I migliori e più entusiasmanti itinerari in bicicletta – Leonardo Corradini

SINTESI DEL LIBRO:
Nel Trentino orientale un qualsiasi viaggiatore non potrà fare a
meno di fermarsi sulla riva di uno dei due laghi ad ammirare le vette
circostanti che si specchiano vanitose nell’acqua. Dai bacini lacustri
di Caldonazzo e Levico, due dei fiori all’occhiello della Valsugana,
inizia il corso del Brenta, la Brenta per i locali, che lentamente
scivola verso il Veneto e il mar Adriatico. Per questo fiume di 174
chilometri, nei secoli, è stata cambiata la morfologia di interi territori,
sono state realizzate importanti rotte di comunicazione come la via
Claudia Augusta, strada romana del I secolo d.C., e si sono
combattute importanti battaglie per conquistare il diritto all’utilizzo
delle acque. Nonostante tutti questi avvenimenti, talvolta sanguinari,
nessuno è stato risparmiato dalle brentane, alluvioni del fiume
Brenta. Il territorio della Valsugana copre un’ampia area dedita
prevalentemente all’agricoltura, ma il cicloturista che pedalerà lungo
gli argini fluviali potrà anche godere della presenza di imponenti
castelli, curiosi musei, antichi mulini e di un sito patrimonio UNESCO. I
pendii vallivi inoltre sono punteggiati da pittoreschi borghi, dominati
da cime maestose. Dai laghi di Caldonazzo e Levico si pedalerà in
territorio trentino costeggiando l’incontaminato gruppo montuoso del
Lagorai e la terribile, dal punto di vista ciclistico, Kaiserjägerweg
(Menador nel dialetto locale), una strada militare risalente a prima
del 1918, quando la regione era parte dell’impero austroungarico.
Utilizzata a scopi militari fino alla fine della prima guerra mondiale,
oggi la strada dei cacciatori imperiali (i reggimenti di fanteria
dell’impero) è una vera sfida per i ciclisti più allenati. Lungo la
ciclovia della Valsugana invece si giunge presto alla parte più stretta
della vallata, dove il Brenta valica il confine con il Veneto. Il percorso
termina a Bassano del Grappa, ma i più intraprendenti potranno
decidere di continuare a seguire il fiume fino alla sua foce nel mar
Adriatico.
Dati tecnici
Partenza: Pergine Valsugana
Arrivo: Bassano del Grappa
Tipo di itinerario: ciclovia
Lunghezza: 83 chilometri
Dislivello positivo: 50 metri
Difficoltà: 2
Quando andare: primavera, estate, autunno
Segnaletica: presente
Tempistiche suggerite: 5-6 ore
Tipologia di terreno: asfalto
Bici consigliata: bici da corsa, bici da viaggio
Descrizione dell’itinerario
La ciclovia della Valsugana prende il via da Pergine Valsugana,
cittadina dominata dall’omonimo castello del XII secolo. Poche
pedalate su strada promiscua conducono al primo dei due laghi,
quello di Caldonazzo. Nota località turistica estiva, nelle altre
stagioni dell’anno il bacino lacustre è un’oasi di pace dove rilassarsi
e godere delle bellezze naturalistiche limitrofe.
Valcanover, Calceranica al Lago, Caldonazzo si susseguono
veloci verso Levico Terme, località adagiata sulle sponde del
secondo lago, quello di Levico. È proprio da qui che l’itinerario
ciclabile inizia a costeggiare il fiume Brenta verso est immergendosi
nell’ambiente rurale della Valsugana, dove prevalgono la
coltivazione di mele e quella di mais. Nel comune di Levico si
incontra anche il primo bicigrill della ciclovia, un luogo dove ristorarsi
e fare piccola manutenzione alla propria bicicletta.
Proseguendo, in pochi chilometri di pedalata si giunge nella
frazione di Marter, comune di Roncegno Terme, dove sorge il Mulino
Angeli, restaurato e trasformato nel curioso Museo degli
spaventapasseri, un luogo magico anche per i bambini, dove la
storia dei mulini ad acqua trentini si mischia a quella dell’agricoltura.
Lasciandosi il vecchio mulino alle spalle le ruote della bici
avanzano verso la sagoma severa di Castel Telvana, costruito a
monte di Borgo Valsugana nel XIII secolo. Il borgo ospita vivaci
abitazioni, edifici affrescati e la suggestione dell’acqua del Brenta
che lambisce il cuore storico cittadino. L’itinerario passa proprio nella
pancia di Borgo Valsugana per poi proseguire il viaggio verso est tra
i
freschi biotopi, altri due bicigrill dove sostare a Castelnuovo e
Tezze, il panoramico maniero parzialmente visitabile di Castel Ivano
e i villaggi all’ombra delle montagne.
La vallata diventa sempre più stretta e sulla sinistra si nota la
strada serpeggiante delle scale di Primolano con il sistema di
fortificazione della Tagliata della Scala risalente alla fine
dell’Ottocento.
L’ingresso in Veneto avviene senza mai lasciare il fiume Brenta,
che si insinua inesorabile nella gola dopo Piovega di Sopra, Piovega
di Sotto e Cornale. In quest’ultimo comune è possibile ristorarsi
proprio sulle rive del fiume.
L’ultimo tratto della ciclovia percorre una vallata più ampia e
areata che conduce il cicloturista prima nei pressi di Villa Angarano,
una delle ville venete patrimonio UNESCO concepite da Andrea
Palladio, e infine a Bassano del Grappa con il suo meraviglioso
Ponte degli Alpini sul fiume Brenta.
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