Contengo moltitudini – Walt Whitman

SINTESI DEL LIBRO:
Partendo da Paumanok, l’isola a forma di pesce dove sono nato,
ben partorito, e tirato su da una madre perfetta,
dopo aver girovagato per molti paesi, amante di marciapiedi affollati,
abitante di Mannahatta, la mia città, o delle savane del Sud,
o accampato come soldato, o portando in spalla zaino e fucile, o
minatore in California,
o forastico nel mio rifugio tra i boschi del Dakota, mangiando carne,
e dissetandomi alla sorgente,
o appartato in qualche angolo nascosto, a riflettere e meditare,
lontano dal chiasso delle folle, passando momenti assorti e felici,
conoscendo bene il fluente Missouri, fresco e generoso, il possente
Niagara,
conoscendo bene le mandrie di bisonti al pascolo nelle pianure, il
toro irsuto dal torace forte,
esperto di terra, rocce, fiori del Quinto Mese, stelle e pioggia, e della
neve, mio stupore,
avendo studiato le melodie del mimo poliglotta e il volo del falco di
montagna,
e avendo ascoltato all’alba il tordo eremita, inconfondibile, tra le tuie,
io, solitario, cantando nell’Ovest, do inizio al canto per un Nuovo
Mondo.
5
[Versione originale]
Defunti poeti, filosofi, preti,
martiri, artisti, inventori, governi passati,
creatori di linguaggio in altre terre,
nazioni un tempo potenti, ora decadute, rinserrate o desolate,
non oso andare avanti finché non avrò riconosciuto, con rispetto,
l’eredità che qui avete disseminato,
l’ho esaminata, l’ho trovata ammirevole (standoci in mezzo per un
po’),
penso che niente possa essere più grande, niente meriti di più,
l’ho contemplata a lungo con attenzione, poi l’ho messa da parte,
resto al mio posto con il mio tempo, qui.
Qui terre femminili e maschili,
qui gli eredi e le eredi del mondo, qui la fiamma della materia,
qui la spiritualità traduttrice, apertamente riconosciuta,
sempre pronta, il finale delle forme visibili,
l’appagatrice, che ora avanza dopo lunga e doverosa attesa,
sì, ecco che si fa avanti la mia signora, l’anima.
11
[Versione originale]
In Alabama, durante la mia passeggiata mattutina,
ho visto la femmina del mimo poliglotta accovacciata sul nido fra i
rovi a covare i suoi piccoli.
Ho visto anche il maschio,
mi sono fermato per ascoltarlo da vicino gonfiare la gola e cantare
con gioia.
E mentre mi attardavo mi venne da pensare che ciò per cui davvero
cantava non fosse tutto lì,
che non fosse solo per la sua compagna o per sé, né per ciò che
l’eco rimandava,
ma che sottile, lontano, clandestino
trasmettesse un dovere e un dono nascosto a quelli che stavano
nascendo.
16
[Versione originale]
Lungo il mio cammino mi fermo un momento,
qui per te! e qui per l’America!
Esalto ancora il presente, ancora il futuro degli Stati annuncio felice
e sublime,
e quanto al passato, pronuncio ciò che l’aria conserva dei rossi
aborigeni.
I rossi aborigeni,
ci hanno lasciato respiri naturali, suoni di pioggia e venti, richiami
come di uccelli e animali nei boschi, sillabati nei nomi
Okonee, Koosa, Ottawa, Monongahela, Sauk, Natchez,
Chattahoochee, Kaqueta, Oronoco,
Wabash, Miami, Saginaw, Chippewa, Oshkosh, Walla-Walla,
lasciandoli agli Stati essi si disciolgono, svaniscono, caricando di
nomi l’acqua e la terra.
18
[Versione originale]
Guardate, nelle mie poesie sbuffano i piroscafi a vapore,
guardate, nelle mie poesie immigranti arrivano e sbarcano
continuamente,
guardate, in arrière, il wigwam, la pista, il capanno del cacciatore, la
chiatta, la foglia di mais, la terra in concessione, la staccionata
grezza, il villaggio sperduto,
guardate, da una parte il Mare Occidentale e dall’altra il Mare
Orientale, come avanzano e si ritirano sulle mie poesie come sulle
loro sponde,
guardate, pascoli e foreste nelle mie poesie – guardate, animali
selvatici e domestici – guardate, oltre il Kaw, mandrie infinite di
bisonti che pascolano erbetta ricciuta,
guardate, nelle mie poesie, città solide, vaste, nell’entroterra, con
strade lastricate, edifici di ferro e pietra, veicoli in movimento, e
commercio,
guardate, la rotativa a vapore dai molti cilindri – guardate il telegrafo
elettrico che si espande per tutto il continente,
guardate, nelle profondità di Atlantica gli impulsi americani
raggiungono l’Europa, gli impulsi dell’Europa puntualmente
rispondono,
guardate, la locomotiva potente e veloce che parte sbuffando e
fischiando,
guardate, gli aratori arare i campi – guardate, i minatori scavare
miniere – guardate quante fabbriche,
guardate, gli operai indaffarati ai loro banchi con gli attrezzi –
guardate in mezzo a loro emergere, in tenuta da lavoro, giudici
eminenti, filosofi, Presidenti,
guardate me, beneamato, coccolato notte e giorno, mentre mi aggiro
tra le officine e i campi degli Stati,
ascoltate in quei posti l’eco fragorosa delle mie poesie – leggete le
allusioni che alla fine si avverano.
SCARICA IL LIBRO NEI VARI FORMATI :
Commento all'articolo