La melodia dei sensi – Lauren Dane

SINTESI DEL LIBRO:
Il primo istinto di Kelly fu quello di fingere di non avere capito bene,
però sarebbe stata una bugia, e a lei non piaceva mentire. Tuttavia
doveva pur dire qualcosa al povero Ross che la guardava in trepidante
attesa.
Il problema era che non sapeva proprio cosa rispondere.
Aveva trentatré anni, due splendide figlie e un lavoro stimolante che
le dava grandi soddisfazioni, nonché un compagno che sarebbe stata
contenta di avere accanto anche in futuro.
E ora quell'uomo le aveva chiesto di sposarlo.
In realtà non era stata una proposta romantica in ginocchio, ma più
un discorso del genere: Siccome è ormai un anno che dormiamo quasi sempre
insieme, ora a casa dell'uno ora dell'altro, sarebbe più comodo per tutti e anche
più economico sposarci, non credi?
Non poteva fare altro che dire di sì, anche se Ross non era
Vaughan... Anzi, a maggior ragione avrebbe dovuto accettare, proprio
perché Ross non era il suo ex marito, l'uomo che le aveva spezzato il
cuore e l'aveva fatta soffrire così tanto da indurla a dubitare di poter
superare quel dolore.
Proprio perché era sicura che non si sarebbe mai ripresa, aveva
deciso che sarebbe stato meglio cercare di rifarsi una vita nonostante
pensasse ancora a un uomo che non l'amava.
Erano passati otto anni da quando aveva lasciato il suo ex marito, il
padre delle sue figlie, e per otto lunghi anni aveva atteso pazientemente
che lui capisse di avere perso una donna eccezionale ma che, se solo
avesse messo la testa a posto, avrebbero potuto avere una famiglia
meravigliosa, piena d'affetto e felicità.
Purtroppo, dopo innumerevoli notti insonni e fiumi di lacrime
versate, Kelly aveva imparato una sola, durissima lezione: per quanto
desiderasse che non fosse così, Vaughan Hurley non era un marito
stabile e affidabile, e non lo sarebbe mai stato.
Non poteva più illudersi che Vaughan maturasse e diventasse degno
del suo amore. Cos'avrebbe dovuto fare? Rimanere single per sempre in
attesa che il suo ex marito si decidesse a crescere? Rischiava
d'invecchiare con una speranza che probabilmente non si sarebbe mai
realizzata. Kelly non voleva più restare sola, desiderava avere un uomo
al suo fianco, qualcuno con cui dividere il letto e che avrebbe trovato a
casa ogni giorno al suo ritorno.
Ross era una brava persona e sarebbe stato un buon marito. Tra loro
non c'era un'attrazione irrefrenabile ma gli voleva bene e sarebbero stati
felici insieme; era inutile aspettarsi di provare intense emozioni in ogni
istante che trascorreva con lui. Ross era esattamente l'uomo di cui aveva
bisogno per essere serena.
Doveva smettere di attendere un miracolo e ricominciare a vivere.
Ross le ispirava sicurezza.
Perciò si concentrò sui suoi occhi castani dallo sguardo caldo e
affettuoso e rispose: «Sì, va bene». Le parve che fosse stata un'altra
persona a pronunciare quelle parole, una donna che non conosceva,
però non mise in discussione la decisione presa. Aveva fatto la sua scelta
e non sarebbe tornata sui suoi passi.
Ross le sorrise contento e l'abbracciò forte.
Vaughan Hurley era finalmente tornato a casa dopo essere stato in
tour per tre mesi con la band, gli Sweet Hollow Ranch. Anche prima
della tournée era stato impegnatissimo per registrare l'ultimo album, che
era già ai primi posti delle classifiche e aveva avuto un ottimo successo
di vendite, così come i concerti del gruppo. La carriera musicale dei
fratelli Hurley andava a gonfie vele, ed era innegabile che Vaughan si
fosse concentrato esclusivamente sul lavoro negli ultimi mesi.
Ora però basta, aveva bisogno di fare una pausa e rivolgere
l'attenzione ad altre questioni, che aveva messo da parte sin troppo a
lungo. Per anni aveva preferito non pensarci, ma la proposta di
matrimonio ricevuta dalla sua ex moglie l'aveva messo davanti a
problemi che aveva evitato di affrontare.
«Mi è parso doveroso informarti che Ross mi ha chiesto di sposarlo e
io ho accettato» gli aveva detto Kelly.
A quella notizia, Vaughan aveva avuto un tuffo al cuore però si era
sforzato di restare impassibile. «Quando vi sposerete?»
