarlo a chiunque abbia condizioni di
salute idonee, anche se non proprio allenato. Sono più di cento i
territori comunali interessati, sparsi in tutta la Sardegna. Il cammino di
Santu Jacu è stato presentato al pubblico nel dicembre 2010, a
Mandas, alla presenza delle autorità e dei giornalisti in occasione del
Festival della Letteratura di Viaggio dedicato a David Herbert
Lawrence, il celebre scrittore inglese che con il suo reportage Mare e
Sardegna – dedicato alla propria esperienza sull’isola, in compagnia
della moglie, nel 1921 – ha contribuito a rendere nota nel mondo la
nostra regione. Nell’ottobre del 2012 l’associazione promotrice ha
finalizzato la prima segnatura “leggera” del tracciato, con frecce gialle
e conchiglie stilizzate e adesivi jacobei nei centri urbani. La Regione
Autonoma della Sardegna, dopo la presentazione ufficiale al Forum
del Turismo culturale e religioso di Galtellì nel novembre 2012, ha
dichiarato Santu Jacu cammino regionale, riconoscendolo a seguire
come base portante della rete degli itinerari turistici, culturali e
religiosi dell’isola. Oggi il lavoro prosegue con la stabilizzazione della
segnaletica e l’individuazione di ulteriori alloggi pubblici e privati a
“prezzo di pellegrino”, frutto di un accordo con i comuni del 2013 cui è
seguito, nel 2016, quello con il Demanio pubblico. Santu Jacu è al
momento un cammino bidirezionale, quindi ogni punto di arrivo può
essere anche punto di partenza. I punti sono, in linea generale,
cinque: Olbia, Porto Torres, Oristano, Cagliari, Sant’Antioco. Il
percorso completo copre circa 1600 chilometri per cinquantasette
tappe, ed è suddiviso in Asse Centrale, Cammino del Nord, Asse
Orizzontale, Sulcis e Isole. Noi svilupperemo, più nel dettaglio, il
cammino dell’Asse Centrale, quello più completo che attraversa
l’intera isola da Cagliari a Porto Torres, per circa 470 chilometri con
ventuno tappe.
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