Il caso Neruda – Roberto Ampuero

SINTESI DEL LIBRO:
Che cosa poteva preoccupare tanto i titolari dello studio Almagro,
Ruggiero & Associati da invitarlo a presentarsi nei loro uf ici con la
massima premura?, si domandava Cayetano Brule in quella calda
mattina di febbraio lasciando il suo uf icio nel sottotetto dell'edi icio
Turni, nel quartiere inanziario di Valparaıso, e inilandosi
nell'ascensore di ferro battuto per uscire in calle Prat. Dopo il ritorno
della democrazia la AR&A era diventata l'agenzia di consulenze piu
inluente del paese, al punto che si mormorava che nessuna stipula o
licitazione di qualche peso potesse essere conclusa senza la sua irma. I
suoi tentacoli si allungavano sul palazzo presidenziale come sulle sedi
neogotiche delle associazioni degli industriali, sul Congresso come
sull'ispettorato generale della repubblica passando per ministeri,
partiti politici, ambasciate e tribunali. I suoi avvocati potevano far
varare leggi e decreti, sovvenzioni e condoni, esenzioni e amnistie,
nonche lavar via il disonore e ridare lustro a personalita decadute. La
AR&A agiva nei corridoi, tenendosi nell'ombra; e se i suoi manager
presenziavano spesso alle cene e ai ricevimenti piu brillanti della
capitale, i titolari erano praticamente invisibili e solo in rarissime
occasioni intervenivano a un evento sociale o concedevano
un'intervista. Quando decidevano di mostrarsi sulla grande scena
politico-imprenditoriale del paese, pero, abbagliavano la vista con i
loro abiti italiani e le cravatte di seta, i sorrisi da trionfatori e i modi
cosmopoliti, esprimendo su ogni cosa opinioni criptiche quanto quelle
dell'oracolo di Del i. Quando Cayetano alzo lo sguardo tra i palazzi di
calle Prat, l'orologio del Turni segnava le undici e quarantacinque, le
sue campane rintoccavano malinconiche e i gabbiani planavano
gridando sotto un cielo di cristallo. Gli torno in mente Uccelli, il ilm di
Alfred Hitchcock che aveva visto a una matinee domenicale del teatro
Mauri, e si tuffo ischiettando, di buon passo, nel quotidiano frastuono
della citta.
In plaza Anibal Pinto il brontolio delle sue budella lo costrinse ad
avvicinarsi a un tavolino del Cafe del Poeta. Anche se perdeva qualche
minuto a rifocillarsi non sarebbe successo niente. I capi della AR&A non
se la sarebbero certo presa per quel ritardo, anzi, forse avrebbero
immaginato con un pizzico di nervosismo che a quell'ora altri clienti
avessero bisogno dei suoi servigi, penso mentre l'aroma di caffe
tostato del locale gli si iniltrava tra i baffoni alla Pancho Villa. Di quel
posto, oltre al caffe corretto e ai panini, apprezzava il pavimento di
vecchie tavole incerate, le vetrine con i servizi da te di porcellana
inglese, i quadri con motivi di mare e la luce accogliente diffusa dalle
lampade di bronzo. Ma soprattutto gli piaceva il tavolino vicino
all'entrata, da dove poteva contemplare le palme centenarie della
piazza, la statua di Nettuno seduto sugli scogli della fontana in cui
nuotavano pesci colorati e addirittura il cimitero del monte Carcel, un
camposanto capriccioso che a ogni terremoto vomitava sul centro
cittadino una valanga di mattoni di mausoleo, croci di legno e bare
sconquassate con tanto di cadaveri dentro. Da quel tavolino poi poteva
assistere al passaggio dei vecchi tram d'importazione, che se ne
andavano in giro con le loro scritte originali in tedesco come se ancora
scivolassero tra le precise facciate dei lindi quartieri elvetici e non
fossero mai sbarcati nelle strade piene di buche, cani randagi, cartacce
e venditori ambulanti di Valparaıso.