«Non abbiamo ancora stabilito la data, ma sicuramente non prima
di un altro anno.» Kelly aveva fatto una pausa, e Vaughan aveva avuto
l'impulso d'implorarla di non farlo.
«Ah. Auguri» aveva detto invece.
Kelly aveva fatto un secco cenno con il capo. «Grazie, e in bocca al
lupo per il tour.»
E con questo aveva girato sui tacchi ed era rientrata in casa,
lasciandolo impalato in veranda. A quel punto a lui non era restato altro
da fare che salire in macchina e andarsene, percorrendo tutto il tragitto
come se avesse il pilota automatico.
In quei tre mesi non aveva praticamente pensato ad altro, non solo
alle future nozze di Kelly, ma al fatto che lei aveva visibilmente esitato,
in attesa che lui dicesse qualcosa; davanti al suo assurdo mutismo, però,
l'aveva piantato in asso sotto il portico, chiudendogli la porta in faccia.
Era stato un cretino a non dire nulla, perciò ora eccolo lì, ancora
fremente per l'adrenalina in circolo dopo il concerto, ma con l'amara
sensazione che gli mancasse qualcosa. Purtroppo non si era reso conto
di quanto fosse stato fortunato finché non aveva perso tutto.
Lui e Kelly avevano due figlie meravigliose che Vaughan adorava
alla follia. Sentiva terribilmente la loro mancanza dopo tre mesi di tour
e non vedeva l'ora di riabbracciarle. Più diventavano grandi e più per lui
era difficile il momento del distacco, quando passava del tempo con
loro, perché nel momento in cui le rivedeva, anche solo dopo qualche
settimana, gli sembravano ancora più cresciute e si rammaricava di
avere perso tanti momenti importanti della loro vita.
Malgrado la nostalgia che provava, si riteneva fortunato perché le
figlie gli volevano bene senza riserve. Quando augurava loro la
buonanotte con un bacio prima di andare via, lo stringevano forte e il
loro sguardo pieno di fiducia e di affetto gli provocava una dolorosa
stretta al cuore.
Percorse in auto la breve distanza che lo separava dall'abitazione
dell'ex moglie, quella che un tempo era stata la loro casa, e parcheggiò
lungo il marciapiede davanti all'ingresso. Aveva cresciuto le figlie lì
insieme a Kelly, e ora invece doveva avvisare prima di andarle a trovare.
Però non aveva nessuno da biasimare se non se stesso, in fondo.
Riguardo al divorzio, poteva proprio dire di essersi rovinato con le sue
mani.
Guardò la casa e vide le luci accese al primo piano; qualcuno era
ancora sveglio, perciò poteva almeno affacciarsi nella camera delle
bambine, anche se fossero già state a dormire, e lasciare i regali che
aveva portato per loro.
E vedere Kelly.
Le mandò un SMS per avvertirla che era lì fuori, ma Kelly non gli
rispose con un messaggio. Invece comparve sulla soglia e gli fece cenno
di entrare con fare concitato. Mentre scendeva dalla macchina, Vaughan
notò la sua espressione ansiosa e si allarmò immediatamente.
«Cosa c'è?» le chiese accorrendo.
«Maddie ha la febbre alta e dei dolori alla pancia così forti che non
riesce a stare in piedi quando ha una fitta. Stavo giusto per portarla al
pronto soccorso. Puoi venire con noi?»
Vaughan la fissò intensamente; nonostante avesse un tuffo al cuore
ogni volta che posava lo sguardo su di lei, in quel momento si sforzò di
considerarla solo come una madre in pena, la madre delle sue figlie. Era
chiaro che Kelly avesse bisogno di lui, perciò annuì in fretta
concentrandosi sul problema e mettendo da parte le proprie esigenze.
«Sì, certo. Cosa posso fare per darti una mano?»
Kelly esitò per una frazione di secondo, poi fece un respiro
profondo, si umettò le labbra e lo fece entrare, indicandogli le scale.
«L'ho appena vestita, è senza scarpe ma le ho messe in borsa in un
sacchetto. Puoi portarla giù in braccio? Io intanto vado a prendere la
macchina, ti aspetto davanti alla porta» gli disse in tono deciso,
sbrigativo, parlando in fretta.
Quell'attimo d'intimità tra loro era passato, fugace come lo sguardo
che si erano scambiati; Vaughan si sentì assurdamente rincuorato
dall'autocontrollo che dimostrava Kelly perché gli permetteva di stare al
suo posto senza troppa difficoltà.
Era già a metà delle scale quando ricordò la figlia minore e si girò
verso Kelly.
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