Curare la tiroide con l’ayurveda – Trattamenti naturali per la tiroidite di Hashimoto, l’iper e l’ipotiroidismo- Marianne Teitelbaum

SINTESI DEL LIBRO:
Poiché la salute dipende dal flusso equilibrato di prana nel corpo, è
importante capirne la definizione. Il prana si trova nel cibo che
mangiamo, nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo e nelle
erbe che assumiamo. Il prana è quella vibrazione della natura che
trasmette intelligenza a ogni cellula del corpo. A questo livello
cellulare profondo, tutte le parti del corpo sono in comunicazione tra
loro e l’organismo in qualsiasi momento sta svolgendo attività
altamente intelligenti: produce ormoni se si accorge che i livelli sono
troppo bassi; le cellule generano ATP (adenosina trifosfato) per
l’energia; ha luogo il ciclo di Krebs; si creano neurotrasmettitori. In
che modo il corpo sa istintivamente come fare tutto ciò? L’impulso
iniziale di eseguire tutte le migliaia di funzioni deriva da questa
vibrazione della natura, purché non la distruggiamo.
Se versiamo cloro nell’acqua, ucciderà il prana; l’acqua sarà
meno “intelligente”. Possiamo filtrarla, ma non possiamo riportare in
vita il prana. Ecco il motivo per cui non raccomandiamo di bere
acqua del rubinetto o acqua filtrata. Inoltre, sconsigliamo di bere
acqua contenente vitamine di sintesi o “potenziata con elettroliti” per
aumentare il pH. L’acqua che proviene naturalmente dalla terra in un
ambiente incontaminato avrà automaticamente un pH alcalino e la
vibrazione vivificante della natura.
Allo stesso modo, manipolare il cibo ne uccide il prana. Gli
alimenti trasformati sono stati privati della loro natura integra, per cui
sono carenti dal punto di vista nutrizionale ed energetico. Riscaldare
il cibo nel microonde gli trasmette una vibrazione artificiale, finta, il
che blocca il prana e lo priva della vita. Anche il congelamento e
l’inscatolamento alterano questa forza vitale. Gli antichi arrivarono al
punto di osservare che una volta cotto, il cibo manteneva il suo
valore pranico solo per quattro ore. Quindi, si sconsigliava di
consumare gli avanzi.
Le erbe ayurvediche vengono raccolte e lavorate secondo
rigorosi standard stabiliti negli shastra per mantenere intatto il loro
prana. Se questo è in qualsiasi modo perturbato a causa di cattiva
manipolazione, le erbe non funzioneranno altrettanto bene o non
funzioneranno affatto. Portando avanti questo concetto, possiamo
capire perché farmaci e nutraceutici, che sono fabbricati nei
laboratori e quindi privi della naturale energia vibrazionale del prana,
possono stressare il corpo, pur se esercitano effetti positivi. Quando
queste sostanze chimiche non intelligenti si infiltrano nell’organismo,
vengono immediatamente registrate come tossine, inducendo il
fegato e i reni a svolgere un lavoro straordinario per espellerle dal
corpo.
Osservate quanto sono felici le persone all’aria aperta nella
natura, che sia in spiaggia, lungo un sentiero di montagna o
semplicemente durante un momento di tranquillità in un parco. Qui
l’aria fresca che respirano è piena di prana e così si potenzia la
riserva di energia a ogni istante. Al contrario, notate come appaiono
stressate o prosciugate quando sono confinate in un ambiente
creato dall’uomo, per esempio alla scrivania in ufficio, lungo una
strada cittadina trafficata o sul divano davanti alla TV. Qui il valore
pranico dell’aria è corrotto non solo dall’inquinamento chimico ma
anche dai campi elettromagnetici (frequenze elettromagnetiche) di
computer, telefoni cellulari, reti Wi-Fi, linee elettriche e così via. I
campi elettromagnetici interferiscono con la firma vibrazionale del
prana, creando scompiglio nel corpo, perché è da questa vibrazione
primordiale che nascono tutte le cellule. Ecco il motivo per cui le
radiazioni possono causare mutazioni cellulari e tumori.
Aria, acqua e cibi privi di prana possono essere considerati
“spenti” o “morti”, avendo perso la loro vibrazione intelligente. A
lungo termine, se il cibo, l’aria e l’acqua non hanno prana, le nostre
cellule non riescono più a svolgere adeguatamente le loro funzioni. È
così che insorgono gravi malattie come le patologie autoimmuni e il
cancro. Cos’è il cancro? Sono cellule che hanno perso il contatto
con la natura, cellule impazzite che non riescono a ricordare cosa
dovrebbero fare e producono invece crescite e strutture anomale.
