Cuore a cuore – Lisa Kleypas

SINTESI DEL LIBRO:
Russia, 1870. La bella Anastasia
Kaptereva stava per sposarsi col
ricco principe Mijail Angelovsky. Il
problema è che... l'ha ammazzato.
Al
meno, è stato trovata incosciente
vicino al corpo di lui, con un
coltello
insanguinato nelle mani. Confinata
ad una prigione in San Petersburgo
ed in attesa di una sicura
esecuzione, Anastasia riesce a
fuggire in
Inghilterra, dove un parente le
trova un lavoro di istitutrice. La
bambina
della quale deve occuparsi è Emma
Stokehurst, la figlia di dodicenni di
Lord Lucas Stokehurst.
Mentre Anastasia è perseguita per
un assassinio che non ricorda di
averecommesso, gli Stokehurst non
riescono a dimenticare l'incendio
che
privò Emma di sua madre ed a
Lucas di sua moglie. In Anastasia,
Lucas
troverà un nuovo amore, mentre lei
troverà non solo amore, bensì una
promessa di protezione quando,
inesorabilmente, il suo passato
ritorna.
PROLOGO
San Petersburgo
Russia 1870
Il guardia si chiuse dietro la porta
della cella.- Dicono che sei una strega. Dicono
che leggi le menti.
Esplose in una risata.- Cosa sto pensando in questo
momento? Puoi dirmelo?
Tasia mantenne la testa bassa.
Quell'era la cosa più spiacevole del
suo incarceramento: dovere
sopportare l'odiosa presenza di
Rostya Bludov, quello burino che si
pavoneggiava come se l'uniforme
che opprimeva il suo enorme
stomaco bastasse per fare del
qualcuno importante.
Non aveva osato toccarla fino a
quello momento ma diventava ogni
volta ma insolente.
Notò il suo sguardo su lei mentre
Lei verso un gomitolo nella branda.
Questi tre mesi di cattività l'avevano
segnata e lo sapeva. Era stato
sempre magra ma ora sfiorava la
denutrizione ed il tono eburneo della
sua pelle sembrava ora più pallido in
contrasto con la pesante chioma
nera.
I passi si avvicinarono.- Questa notte staremo solo-grugnì
Ascolta, ti faccio túltima notte
indimenticabile.
Ella mosse lentamente la testa e lo
guardò con espressione vuota.
Nel viso punto di vaioli di Bludov si
scorse un sorriso mentre si
accarezzava i testicoli.
Tasia lo guardava senza battere
ciglio. I suoi occhi un po' obliqui,
eredità di un antenato tartaro,
avevano il colore freddo e pallido
delle acque del fiume Neva in
inverno, grigio azzurrato.
Alcuni credevano che Tasia poteva
rubare il suo anime assolo con
guardarli. I russi erano un paese
superstizioso e tutti, dal più umile
contadino fino allo zar, vedevano
tutto quello che usciva dalla cosa
normale con gran inquietudine.
Il guardia non era un'eccezione. Lo
fu cancellato il sorriso. Tasia lo
guardò fissamente fino a che le
gocce di sudore perlaron la fronte
dell'individuo. Retrocedè inorridito e
si segnò.- Strega! È verdá quello che dicono
di te. Dovrebbero bruciarti e
ridurrti a cenerine invece di assolo
appenderti.- Fosse di lei qui-disse a voce bassa.
Quando egli stava per ubbidire,
suonarono alla porta della cella.
Tasia sentì la voce della sua nutrice,
Varka, chiedendo permesso per
entrare.
Stette per svenire. Varka era
invecchiato terribilmente negli
ultimi mesi ed alla giovane gli
costava molto guardare il suo viso
solcato di rughe senza scoppiare a
piangere.
Con una risata malvagia, Bludov
lasciò passare alla domestica e sparì.- Schifosa strega di anima sfortuna
mormorò prima di stare chiudendo
la porta dietro quello.
Varka, una piccola e grassoccia
donna, era completamente vestite di
grigio e portava la testa coperta per
un fazzoletto con un disegno in
forma di croce per scacciare ai brutti
spiriti. Si avvicinò a Tasia.- Oh mio Tasia!-esclamò con voce
rotta guardando i ferri che gli
legavano le caviglie. Vederla
così…?- Sto bene-mormorò Tasia
prendendola delle mani per
consolarla-niente di questo mi
sembra reale, è come se stesse
vivendo un incubo.
Sorrise lievemente.- Spero che finisca ma segue e
sigue…Ven, ti siedi al mio fianco.
Varka si asciugò gli occhi con la
punta del fazzoletto.- Perché Dio ha permesso che…
Tasia scosse la testa.- Non so come ha potuto succedere
tutto questo, tuttavia è la Sua
volontà e dobbiamo accettarlo.
- Ho sopportato molte cose nella mia
vita ma esto…no posso.
Tasia le fece tacere delicatamente.- Non abbiamo molto tempo Varka.
Dimmi, consegnasti la mia lettera
allo zio Virile?- Gliela consegnai in mano come lei
mi disse. Rimasi lì fino a che la lesse
e dopo la bruciò. Piangendo
dichiarò: "Di' a mia nipote che non
l'abbandonerò, lo giuro per la
memoria di suo padre, Iván, mio
caro fratello.
- Sapeva che poteva contare sul
Varka…¿Y la cosa altra?
Lentamente la vecchia educata
ricerco nella borsa che portava nella
vita e tirò fuori una boccetta di
vetro.
Tasia lo prese e giocò un istante col
guardando pensosa il nero liquido
oleoso mentre si domandava se
avrebbe valore per bersilo.- Non lasciare loro che mi
seppellire-disse fingendo
spensieratezza-se mi sveglio non
voglio che sia bassa terra.
- Il mio povero piccolo E se la dose
è troppo forte? E se il cespuglio?
Tasia continuava a guardare
fissamente il fiasco.- Allora si sarà fatto giustizia-disse
con amarezza.
Se fosse stato meno vigliacco, se
avesse confidato ma nella pietà di
Dio, potrebbe affrontare la morte
con dignità.
Aveva pregato per ore davanti
all'icona che aveva appeso in un
angolo della cella, supplicando in
silenzio che gli concedesse la forza
necessaria per affrontare la morte
con dignità, ma era stato in vano,
continuava ad essere terrorizzata.
Tutto San Petersburgo chiedeva la
sua morte. Una vita per un'altra.
Neanche la sua immensa fortuna
aveva potuto zittire le grida della
moltitudine.
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo