A scuola di Giallo – Camilla Läckberg

SINTESI DEL LIBRO:
Iniziamo a dare un’occhiata a come avviene la cesellatura di un
giallo. Perché è di questo che si tratta: di un lavoro di artigianato,
non di un talento magico o innato di cui non si potrà mai entrare in
possesso. È importante che ci sia una certa attitudine alla scrittura,
questo è ovvio, ma un romanzo giallo richiede più costruzione
artigianale che altro, una capacità che si può acquisire con gli
strumenti adatti e tanto duro lavoro.
Ricordate che la cosa più importante è mettersi alla scrivania e
iniziare a buttare giù qualcosa!
Come costruire una trama? Innanzitutto, credo sia fondamentale
stabilire cosa si intende per romanzo giallo; ci sono una serie di
regole che possono essere di aiuto:
1. Tutti gli indizi individuati dal detective devono essere noti anche
al lettore.
2. L’assassino deve essere introdotto agli inizi della storia.
3. Il delitto deve essere serio: nessuno vuole leggere un giallo
basato sui tulipani rubati al vicino di casa.
4. La soluzione deve essere deducibile in modo attivo, meglio di
una conclusione in cui si inciampa casualmente nel finale.
5. Ci devono essere più sospetti, e l’assassino deve essere uno di
loro.
Ovviamente non dovete seguire necessariamente queste regole,
ma tenete conto che la loro funzione è impedire che il lettore alla fine
del libro si imbatta in un assassino che non ha mai sentito nominare.
L’altro dato che non deve mai mancare è una buona trama, il
primo vero passo verso un giallo di successo. Gli scrittori esperti
tendono ad avere una trama già definita quando si accingono a
iniziare il romanzo, mentre per un autore alle prime armi può essere
utile stendere una sinossi.
Una sinossi deve contenere quattro elementi fondamentali, le
cosiddette 4 M:
Murder (delitto),
Motive (movente),
Mean (arma),
Moments of opportunity (occasione).
Questo significa che dovete sapere bene chi è l’assassino, perché
lui o lei hanno commesso un crimine, dove e come è successo. Una
volta in possesso di queste informazioni, potete buttare giù una
sinossi con un filo conduttore che attraversa la storia, a partire dal
quale diventerà più facile lanciare segnali o depistare il lettore.
Esercizi
1. Scrivete tre diversi scenari in base alla regola delle quattro M.
Esempio:
Autore del delitto: Moglie - donna di mezza età con la
passione per il lusso.
Movente: Denaro - suo marito si è trovato un amante e vuole
divorziare, lasciandola senza mezzi.
Arma: Arsenico - avvelena la cena al marito.
Occasione: Diverse opportunità nell’arco di sei mesi.
Cercate di immaginare quanti più assassini, moventi, armi e
circostanze possibili. Lasciate correre l’immaginazione!
2. Leggete un giallo a vostra scelta, e riassumetelo in una sinossi
di due cartelle. È preferibile scegliere un libro che avete già
affrontato in passato in modo che la seconda lettura sia più
oggettiva. Pensate alla “struttura” del romanzo mentre leggete, e
cercate di individuare il filo conduttore che attraversa la storia. E
soprattutto, cercate di individuare le quattro M.
Letture raccomandate
1. L’isola della paura di Dennis Lehane, Piemme
2. Il profumo di Patrick Süskind, Longanesi
Letture consigliate
1. On writing: autobiografia di un mestiere di Stephen King
2. How to write crime novels di Isobel Lambot, pp. 13–52
3. Writing mysteries di Sue Grafton, pp 9-14, 77-88
4. How to write mysteries di Shannon O’Cork, pp 1-34
Lezione N.2
L’ossatura
A questo punto dovreste aver intuito che la trama base di un
romanzo giallo non è così complicata: se spogliate un giallo da tutto
il materiale di contorno, tutto si ridurrà a un movente, a un assassino
e a uno o più modus operandi. Adesso prendiamo quest’ossatura e
rivestiamola con un po’ di carne a partire dalla componente più
importante: la tensione.
Come costruire la tensione
Alimentare la suspense è l’essenza della maestria di un giallista, il
cui timore più grande — non a caso — è quello di annoiare il lettore.
Ci sono tanti trucchi per tenere viva la tensione di chi legge.
Cambiate l’ambientazione
Il paesaggio esterno viene genericamente chiamato setting e può
variare in tanti aspetti: città, paese, cultura o altro. Ne Il predicatore
la famiglia Hulth si ritrova a vivere in ambienti diametralmente
diversi; in una sezione del libro abita in una casa padronale, con
tutte le implicazioni del caso, mentre in un altro capitolo conduce una
vita miserevole dedita al crimine in una squallida baracca. Ne La
principessa di ghiaccio ho deciso di ambientare parte della storia a
Göteborg, invece, dove vivono alcuni dei protagonisti principali.
Entrambi sono esempi di come la tensione possa cambiare in
base a un’alterazione dell’ambiente esterno.
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