Uno dei principi fondamentali di questo libro è che tutti dovremmo
consumare buoni alimenti, bere acqua pura, uscire nella natura e
assumere solo quegli integratori che hanno un buon prana, per
garantirci una salute eccellente.
Le tre componenti del prana
Il prana è composto da tre elementi: soma, agni e marut.
La fonte di soma è la luna. È la componente di raffreddamento,
nutrimento, stabilizzazione e crescita dell’energia pranica.
La fonte di agni è il sole. È la componente ignea del prana e in
quanto tale la fonte della trasformazione, responsabile della
trasmutazione di soma, la materia prima della natura, nelle varie
parti e sistemi del corpo.
Marut è l’energia che esce dagli elementi dello spazio e dell’aria.
È il seme di tutti e cinque gli elementi (spazio, aria, fuoco, acqua e
terra) e contiene ogni cosa, tutta l’intelligenza della creazione. Marut
fa circolare il soma dentro e fuori dal corpo. È la componente che dà
intelligenza all’energia pranica, responsabile dell’organizzazione dei
vari sistemi del corpo. Determina il modo in cui soma viene
trasformato nei vari tessuti, neurotrasmettitori e ormoni, nonché
come interagisce con tutti questi elementi.
Per fare un’analogia: quando cuciniamo il riso, la fiamma è agni, il
riso e l’acqua sono soma, la manopola del gas è la modulazione
della fiamma e mescolare il riso nell’acqua è marut.
Quali sono i tre dosha?
Tutta la creazione nasce da un campo silenzioso di puro essere
assoluto. È non manifesto e inconoscibile, ma contiene il seme in sé,
il seme di ogni cosa. Questo seme è chiamato swara e si trasforma
nel suono primordiale (aum). Il suono primordiale è l’origine da cui si
manifesta tutto il creato. È una vibrazione sonora che crea materia.
Tale vibrazione è chiamata aditattwa. L’aditattwa si manifesta come
tritattwa (le tre energie primarie, note come soma, agni e marut), che
si esprime quindi nei panchamahabhuta, ossia lo spazio, l’aria, il
fuoco, l’acqua e la terra, noti come i cinque elementi. La vibrazione
di marut diventa l’elemento più fisico dello spazio e dell’aria, la
vibrazione di agni diventa l’elemento più fisico del fuoco e la
vibrazione di soma diventa l’elemento più fisico dell’acqua e della
terra. Si noti qui che la creazione di questi elementi passa dal più
sottile, cioè lo spazio, all’elemento più solido, la terra. È così che
tutta la creazione si sviluppa e si manifesta sequenzialmente.
Per riassumere, il prana è la componente cosmica di tritattwa, che
fluisce assieme nel nostro corpo e in tutto il creato, manifestandosi
fisicamente nei tre dosha vata, pitta e kapha, che governano tutti gli
aspetti del corpo e della mente. Pertanto i tre dosha sono le
manifestazioni fisiche della materia prima vibrazionale che è prana e
dimostrano come il corpo fisico si colleghi alla vibrazione
dell’intelligenza cosmica.
Vata
Vata è il dosha in cui predomina marut; comprende gli elementi dello
spazio e dell’aria ed è relativo al movimento, al cambiamento e
all’irregolarità. È considerato ruvido, asciutto, freddo, veloce, leggero
e in movimento. Controlla pertanto tutti i movimenti nel corpo e nella
mente: movimento o circolazione del sangue, movimento dei
pensieri attraverso la mente, movimento del cibo attraverso il tratto
digestivo e così via.
I tipi vata sono solitamente magri, avendo difficoltà a mantenere il
peso a causa della loro onnipervasiva irrequietezza. Sono per natura
vivaci, entusiasti e creativi. I capelli sono sottili per natura e i tratti
sono in generale delicati.
Se sbilanciato, vata può causare mani e piedi freddi. I tipi vata
possono sentirsi ansiosi e confusi, parlare e muoversi all’infinito, il
che rende difficile rimanere concentrati. Poiché il loro sistema
nervoso non riesce a calmarsi, il sonno si rivela leggero o compare
insonnia. Vata è ruvido e secco, quindi possono comparire capelli,
pelle e unghie ruvidi e secchi. È molto comune per un tipo vata
tamburellare con le dita, tirarsi i capelli e sviluppare vari tic. A causa
dell’eccessiva secchezza, le articolazioni tendono a scricchiolare; le
persone arrivano persino a sviluppare l’abitudine di schioccarle
continuamente per alleviare l’accumulo di aria nelle capsule
articolari. Possono diventare smemorate, perché i pensieri vanno e
vengono rapidamente. Capogiri, sindrome delle gambe senza
riposo, stipsi e appetito irregolare sono altri sintomi comuni che
possono verificarsi durante la vita.
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