La mala ora – Gabriel García Márquez

SINTESI DEL LIBRO:
La mala ora. Padre Angel si solevò con uno sforzo solenne. Si
stropicciò le palpebre con le ossa del e mani, scostò la zanzariera di
tul e e restò seduto sul a stuoia spelacchiata, assorto per un attimo,
il tempo indispensabile per rendersi conto di essere vivo e per
ricordare la data e il suo riscontro nel martirologio. "Martedì quattro
ottobre" pensò; e disse a voce bassa: «San Francesco d'Assisi».
Si vestì senza lavarsi e senza pregare. Era grande, sanguigno,
aveva una pacifica figura di bue mansueto, e si muoveva come un
bue, con gesti densi e tristi. Dopo aver corretto l'abbottonatura del a
tonaca con la solerzia languida di dita che control ano l'accordatura
di un'arpa, fece scorrere il paletto e aprì la porta del patio. I nardi
sotto la pioggia gli fecero ricordare le parole di una canzone.
«"Il mar crescerà con le mie lacrime"» sospirò.
La stanza da letto comunicava con la chiesa mediante un porticato
interno bordato di vasi di fiori e rincalzato con mattoni liberi; negli
interstizi cominciava a spuntare l'erba d'ottobre. Prima di avviarsi in
chiesa, padre Angel entrò nel gabinetto. Orinò abbondantemente,
trattenendo il respiro per non sentire l'intenso odore ammoniacale
che gli spremeva le lacrime. Poi uscì nel porticato, rammentando:
«Mi porterà la barca nei tuoi sogni». Sul a stretta porticina del a
chiesa sentì per l'ultima volta il vapore dei nardi.
Dentro c'era cattivo odore. Era una navata lunga, pure rincalzata con
mattoni liberi, e con una porta sola sul a piazza. Padre Angel entrò
direttamente nel a base del campanile. Vide i pesi del 'orologio a più
di un metro sul a sua testa e pensò che c'era corda ancora per una
settimana. Le zanzare lo aggredirono. Ne schiacciò una sul a nuca
con una manata violenta, e si ripulì la mano sul a corda del a
campana.
Poi sentì, in alto, il rumore viscerale del complicato ingranaggio
meccanico, e subito dopo - sordi, profondi - i cinque rintocchi del e
cinque dentro il ventre.
Aspettò che l'ultima risonanza svanisse. Al ora afferrò la corda con le
mani, se l'arrotolò attorno ai polsi e fece sonare i bronzi rotti con una
convinzione perentoria. Aveva compiuto 61 anni. L'esercizio del e
campane era troppo violento per la sua età, ma aveva sempre
sonato messa di persona, e quel o sforzo gli riconfortava lo spirito.
Trinidad spinse la porta di strada mentre le campane sonavano, e si
diresse verso l'angolo dove la sera prima aveva preparato le
trappole per i topi. Trovò qualcosa che le cagionò nel o stesso tempo
ripugnanza e piacere: un piccolo massacro.
Aprì la prima trappola, afferrò il topo per la coda con l'indice e il pol
ice, e lo buttò in una scatola di cartone. Padre Angel finì di aprire la
porta sul a piazza.
«Buongiorno, padre» disse Trinidad.
Lui non avvertì la sua bel a voce baritonale. La piazza desolata, i
mandorli addormentati sotto la pioggia, il paese immobile nel
'inconsolabile albeggiare d'ottobre gli provocarono un senso di
abbandono. Ma quando si fu abituato al rumore del a pioggia intese,
in fondo al a piazza, nitido e un po' irreale, il clarinetto di Pastor.
Soltanto al ora rispose al buongiorno.
«Pastor non era con quel i del a serenata» disse.
«No» confermò Trinidad. Si avvicinò con la scatola di topi morti. «Era
di chitarre.»
«Hanno continuato per un paio d'ore con una canzone scema» disse
il prete. «"Il mar crescerà con le mie lacrime." Non fa così?»
«E' la nuova canzone di Pastor» disse la donna.
Immobile davanti al a porta, il prete era preda di un'affascinazione
istantanea. Per molti anni aveva sentito il clarinetto di Pastor, che a
due isolati da lì si sedeva a provare, tutti i giorni al e cinque, tenendo
lo sgabel o inclinato contro il sostegno del a sua colombaia.
Era il meccanismo del paese che funzionava a perfezione; per prima
cosa, i cinque rintocchi del e cinque; poi, il primo tocco del a messa,
e poi il clarinetto di Pastor, nel patio del a sua casa, che purificava
con note diafane e articolate l'aria satura di porcheria di colombi.
«La musica è buona» reagì il prete, «ma le parole sono sceme. Le
parole si possono rovesciare a diritto e a rovescio ed è sempre la
stessa cosa: "Mi porteranno i sogni nel a barca".»
Si girò, sorridendo per la sua trovata, e andò ad accendere l'altare.
Trinidad lo seguì. Indossava una vestaglia bianca e lunga, con le
maniche fino ai polsi, e la fascia di seta azzurra di una
congregazione laica. Aveva gli occhi di un nero intenso sotto il
nastro ininterrotto del e sopracciglia.
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