Massa e potere – Elias Canetti

SINTESI DEL LIBRO:
LA MASSA.
Capovolgimento del timore d'essere toccati.
Massa aperta e chiusa.
La scarica.
Impulso di distruzione.
Lo scoppio
Senso di persecuzione
Domesticazione delle masse nelle religioni mondiali
Panico
La massa come cerchio
Le qualità della massa
Ritmo
Staticità
Lentezza o lontananza della meta
Le masse invisibili
Suddivisione secondo la dominante affettiva
Masse aizzate
Masse in fuga
Masse del divieto
Masse di rovesciamento
Masse festive
La massa doppia: uomini e donne. I vivi e i morti.
La doppia massa: la guerra.
Cristalli di massa.
Simboli di massa.
LA MUTA.
Muta e mute.
La muta di caccia.
La muta di guerra.
La muta del lamento.
La muta di accrescimento.
La comunione.
La muta interna e silenziosa.
La determinatezza della muta. Sua costanza storica.
Mute nelle leggende ancestrali degli Aranda.
Formazioni umane presso gli Aranda.
MUTA E RELIGIONE.
Capovolgimento delle mute.
Foresta e caccia presso i Lele del Kasai.
La preda di guerra degli Jivaros.
La danza della pioggia degli indiani Pueblo.
Sulla dinamica della guerra: il primo morto. Il trionfo.
L'Islam come religione della guerra.
Religioni del lamento.
La festa del Muharram degli Sciiti.
Cattolicesimo e massa.
Il fuoco sacro a Gerusalemme.
MASSA E STORIA.
Simboli di massa delle nazioni.
La Germania di Versailles.
Inflazione e massa.
L'essenza del sistema parlamentare.
Ripartizione e accrescimento. Socialismo e produzione.
L'autodistruzione degli Xosa.
GLI ORGANI DEL POTERE.
Afferrare e incorporare.
La mano.
Sulla psicologia del mangiare.
IL SOPRAVVISSUTO.
Il sopravvissuto.
Sopravvivenza e invulnerabilità.
Sopravvivenza come passione.
Il potente come sopravvissuto.
La salvezza di Giuseppe Flavio.
Avversione dei potenti contro i sopravvissuti. Sovrani e successori.
Le forme della sopravvivenza.
Il sopravvissuto nelle credenze dei popoli primitivi.
Il risentimento dei morti.
Epidemie.
Il sentimento del cimitero.
L'immortalità.
ELEMENTI DEL POTERE.
Forza e potere.
Potere e velocità.
Domanda e risposta.
Il segreto.
Sentenziare e condannare.
Il potere del perdono. La grazia.
IL COMANDO.
Il comando: fuga e spina.
La domesticazione del comando.
Contraccolpo e angoscia del comando.
Il comando a molti.
Attesa di comando.
Attesa di comando dei pellegrini in Arafat.
Spina del comando e disciplina.
Comando. Cavallo. Freccia.
Evirazioni religiose: gli Scopzi.
Negativismo e schizofrenia.
Il capovolgimento.
Il dissolvimento della spina.
Comando ed esecuzione. Il boia soddisfatto.
Comando e responsabilità.
LA METAMORFOSI.
Presentimento e metamorfosi presso i Boscimani.
Metamorfosi di fuga. Isterismo, mania e melanconia.
Accrescimento di sé e consumo di sé. La duplice forma del totem.
Massa e metamorfosi nel Delirium tremens.
Imitazione e simulazione.
La figura e la maschera.
L'antimutamento.
Divieti di metamorfosi.
Schiavitù.
ASPETTI DEL POTERE.
Le posizioni dell'uomo: il loro contenuto di potere.
Il direttore d'orchestra.
Gloria.
L'ordine del tempo.
La corte.
Il trono elevabile dell'imperatore di Bisanzio.
Idee di grandezza dei paralitici.
SOVRANITA" E PARANOIA.
Re africani.
Il sultano di Delhi: Muhammad Tughlak.
Il caso Schreber. Prima parte.
Il caso Schreber. Seconda parte.
EPILOGO.
Il dissolvimento del sopravvissuto.
Note.
Bibliografia.
"Elias Canetti: la vita, i libri", di Enrico Ganni.
LA MASSA.
Capovolgimento del timore d'essere toccati.
Nulla l'uomo teme di più che essere toccato dall'ignoto.
Vogliamo vedere ciò che si protende dietro di noi: vogliamo
conoscerlo o almeno classificarlo. Dovunque, l'uomo evita d'essere
toccato da ciò che gli è estraneo. Di notte o in qualsiasi tenebra il
timore suscitato dall'essere toccati inaspettatamente può crescere fino
al panico. Neppure i vestiti garantiscono sufficiente sicurezza; è
talmente facile strapparli, e penetrare fino alla carne nuda, liscia,
indifesa dell'aggredito.
Tutte le distanze che gli uomini hanno creato intorno a sé sono
dettate dal timore di essere toccati. Ci si chiude nelle case, in cui
nessuno può entrare; solo là ci si sente relativamente al sicuro. La
paura dello scassinatore non si riferisce soltanto alle sue intenzioni di
rapinarci, ma è anche timore di qualcosa che dal buio, all'improvviso e
inaspettatamente, si protende per agguantarci. La mano configurata
ad artiglio è usata continuamente come simbolo di quel timore. Molto
di questo concetto è entrato nel duplice significato della parola
"angreifen" (protendersi per prendere, per toccare). Vi si trovano
insieme sia il contatto innocuo sia l'aggressione pericolosa, e qualcosa
di quest'ultima è sempre presente anche nel primo. Nel sostantivo
"Angriff" (aggressione) è però rimasto soltanto il significato negativo.
La ripugnanza d'essere toccati non ci abbandona neppure quando
andiamo fra la gente. Il modo in cui ci muoviamo per la strada, fra
molte persone, al ristorante, in treno, in autobus, è dettato da quel
timore. Anche là dove ci troviamo vicinissimi agli altri, in grado di
osservarli e di studiarli bene, evitiamo per quanto ci è possibile di
toccarli.
Se facciamo l'opposto, vuol dire che abbiamo trovato piacere in
qualcuno; nostra è quindi l'iniziativa di avvicinarci a lui.
La prontezza con cui gli altri si scusano se ci toccano
involontariamente, la tensione con cui attendiamo quella
giustificazione, la reazione violenta e a volte aggressiva se essa non
giunge, il disgusto e l'odio che proviamo per il «malfattore» - anche se
non possiamo essere affatto certi che sia stato lui - tutto questo
groviglio di reazioni psichiche intorno all'essere toccati da qualcosa di
estraneo, nella loro labilità e suscettibilità estreme, ci conferma che si
tratta qui di qualcosa di molto profondo, sempre desto e sempre
insidioso: di qualcosa che non lascia più l'uomo da quando egli ha
stabilito i confini della sua stessa persona. Anche il sonno, durante il
quale le difese sono molto minori, può essere disturbato fin troppo
facilmente da un timore di questo tipo.
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