I Malavoglia – Giovanni Verga

SINTESI DEL LIBRO:
Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della
strada vecchia di Trezza; ce n'erano persino ad Ognina, e ad Aci
Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio all'opposto di
quel che sembrava dal nomignolo, come dev'essere. Veramente nel
libro della parrocchia si chiamavano Toscano, ma questo non
voleva dir nulla, poiché da che il mondo era mondo, all'Ognina, a
Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per
Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle
barche sull'acqua, e delle tegole al sole. Adesso a Trezza non
rimanevano che i Malavoglia di padron 'Ntoni, quelli della casa del
nespolo, e della Provvidenza ch'era ammarrata sul greto, sotto il
lavatoio, accanto alla Concetta dello zio Cola, e alla paranza di
padron Fortunato Cipolla.
Le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri
Malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del
nespolo e sulla barca ammarrata sotto il lavatoio; e padron 'Ntoni,
per spiegare il miracolo, soleva dire, mostrando il pugno chiuso - un
pugno che sembrava fatto di legno di noce - Per menare il remo
bisogna che le cinque dita s'aiutino l'un l'altro.
Diceva pure: - Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito
grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito
piccolo.
E la famigliuola di padron 'Ntoni era realmente disposta come le dita
della mano. Prima veniva lui, il dito grosso, che comandava le feste
e le quarant'ore; poi suo figlio Bastiano, Bastianazzo, perché era
grande e grosso quanto il San Cristoforo che c'era dipinto sotto
l'arco della pescheria della città; e così grande e grosso com'era
filava diritto alla manovra comandata, e non si sarebbe soffiato il
naso se suo padre non gli avesse detto «soffiati il naso» tanto che
s'era tolta in moglie la Longa quando gli avevano detto «pigliatela».
Poi veniva la Longa, una piccina che badava a tessere, salare le
acciughe, e far figliuoli, da buona massaia; infine i nipoti, in ordine
di anzianità: 'Ntoni il maggiore, un bighellone di vent'anni, che si
buscava tutt'ora qualche scappellotto dal nonno, e qualche pedata
più giù per rimettere l'equilibrio, quando lo scappellotto era stato
troppo forte; Luca, «che aveva più giudizio del grande» ripeteva il
nonno; Mena (Filomena) soprannominata «Sant'Agata» perché
stava sempre al telaio, e si suol dire «donna di telaio, gallina di
pollaio, e triglia di gennaio»; Alessi (Alessio) un moccioso tutto suo
nonno colui!; e Lia (Rosalia) ancora né carne né pesce. - Alla
domenica, quando entravano in chiesa, l'uno dietro l'altro, pareva
una processione.
Padron 'Ntoni sapeva anche certi motti e proverbi che aveva sentito.
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