I templari la spettacolare ascesa – Dan Jones

SINTESI DEL LIBRO:

 I templari erano soldati santi. Uomini di chiesa e uomini di spada, pellegrini e
guerrieri, poveri e banchieri. Le loro uniformi, decorate con una croce rossa,
simboleggiavano il sangue che Cristo aveva versato per l’umanità e che loro
stessi erano pronti a perdere al servizio del Signore. Pur essendo solo uno tra
i tanti ordini religiosi fioriti nell’Europa medievale e in Terra Santa tra l’XI e
il XIV secolo, erano il meglio conosciuto e il più controverso.
Il loro ordine era il prodotto delle crociate, le guerre promosse dalla
Chiesa medievale che prendevano di mira soprattutto, ma non
esclusivamente, i governanti islamici di Palestina, Siria, Asia Minore, Egitto,
Africa nord-occidentale e Spagna meridionale. Per questo motivo, i templari
si potevano trovare in una vasta area del mondo mediterraneo e oltre: sui
campi di battaglia del Vicino Oriente e in città e villaggi attraverso l’Europa,
dove gestivano estese proprietà che finanziavano le loro imprese militari. La
parola «templari» – abbreviazione di «Poveri cavalieri del Tempio» o, meno
di frequente, di «poveri soldati di Cristo e del Tempio di Gerusalemme» –
indicava le loro origini sul Monte del Tempio nella città più sacra della
cristianità. Ma la loro presenza era tangibile ovunque. Già allora, i templari
erano figure semileggendarie, che figurano nelle storie popolari, nelle opere
d’arte, nelle ballate e nelle cronache. Facevano parte dell’immaginario delle
crociate – come oggi del resto.
L’ordine dei templari fu fondato nel 1119 sui voti di castità, obbedienza e
povertà – quest’ultimo rievocato nel sigillo ufficiale del maestro, che
raffigura due fratelli armati che condividevano un solo cavallo – ma presto
divenne ricco e potente. Gli ufficiali templari anziani in Terra Santa e in
Occidente annoveravano tra gli amici (e i nemici) re e principi, regine e
contesse, patriarchi e papi. L’ordine finanziava guerre, prestava denaro per
pagare i riscatti dei re, aveva in appalto la gestione finanziaria dei governi
reali, riscuoteva tasse, costruiva castelli, governava città, reclutava eserciti,
interferiva in dispute commerciali, ingaggiava guerre private con altri ordini
militari, commetteva assassini politici e aiutava perfino a diventare re. Dai
loro miseri esordi, diventarono la fazione più potente di tutto il tardo
Medioevo.
E poi – forse in modo insolito – i templari godevano di un vasto favore
popolare. Per molti non rappresentavano un’élite distaccata, ma degli eroi
locali. Le preghiere recitate dai fratelli non combattenti dell’ordine nei loro
monasteri in Europa erano importanti tanto quanto i sacrifici fatti dai
cavalieri e dai sergenti templari sul campo di battaglia ed entrambi erano
fondamentali per la salvezza in paradiso di tutti i cristiani. Le ricchezze
dell’ordine provenivano in parte dalle donazioni dei nobili pii, ma crescevano
anche grazie alle piccole donazioni di uomini e donne comuni, che donavano
alla sede locale il poco che avevano – chi una casacca, chi un orto – per
contribuire a finanziare la missione dell’ordine in Oriente.
Ovviamente, c’era chi dissentiva. Per qualche osservatore l’ordine era
pericolosamente incontrollabile e una fonte di corruzione dei princìpi in
teoria pacifici della cristianità. A volte i templari erano oggetto di feroci
attacchi, soprattutto da parte di chierici e monaci che difdavano del loro
statuto privilegiato, protetti com’erano dall’autorità papale ed esentati da
regole e tasse imposte agli altri gruppi religiosi. Bernardo di Chiaravalle –
una sorta di padrino dell’ordine – salutava i templari come «il nuovo ordine
cavalleresco», ma un secolo dopo un altro dotto monaco francese li liquidava
come «un nuovo abominio».
Ciononostante, la repentina dissoluzione dell’ordine all’inizio del XIV
secolo, con arresti di massa, persecuzioni, torture, processi farsa, roghi
collettivi e confisca di tutti i beni dei templari, traumatizzò tutto il mondo
cristiano. Nel giro di qualche anno l’ordine fu abrogato, chiuso e dissolto, i
suoi membri accusati di una serie di crimini escogitati proprio per generare
indignazione e disgusto. La fine dei templari fu così improvvisa e violenta da
aggiungere un alone di leggenda. Oggi, più di 700 anni dopo la loro rovina, i
templari rimangono oggetto di fascinazione, imitazione e ossessione.
Chi erano dunque i templari? Talvolta è difcile da dire. Compaiono in
diversi romanzi, programmi televisivi e film, dove sono stati presentati
variabilmente come eroi, martiri, delinquenti, prepotenti, vittime, criminali,
pervertiti, eretici, sovversivi depravati, guardiani del Santo Graal, protettori
della discendenza segreta di Cristo e viaggiatori del tempo, agenti di una
cospirazione globale. Nella storia «popolare», esiste una piccola produzione
che rivela «i misteri dei templari» – suggerendo un loro ruolo in trame senza
tempo per occultare loschi segreti del cristianesimo e insinuando che l’ordine
medievale sia ancora lì fuori a manipolare il mondo dall’ombra. Di quando in
quando è molto divertente, ma niente di tutto ciò ha davvero a che fare con i
templari in sé.
Questo libro cerca di raccontare la storia dei templari per come essi
furono e non come la leggenda li ha ammantati nel corso del tempo. Il mio
scopo non è tanto demistificare e nemmeno contrastare i temi più eccentrici
della mitologia sui templari, quanto mostrare che le loro gesta furono perfino
più straordinarie dei romanzi, delle mezze verità e delle storie cospirazioniste
dai quali sono risucchiati, come in un vortice, sin dalla loro caduta. Ritengo
anche che i temi della storia dei templari siano ancora oggi di stretta attualità.
Questo è un libro su una guerra che sembrava senza fine in Palestina, Siria,
Egitto, dove le fazioni sciite e sunnite si scontrarono con gli invasori cristiani
provenienti da ovest; su un’organizzazione globalizzata, esente da tassazione,
che si arricchì al punto da diventare più potente di alcuni governi; sulla
relazione tra finanza internazionale e geopolitica; sul potere della propaganda
e della costruzione di miti; su violenza, slealtà, tradimento e avidità.
I lettori dei miei libri sui Plantageneti non si sorprenderanno nel vedere
che si tratta di una storia che si legge come un romanzo. Si racconta la storia
dei templari dalla loro creazione alla loro dissoluzione, indagando come
l’ordine cambi natura, si difonda nel Vicino Oriente e in Europa, e il ruolo
giocato nelle guerre medievali tra gli eserciti cristiani e le forze musulmane.
Ho presentato il testo con note dettagliate e una bibliografia che indirizza i
lettori a un’ampia gamma di fonti originarie e studi accademici, ma non ho
tradito la mia costante ambizione di scrivere un libro capace a un tempo di
intrattenere e informare.
Per guidare i lettori lungo due secoli, dalla misteriosa nascita dell’ordine
alla sua spettacolare distruzione, ho diviso il libro in quattro sezioni. La
prima, «Pellegrini», descrive le origini dei templari all’inizio del XII secolo,
quando furono fondati come ordine di guerrieri religiosi cristiani dal cavaliere
francese Ugo di Payns e (così si disse in seguito) da otto dei suoi compagni,
alla ricerca di uno scopo a Gerusalemme nel turbolento periodo successivo
alla Prima crociata. L’intenzione iniziale di questo sparuto gruppetto era di
formare una sorta di guardia del corpo permanente per i pellegrini occidentali
che seguivano le orme di Cristo sulle pericolose strade della Terra Santa. In
parte si ispirarono a un gruppo di medici volontari, conosciuto come
Ospedale di San Giovanni o ospitalieri, che avevano fondato un ospedale a
Gerusalemme intorno al 1080. Una volta ricevuta l’approvazione dal re
cristiano di Gerusalemme e la benedizione del papa da Roma, i templari si
istituzionalizzarono presto e si espansero. Stabilirono quartieri generali in
Terra Santa, nella moschea di al-Aqsa sul Monte del Tempio (conosciuto dai
musulmani come Haram al-Sharif), e mandarono emissari in Europa per
raccogliere uomini e supporto finanziario, oltre che per cercare protettori
famosi. Loro guida spirituale fu Bernardo di Chiaravalle, che li aiutò a
scrivere la Regola. Tra i primi sostenitori ci furono i crociati più in vista del
tempo, come l’antenato dei Plantageneti Folco, conte di Angiò, che – con un
piccolo aiuto da parte dei templari – divenne re di Gerusalemme. Nel giro di
un paio di decenni, i templari non erano più nove guerrieri privi di mezzi in
cerca di uno scopo, ma costituivano un’ambiziosa organizzazione con un
chiaro obiettivo e i mezzi per conseguirlo

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