"Be', gli illustrissimi signori Almagro e Ruggiero dovranno armarsi
di pazienza", concluse Cayetano Brule sistemandosi il nodo della
vistosa cravatta lilla stampata con un motivo di piccoli guanachi verdi;
e si accinse ad aspettare che la cameriera, una ragazza stile dark,
pallida, con i capelli corvini, vestita di nero, con tanto di microfono e
auricolare alla Kanye West per tenersi in contatto con la cucina, si
decidesse a prendere la sua ordinazione. Apri il quotidiano locale e
dalla prima pagina apprese che i poveri Wanderers erano stati
nuovamente sconitti, che una modella era stata sgozzata nei giardini
del casino di Vina del Mar e che il tasso di disoccupazione nella regione
cresceva in maniera preoccupante. Quest'ultima notizia non lo
sorprese affatto: la decadenza di Valparaıso era un fatto
universalmente noto. Nel XIX secolo la citta era stata il porto piu
importante e prospero del Paci ico; Enrico Caruso e Sarah Bernhardt si
esibivano nei suoi teatri, Gath & Chaves e altre esclusive irme europee
aprivano negozi nelle sue vie e un quarto della sua popolazione, di
origine straniera, non parlava nemmeno lo spagnolo. Poi, il 16 agosto
1906, un feroce terremoto l'aveva devastata, seppellendo in pochi
secondi piu di tremila persone sotto le macerie di case, ville e palazzi.
Quella stessa notte migliaia di suoi abitanti l'avevano abbandonata per
sempre, e quelli che erano rimasti non avevano potuto far altro che
vivacchiare evocando splendori e orpelli del passato, tutta la
scomparsa bellezza della citta, e cercando di convincersi che presto un
miracolo avrebbe riportato il progresso. Purtroppo per loro, otto anni
dopo il suddetto progresso si incaricava personalmente di inliggere
alla citta un altro colpo brutale: l'apertura del canale di Panama,
festeggiata il 15 agosto del 1914, aveva strangolato deinitivamente
Valparaıso. Dalla sera alla mattina la baia era rimasta deserta, le
botteghe del porto vuote, le gru dei moli immobili, mentre bar, negozi e
ristoranti avevano dovuto chiudere i battenti, gettando camerieri,
puttane e ubriaconi nella disoccupazione perpetua.
Senza nulla sapere di questa tragica storia, di un declino incessante
che somigliava piu a un castigo divino che a un frutto della fatalita, ma
affascinato dall'architettura e dalla topograia deliranti della citta e dal
carattere affabile e taciturno dei suoi abitanti, Cayetano aveva deciso di
stabilirsi a Valparaıso nel 1971, appena arrivato in Cile al braccio di
quella che allora era sua moglie, Maria Paz Angela Undurraga Cox.
Erano i giorni di Salvador Allende e di Unidad Popular, di una sfrenata
effervescenza sociale destinata a sfociare non in cio che il popolo aveva
sognato, bensı nella dittatura del generale Augusto Pinochet. Quanti
anni erano passati da allora, dall'inaugurazione di un'epoca che molti
preferivano dimenticare? Trentacinque? Gli abitanti della citta, sempre
molto dignitosi (ormai Cayetano si considerava uno di loro), erano
convinti che la buona e la cattiva sorte ci aspettano dietro ogni angolo,
o dopo la curva di una scalinata di pietra, e che quindi nella vita tutto e
relativo e passeggero. Per gli abitanti di Valparaıso, abituati a salire e
scendere dalle colline, l'esistenza somiglia alla loro citta: a volte
viaggiamo contenti e iduciosi sulla cresta dell'onda, a volte ci
ritroviamo tristi e con le ossa rotte in fondo a un precipizio. C'e sempre
la possibilita di salire o scendere. Niente e sicuro, ne garantito per
sempre. Nessuna circostanza e eterna. L'esistenza comporta sempre
delle incertezze e solo alla morte non c'e rimedio. Per questa ragione e
anche perche era un incorreggibile ottimista – almeno inche non gli
venivano a mancare il pane e il caffe e di tanto in tanto una bella birra
ghiacciata o un bicchierino di rum – sebbene le occasioni di lavoro per
un investigatore privato fossero scarse in quel remoto angolo di
mondo, che pure era tornato a essere una rispettabile potenza
economica esportatrice di frutta, vino e salmone, dove un numero
sempre maggiore di famiglie poteva acquistare una seconda auto,
andare in vacanza all'Avana o a Miami e indebitarsi senza limiti, non gli
dispiaceva far aspettare un po' i titolari della AR&A.
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